in gita 2

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IN GITA 2: L'ALTRO PEZZO DEL PRIMO GIORNO ED UN MOSTRO INSISTENTE

[Dal capitolo precedente]
Reyna era sinceramente ammirata dalle capacità tecniche ed organizzative sia dell'esposizione in se, sia del popolo che ne era l'origine. Quel che non le quadrava era che il suo istinto diceva che ci fosse qualcosa che non andava e raramente il suo istinto sbagliava. Anzi: mai.

La ragazza si portò verso il fondo della fila con la scusa di dover parlare col professor Brunner. Doveva avvertirlo: una Sfinge era viva, li aveva fiutati e voleva attaccarli.

Intanto richiamò l'attenzione di Nico ed andarono insieme a Raggio di Sole dall'insegnante.

Reyna naturalmente aveva ragione, purtroppo.

Chirone richiamò a sé anche Leo, mentre Charles e tutti gli altri semidei sarebbero stati avvertiti, ma sarebbero rimasti con la classe per proteggerla: l'insegnante sapeva che in condizioni normali un mostro non si sarebbe interessato ai mortali, ma quel mostro in particolare se ne era anche interessato, dunque sarebbe stato meglio non rischiare.

I ragazzi avevano seguito istantaneamente le indicazioni dell'insegnante e Piper era corsa ad avvertire la professoressa Navarro che il professor Brunner era con alcuni studenti poco più indietro, ingiungendole di non preoccuparsi.

Intanto nella sala della sfinge, i ragazzi si erano mossi strategicamente: loro avrebbero coperto le porte e si sarebbero tenuti pronti, mentre Vhirone avrebbe tentato di convincere la sfinge a non attaccarli. Oltre a Piper, era l'unico che poteva riuscire nell'intento, dato che si erano conosciuti di persona all'epoca.

"Buongiorno a te, Sfinge d'Egitto. Ti ricordi di me?"

"Ricordarmi di un umano? Ed in virtù di cosa?"

"In virtù del fatto che non sono umano" detto questo, uscì dalla sedia a rotelle.

"Sei tu?"

I ragazzi li guardavno stupiti: si conosevano... e si ricordavano ancora uno dell'altro, dopo 2700 anni circa.

Leo era più in tensione di un tirante, ma continuava a riportare al fratello gli accadimenti stranamente pacifici.

Reyna e Nico erano impassibili, ma pronti a qualsiasi cosa, uno di schiena rispetto all'altro, per coprirsi a vicenda.

Raggio di Sole appariva tranquillo e divertito dalla situazione. Di sottecchi sbirciava il figlio di Ade, che lo teneva d'occhio di nascosto.

"Si, sono io" Chirone sorrideva come non faceva da anni.

La sfinge era incredula, lo guardava, rideva e piangeva.

"Dopo tutti questi anni?"

"Sempre"

"Avete seriamente citato Harry Potter?" Intervenne Nico sorridendo leggermente.

La sfinge parve accorgersi solo in quel momento dei semidei.

"Sei sempre il solito!"

"lo so, il centauro perde il pelo, ma non il vizio. D'altronde tu stessa continui a far loro la guardia"fece presente Chirone indicando con un cenno le mummie.

"Uff... hai ragione, come sempre..."

"Cosa hai fatto in questi 2700 anni?"

"Mah, in realtà nulla... me ne sono rimasta buona a fare la guardia alle tombe dei faraoni e poi credo di essermi semplicemente addormentata... da li alla pietrificazione il passo è breve... poi ho circa 2000 anni di buio. Mi sono svegliata poco fa, grazie al forte odore di semidei..." rispose lei "e forse anche grazie a te" aggiunse sottovoce, di modo che solo lui potesse sentirla.

Quasi nessuno sapeva che loro fossero miglioro amici millenari ed a loro, in fondo, andava bene così. (Ma questa è un' altra storia)

"Vuoi conoscere gli altri ragazzi?"

"Va bene! Sarà un'esperienza nuova per loro parlare con uno di noi senza doverlo uccidere" alla sfinge era  evidente che l'amico ci tenesse moltissimo a presentarle i suoi novelli studenti, quindi lo aveva accontentato.

Gli occhi del centauro brillavano di contentezza "Leo chiama gli altri per favore e specifica loro che DEVONO stare buoni"

"Hei bro! Chirone chiama... se vengono anche gli altri senza ucciderci è meglio!"

"Leo sei sicuro chela morte non ti abbia dato slla testa?"

"Stranamente no, ma nulla distrugge il fantastico Leo!" Fu la ridente risposta.

"Va... bene..." acconsentì infine esitante l'altro

Dopo qualche minuto, i ragazzi entrarono nella sala.

La piu stupita era Annabeth: era entrata con una mano sulla spada di drago, tesa come la corda di  violino ed in evidente preoccupazione per il maestro.

Percy la teneva per mano, anche lui in evidente tensione. Ricordava la sfinge alla quale la sua Sapientona aveva rifiutato una risposta all'ovvietà delle domande.

Seguivano Charles, stranito dall'intera situazione, Jason con una mano in tasca e Piper che gli imponeva la calma.

"Cosa volevi dirci, Chirone?" Si fece avanti Jason, stupito dalla tranquillità di Reyna.

"Ci hai fatto preoccupare!" Lo interruppe la figlia di Atena correndogli incontro, con sommo stupore di tutti (tranne Percy), che non la avevano mai vista così agitata.

"dunque deduco che tu continui ad essere l'insegnante perfetto ed amato che eri allora" nella voce si poteva notare una punta di invidia, ma coperta dalla gioia per l'altro.

"comunque possiamo sapere perché ci hai chiamati?" ripetè Percy, ancora preoccupato

"per me" rispose la sfinge a volume inudibile

"cosa sapete della mia vita?" domandò Chirone sorridendo con aria complice all'amica.





ottagonino della pazza

ossequi gente!

allora... cosa pensate della storia fino ad ora?

Grattastinchi

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