Aspettare. Che strana parola. Poche persone sono capaci di aspettare, forse è una dote tipicamente umana quella di non esserne capaci.
Eppure io ero lì che aspettavo. Il vento si infiltrava prepotente nella mia chioma, già scarmigliata di suo, e la sollevava al vento. Era una brezza piacevole, primaverile, che soffiava e poi si ritirava. Al suo ennesimo sospiro la pelle delle mie braccia reagì, irrigidendosi, facendo affiorare tanti piccoli brividi.Camminava a testa alta e lo sguardo solenne, il passo felpato sembrava quello fiero di un generale.
Lo fissai. Mi scappò un sorriso. Si fermò e con i suoi occhi verdi mi scrutò nel profondo, poi si sedette al mio fianco e si lasciò accarezzare da me. Si chiamava Soren ed era il mio gatto. Non perché lo allevassi io o perché abitasse nella mia casa, solo perché ero l'unica dalla quale si lasciava coccolare, si fidava di me in un modo unico e sincero. Aspettare era molto più semplice in compagnia, o forse meno pesante, malinconico e oppresivo.
Così come era arrivato, Soren se ne andò, all'improvviso. Ed insieme a lui anche la mia attesa, perché colui che aspettavo da quella che mi pareva un'eternità era finalmente arrivato.
Mi alzai. Un brivido mi scosse: ero rimasta seduta sull'asfalto con la schiena appoggiata ad un muro per troppo tempo.
Lo guardai negli occhi e sorrisi ampiamente. Lo abbracciai, e lui ricambiò con grande affetto, riempiendosi una mano con i miei formosi capelli.
Quando ci staccammo mi riempii dei suoi occhi azzurri.
Adoravo il suo sguardo dolce e tiepido, era sempre pronto ad accogliermi.Grazie per aver letto questo primo capitolo... si tratta del primo libro che scrivo, ma sono davvero entusiasta di aver ideato questa storia. Spero che vi piaccia,😄 scrivetemi qualche commentino in modo che possa migliorarmi per piacere, e, se volete, seguitemi❤! Pubblicherò spesso nuovi capitoli...
Grazie per il tempo che mi avete dedicato😘😍😍