Esco velocemente da locale, la vista annebbiata dalle lacrime che mi riempiono gli occhi.
Appena arrivo fuori, il mio udito è leggermente diminuito a causa dell'alto volume della musica all'interno del locale, ma riesco ancora a sentire benissimo il mio nome che Alex sta urlando alle mie spalle.
Io scuoto la testa e accelero il passo.
Finalmente arrivo sul retro dell'edificio dove solo io e altre due persone abbiamo avuto la bella idea di parcheggiare l'auto.
Il respiro mi si spezza e inizio a fare dei respiri strozzati mentre cerco di aprire la macchina.
Ma poi sento dei passi alle mie spalle e so che è finita.
<< Fede >> mi chiama Alex, col fiato un po' corto.
Chiudo gli occhi. Non so perchè ma la sua voce, o meglio, il mio nome pronunciato dalla sua voce, in questo momento, dopo aver visto ciò che è successo là dentro, mi fa uno strano effetto.
Sento i pezzi della mia anima incrinarsi leggermente.
<< Fede >> sussurra nuovamente, ma questa volta il tono di voce è quasi supplichevole.
Trovo il coraggio di voltarmi e di guardarlo in faccia.
Ed è lì, proprio di fronte a me. E non riuscireste mai ad immaginare quanto vorrei che ora mi abbracciasse.
Ma non posso ammetterlo davanti a lui, non posso essere quello debole. Devo essere forte, coraggioso.
Chiarire la situazione, questo è quello che devo fare. Eppure è il compito più difficile che io abbia mai fatto.
<< Perchè stai piangendo? >> mi domanda poi un po' confuso.
Sta dondolando da un piede all'altro e si sta tormentando il braccio, come suo solito fare quando è nervoso.
Io lo guardo e improvvisamente una strana e forte collera mi sale dal petto.
<< Perchè piango? Dio, Alex. Sono giorni che non mi parli e non mi calcoli nemmeno di una virgola. Ed ora la prima cosa che dici quando mi vedi è "perchè piangi"? Sei proprio un coglione! >>
Lui aggrotta la fronte e vedo la sua espressione trasformarsi da sorpresa ad incazzata.
<< Te lo chiedo perchè è quello che vedo. E' quello che ho visto dentro il locale ed è quello che vedo adesso. Ma che domande mi fai? E poi, vuoi dirmi perchè cazzo sei qui? >> inveisce contro di me.
<< Ero venuto per parlarti, per chiarire la situazione >> dico con gli occhi brucianti e le mani tremanti stese lungo i fianchi.
Lui sgrana gli occhi e poi uno strano sorriso divertito compare sulle sue labbra.
<< Situazione? Quale situazione, Fede? Non c'è niente da chiarire, niente di cui parlare. Smettila di farti delle paranoie >>
Scuoto la testa indignato e mi avvicino a lui.
<< Io mi faccio paranoie? Tu mi baci e poi non mi parli più per giorni e quello paranoico sono io?! >> gli urlo contro.
La sua espressione cambia radicalmente.
Mi blocco sul posto fissando il suo volto serio e arrabbiato avvicinarsi al mio.
Alex si avvicina pericolosamente a me.
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.Our True Colors.
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