Odio il Natale. Odio tutti. Odio il fatto che la mia adorata sorellina mi abbia regalato un pupazzo di unicorno rosa, da bruciare. Odio il nuovo orribile telefono che i miei mi hanno regalato. Odio il gesso che mio fratello mi ha dipinto di rosso e verde. Odio l'odore di dolci, tacchino, polpo, maionese, acciughe e tonno che esce dalla cucina. Odio la cena della vigilia appena passata dalla nonna. Odio che 'ilragazzodeltreno', (che sono seriamente convinta sia Benjamin), non mi abbia fatto gli auguri. Odio che siano le 15:30 e io non abbia ancora nessun regalo per nessuno. Odio il Natale, pure quest'anno.
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Forse sarei dovuta andare a comprare qualche regalino per parenti vari, era meglio se mi sbrigavo. Non era un giorno caldo, quindi probabilmente avrei dovuto togliere la sciarpa, il giubbotto antivento, gli stivali con il pelo, il cappello di lana pesante con il pon pon rosso, i guanti e avrei dovuto tenere soltanto gli occhiali da sole, assomigliavo a una cipolla ripiena. Ma in fondo è Natale quindi decisi di fregarmene. Appena arrivata in piazza, quella dietro la stazione, mi diressi verso il negozio di tezenis per comprare un pigiama, (vendono pigiami da tezenis no?), per Bella. Mi misi a tastare anche i push-up dei reggiseni cosa che adoro fare.
X: ommioddio, Jessica, sei tu! Ero sicuro che ti avrei dovuto portare la rosa a casa, ho già la mascherina addosso. *ridacchia* invece sei qui a comprare un emm...reggiseno...si credo sia un enorme reggiseno quello...
Brividi. Sudore. Era lui. Dietro di me. Mi girai con ancora in mano il reggiseno. Vidi la rosa che aveva in mano. Urlai. Gli lanciai il reggiseno in faccia terrorizzata. Corsi fuori dal negozio. Benjamin mi rincorse, ma aveva ancora in mano il reggiseno. Suonò tutto. La commessa accorse e lo obbligò a pagarlo. Lo aspettai seduta su una panchina, indecisa se correre via, sapevo di avere la faccia gonfia a causa dell'allergia provocata da quella maledetta rosa, ma dovevo vederlo. Benjamin arrivò mi guardò e la sua faccia diventò di tutte le sfumature possibili e immaginabili (50 sfumature color porpora). Scoppiai a ridere. Mi tappò di nuovo la bocca come la prima volta che ci eravamo incontrati, e facendo ciò mi avvicinò la rosa al naso.
Benjamin: Jessica mettimi la mascherina sono allergico alle roseeee
Jessica: cosa?! Tu?! No, sono io quella allergica non prendermi in giro tu hai una rosa in manoooo, dammi la mascherina!!!
Benjamin: no, era un regalo per te, credevo ti piacessero, te l'avrei data se non ti fossi presentata alla stazione, ti ho scritto su facebook e...perchè sei vestita come una finlandese che sta andando alle Hawaii? Ora dammi la mascherina!!!
Jessica: cossss? getta via la rosa Benjamin!!!
Jessica: Benjamin?! La rosa!!!
Jessica: BENJAMIN?!
Abbassai lo sguardo, era svenuto. Quale messaggio su Facebook? Io non ero finlandese. Oh giusto, mi ero vestita come se stesse per venire una bufera di neve. Mi aveva vista conciata così?! Staccai lo sguardo dai bellissimi piercing di Benjamin, non sapevo cosa fare. Fu allora che mi accorsi della folla che mi guardava, effettivamente la situazione era davvero strana, reggevo tra le braccia un ragazzo che sembrava mezzo morto, che reggeva con fatica in mano una rosa rossa e che aveva appoggiato sulla pancia un reggiseno, per non parlare del mio outfit. Sicuramente tutti si aspettavano che come nella 'bella addormentata' IO il bellissimo principe, baciassi la principessa, e lei si risvegliasse, l'unico problema è che sono io la ragazza della situazione non Benjamin. Cosa potevo fare se non alzarmi, caricarmi Benjamin in spalla e andare camminando a zig zag verso la stazione? TUTTO. Avrei dovuto, potuto fare tutto ma non questo. E invece mi ritrovai con 70 kg in spalla. Lo scaricai sulla prima panchina libera, e lui aprì gli occhi, urlò, mi riconobbe, mi sorrise, si mise a ridere. La sua risata sembrava un misto tra quella di un elfo è quella di un film dell' orrore. Mi misi a ridere pure io.
J: aspetta, ma perché ridiamo?!
B: ma ti sei guardata allo specchio prima di uscire?
Mi spezzò il cuore. Mi svestii, gli tirai gli scarponcini in faccia, i guanti in bocca, la sciarpa la gettai a terra, il cappello glielo ficcai in testa, e rimasi solo con gli occhiali da sole.
J: VA MEGLIO?!
Girai sui tacchi e feci per andarmene, lui mi afferrò. Mi fece girare, all'improvviso stavo davvero congelando, lo guardai negli occhi, rapita. Con il mio cappellino rosso con i pon pon era davvero buffo, mi veniva seriamente da ridere ma mi limitai a sorridere, ricambiò. Già mi ero dimenticata il motivo per cui fossi arrabbiata con lui. Restammo in silenzio fermi, la sua mano sul mio braccio per chissà quanto tempo e poi lui si avvicinò, quando pensavo che finalmente dopo settimane mi avrebbe baciata ancora, (avevo sognato talmente tante volte quel momento che ormai ero convinta di averlo già vissuto), se ne uscì con:
B: devo parlarti di fede...
Certo, di quel ragazzo non sapevo nemmeno il nome, nulla, e lui doveva parlarmi dell'unica persona di cui non volevo sentir parlare. Un attimo prima speravo davvero che mi baciasse, sarebbe stavo il mio primo vero Natale.
Lacrime. Calde. Guance. Mascara. Mi rimisi le scarpe, lo guardai per l'ultima volta, mi liberai dalla sua stretta di marmo e con gli occhi rigati di lacrime per un motivo che ai suoi occhi sarà stato sicuramente inesistente corsi via, attraverso la piazza in canottiera.questo capitolo è veramente lungo ahah
a domani :)
(Da notare che nella foto ho messo Ben con il cappello collegato al capitolo lol)
-E xx
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TEXT - Benji e fede
Fanficvi piacciono Benji e Fede e le fan fiction "divertenti" create da una fan con un'ossessione strana per questi due pezzi di mucca e i biscotti? Bhe, date un'occhiata a questa storia a cui sto dedicando un po' del mio tempo. Vi piacerà (spero), sappia...