They don't know about us

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Chapter 1 

Stavo attraversando il corridoio della mia nuova scuola. Mi era tutto abbastanza estraneo ma il colore delle pareti era simile a quello della mia vecchia casa, e cio la rendeva piu accogliente ai miei occhi. La scuola confinava con un carcere minorile, ma la sicurezza era molta. Continuavo a camminare per i corridoi in cerca del mio armadietto, mentre ripetevo in testa i numeri della combinazione, cercando di non dimenticarla. Voltai un'angolo per poi scovare il mio armadietto infondo alla parete. 127. Trovato. Iniziai a camminare piu veloce, raggiungendolo in pochi secondi. Inserii la combinazione che oramai sapevo a memoria e presi i libri di storia e biologia, le prime due ore. Due mani abbronzate mi presero l'avambraccio facendo in modo da farmi girare. Il mio sguardo andò in cerca della persona che stava catturando la mia attenzione per poi incontrare due occhi azzurri, incorniciati da delle ciglia lunghe e nere e un viso dai lineamenti decisi. I suoi capelli biondi le incorniciavano il viso, e cadevano sulle spalle, finendo con degli adorabili boccoli. La perfezione fatta ragazza. Mi sentii abbastanza intimidita dal suo aspetto cosi raffinato e elegante, anche se un po eccentrico.  

'C-ciao..' 

Dissi balbettando, cercando di sembrare piu forte possibile. 

'Hey! Io sono Erika, picere di conoscerti! Se vuoi ti faccio conoscere un po la scuola, che hai a prima ora?' 

Poggiai la mano sul mio armadietto per chiuderlo e poi feci scivolare il mio sguardo sui libri che stavo tenendo in mano da un bel po'. 

'Ehm.. Storia e Biologia..' 

Le dissi titubante, restituendole il sorriso che mi stava mostrando da quando aveva toccato il mio braccio. 

'Ah.. Beh io ho Biologia quindi ci vediamo li ok? Ok!' 

Trillò per poi iniziare a saltellare via. Mi girai facendo una smorfia allo spettacolo a cui avevo assistito.  

'E tu come ti chiami?' 

Urlò dall'altra parte del corridoio girandosi verso di me e portando entrambe le mani ai lati della bocca, strillando. 

'S-sono Sarah..' 

Dissi sorridendo, mentre sentivo il calore impossessarsi delle mie guance per il semplice fatto che gli sguardi di tutti erano fissi su di me. Mi girai portando le mie mani sulla faccia, cercando di coprire il rossore che si era formato sulle mie guance. Feci un lungo sospiro per poi iniziare a camminare a testa alta verso l'aula di Storia. Alzai lo sguardo per vedere il numeretto che segnava la porta. 32B. Feci un'altro respiro profondo per poi abbassare lo sguardo sulle mie converse, che sembravano improvvisamente diventate interessantissime. Una voce da dentro l'aula mi fece ritornare alla realta, per poi alzare lo sguardo e posare la mia mano sulla maniglia della porta di legno. Spinsi in basso per poi spalancare la porta. Moltissimi occhi erano puntati su di me, compresi quelli della professoressa. Era abbastanza bassa e robusta, ma il volto aveva un espressione tenera, che mi incitava ad andare avanti. Feci quache passo esitante per poi porgere un sorrido timido. 

'Accomidati tesoro, li infondo c'è un posto libero' 

Disse porgendomi un sorriso e indicandomi un banco alla fine della classe, sospirai notando che era libero e iniziai a dirigermi verso destinazione. Cercai di dare meno possibile nell'occhio ma questo mi fu impossibile data la mia goffagine, infatti inciampai su una cartellina che era poggiata per terra, rialzandomi a fatica. Le risatine di molti riempirono in un attimo l'aula, ma furono subito interrotte dalla voce dell'insegnante. Deglutii a fatica per poi cercare di controllare il rossore che sentivo si stava facendo spazio sul mio viso. Arrivai alla sedia mettendomi seduta il piu cautamente possibile, cercando di non inciampare di nuovo. Sospirai di sollievo notando che gli occhi di quasi tutti oramai erano ritirnati alla lezione. Un pezzo di carta scontrò la mia spalla per poi cadere sul tavolo. Strofinai il punto dolente con una mano per poi afferrare con l'altra il pezzo. Lo lessi velocemente. 

"Fatta male? Louis x" 

Alzai lo sguardo per incontrarne uno blu oceano che mi fissava con una certa intensità, mimò uno "scusa" con le labbra e poi mi fece l'occhiolino per poi girarsi. I suoi capelli erano appoggiati disordinatamente sulla sua fronte ed erano marroni, la carnagione era abbastanza chiara e i suoi lineamenti erano dolcissimi. Sorrisi tra me e me notando che tra i suoi piedi c'era la cartellina su cui avevo inciampato per poi prendere una penna e scrivere sul foglietto. 

"Abbastanza, ma non importa :) Io sono Sarah piacere x"

They don't know about usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora