una bella notizia

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Per me quello era un giorno speciale. Era il mio primo giorno di scuola, ma non ero più nella mia cittá natale, non più nella stessa scuola; quindi compagni diversi, professori diversi e casa diversa.
Sono le 7.20, devo essere a scuola alle 8.00. Sono ansiata ma comunque curiosa di sapere come andrà a finire e se riusciró ad essere all'altezza di quest'avventura.
- Addy, muoviti che è tardi! -
- arrivo mamma!-
- ti accompagno in macchina?-
- mamma, ho 17 anni ormai! E poi la scuola non è così lontana! -
- va bene, va bene, però fai in fretta che ti chiudono la porta in faccia! -
- si si ora vado -
- ci vediamo dopo allora -
- a dopo Addy - disse mio padre
- va bene! Ciao! - e mentre stavo ancora dicendo "ciao" chiusi la porta di casa.

Durante il percorso per arrivare a scuola controllavo se tutto nel mio aspetto fosse in ordine, se avessi pettinato bene i capelli, se avessi il mascara a posto, anche se in realtà non mi truccavo spesso però quel giorno era un'occasione speciale, ma soprattutto se i miei vestiti mi rispecchiassero e riuscissero far capire agli altri che tipo fossi.
Si perchè secondo me i vestiti possono rispecchiare il carattere delle persone.
Indossavo dei pantaloni azzurri a zampa, una maglietta bianca leggermente scollata con disegnatoci sopra un vortice tutto colorato, una felpa grigia, larga e comoda e delle vans multicolore. I miei capelli lunghi e mori erano legati in una semplice coda.
Mentre pensavo ancora al mio aspetto sentì due mani chiudersi sopra gli occhi e, cammuffando la voce qualcuno chiese - chi sono?-
Quella voce mi era familiare, ma non capivo proprio a chi potesse appartenere!
- un tipo sconosciuto?- chiesi
- no- rispose
- allora... mio papà? O mia mamma?-
-no-
- ho capito, sei un maniaco!-
- sì esattamente!- rispose la voce ridendo e tolse le mani dagli occhi.
Mi girai di scatto e guardandola capì chi era
- Emily!- urlai abbracciandola.
Emily era una mia vecchia compagna di scuola, non ci trovavamo nella stessa classe ma da subito eravamo diventate migliori amiche.
- Ma perchè sei qui? Intendo in questo paese... la tua scuola non è qui...- chiesi incurisita
- Addy, non ci crederai mai ma...- prima di finire la frase lasciò un momento di suspance come il rullo di tamburi prima che si dichiari il vincitore di una gara.
- ma...?-
- mi sono trasferita anche io qui!!-
- COSA?!?! Davvero?! Ma è... fantastico!- risposi con un sorriso a trentadue denti che mi arrivava da una parte all'altra della faccia.
- e non è tutto!! Ho scoperto anche che siamo nella stessa classe! Non è meraviglioso?!-
- ma certo che lo è! Non avrei chiesto di meglio!-
- Lo so! In fondo come potevi sopravvivere senza di me?- rispose lei con un'espressione solenne
- si certo... ora però direi di andare che manca poco alle lezioni!- dissi riportando la mia amica alla realtá
- hai ragione, allora... partiamo!- disse lei euforica
e insieme ci avviammo vero la nostra nuova scuola e verso la nostra nuova vita.

un vampiro come coinquilinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora