ragazzo indesiderato

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La scuola era davvero bella.
Da fuori era tutta colorata di azzurro, il mio colore preferito, e già questo mi trasmetteva un po'di serenità.
Le finestre erano davvero grandi e sembravano della navi in mezzo ad un oceano cristallino.
Entrata mi stupì ancora di più. Già da fuori la scuola sembrava grande ma da dentro... era immensa! Il liceo dove studiavo l'anno prima a confronto era un granellino di sabbia.
Questa grandezza mi riempiva di energia e felicitá, ma portò anche un problema: Mi sarei persa di sicuro.
- ehm... e ora dove andiamo?- chiesi disorientata
- come ho detto prima: se non ci fossi io non potresti sopravvivere- rispose Emily fingendo di vergognarsi dell'amica
- dobbiamo andare là, dove ci sono quei fogli, su uno di quelli ci dovrebbe essere scritto il nome della nostra classe e in che piano è-
- wow, che amica intelligente che ho!- dissi sorridendo
- lo so!- rispose mentre spostava i suoi capelli neri dietro la spalla con fare teatrale
- su dai, genio del male, andiamo a vedere la nostra classe!- dissi ad Emily
- va bene-
avvicinatesi ai fogli cercammo la nostra classe
- 4A...4A...4A... ah ah, trovata! Si trova al terzo piano!- esclamò Emily
- ok, perfetto! Allora andia...- ma non riuscì a finire la frase perchè un ragazzo mi interruppe.
-fammi passare-  mi disse lui. Che burbero! Ovviamente non gli risposi.
- Ho detto fammi passare- ripetè
- non hai detto la parolina magica!- lo ripresi cercando di essere il piú fastidiosa possibile.
- va bene. Fammi passare o ti spezzo le ossa- rispose lui con fare minaccioso
- eh no, io questa parolina magica non l'ho ancora sentita! Come si dice? Per...?-
lui, stufatosi di giocare, mi prese per il collo e mi mise contro il muro. Bene, come accoglienza nella mia nuova vita mi ritrovo in una rissa con un tipo a me sconosciuto.
- PERchè cazzo non ti levi dalle palle? Io credo sia questa la parolina magica adatta a te-
- credo di essermi spostata da dove mi trovavo prima, ora sono contro il muro-
- Addy non provoca...-
- Tranquilla Emily, sto bene-risposi facendogli cenno di non immischiarsi o avrebbe peggiorato soltanto la situazione
- non ti conviene giocare con me, ragazzina-
di tutta risposta gli tirai rapidamente un calcio negli  stinchi e il "bulletto", preso dal dolore, mi tolse la mano dal collo.
- ora scusaci, ma dobbiamo andare in classe, e credo che dovresti fare lo stesso"
e così uscì di scena insieme alla mia amica Emily che mi stava fissando incredula.

-Addy ma...ma... CHE TI È SALTATO IN MENTE?!?!?-
-grazie, non c'è bisogno di ringraziarmi- risposi facendo l'indifferente
- no, dico sul serio! Che cavolo fai? Ti poteva fare davvero del male!-
- già, ma non l'ha fatto-
- si ma...-
- ma perfavore, è solo un pallone gonfiato! E poi ho praticato dieci anni di arti marziali!-
- si, va bene che sei fantastica e tutto...
- grazie!- risposi facendo un'inchino
- ma non farlo mai più! Non ti voglio vedere in ospedale già il primo giorno di scuola!-
- va bene-
-ok, ora entriamo!- disse euforica Emily
-si!- risposi anche io felice.

Entrammo in classe.
Anche questa era enorme.
Le finestre erano anch'esse enormi e riempivano la stanza di luce.
Io ed Emily ci sedemmo nella quinta fila dei gradoni, tipo quelli universitari.
Credevamo di essere state le ultime, ma sembrò non essere così. La professoressa stava ancora aspettando qualcuno.
Intanto ne approfittai per guardare i miei nuovi compagni di classe.Davanti a me c'erano due ragazze che sembravano carine. Decisi di fare già un po' di amicizia.
Picchiettai sulla spalla di una delle due e la ragazza si girò
- ciao! Io sono Addy, e tu?- chiesi
- io sono Lindsday e lei è la mia amica Molly- rispose indicando l'altra ragazza che la salutò con la mano ed io ricambiai.
- tu devi essere la nuova, giusto?- chiese Lindsday
- si, ma non sono l'unica, lei è Emily ed anche lei è nuova!- dissi indicando la mia amica
- ciao!- salutò Emily
- ciao! Sembrate simpatiche, perchè magari oggi non pranziamo assieme? Sempre se vi va'...- chiese Molly
- certo! Emily, tu vieni?-
-si, perchè no?- rispose entusiasta
- questo è lo spirito! Dove vorreste...- ma fummo interrotte dal rumore della porta che sbatteva contro il muro.
- signorino Dean, in ritardo anche il primo giorno di scuola?
Non ci fu una risposta. Mi girai per vedere chi era quello sfacciato che non si degnava neanche di rispondere alla sua prof. e rimasi di stucco: era il ragazzo che avevo incontrato giù qualche minuto prima.
Lo stavo ancora fissando quando ad un certo punto il suo sguardo si posò su di me. Rimase a fissarmi per un po' , poi si avvicinò a me con aria di sfida.
- ma guarda chi si rivede-
- ciao Dean- risposi del tutto calma
- non ti ho ancora chiesto il tuo nome, come ti chiami?- mi chiese lui facendo il finto galante
- oh, ma che cavaliere. Neanche tanto forte in realtà. Ti fa ancora male la gamba?- risposi con un finto sorriso innocente stampato in viso.
- mi hai solo colto di sorpresa. Avrei potuto benissimo spezzarti in due quel piede ancor prima che pensassi di colpirmi-
- infatti ho visto i tuoi riflessi com'erano pronti. Comunque piacere, sono Addy-
- hey, voi due. Non so se ve ne siete accorti ma c'è un'insegnante in classe.- ci interruppe la prof.
- si, mi scusi prof. , non accadrà più- dissi io.
- ma smettila brutta racchia- disse lui.
- Dean, torna al tuo posto.- disse sospirando la prof. , probabilmente ci era abituata.
-Addy...- chiamò Lindsday
-si?-
-davvero hai picchiato Dean?-
- beh picchiato... mi sembra un parola grossa...-
- te lo dico da amica, non metterti contro di lui. Non sarebbe una mossa saggia-
- ricevuto!-
- allora ragazzi, quest'anno avrete due nuove compagne di classe. Venite a presentarvi. Prima Emily.-
Emily si alzò e si avviò verso la cattedra.
- Parlaci un po'di te- la incoraggiò la professoressa
- ciao, io sono Emily, ho 17 anni e mi sono appena trasferita in questa città. Prima andavo alla Barrington school. Non ho molto altro da dire solo che spero di trovarmi bene qui- disse con il sorriso sulle labbra
- molto bene, puoi andare al posto. Adesso vieni te Addy-
Mi alzai ed anche io mi misi davanti alla cattedra per presentarmi.
- in realtà non ho da dire quasi niente di diverso da Emily. Io sono Addy, ho 17 anni e andavo nella stessa scuola di Emily. Anche io mi sono appena trasferita qui. E spero di fare amicizia con tutti voi- e mentre lo dicevo guardavo Dean che ricambiava lo sguardo. Come se fosse un sfida.
- bene, puoi andare Addy-
anche mentre tornavo al posto non distoglievo gli occhi dal ragazzo. Alla fine lui si stufò. Avevo vinto io.
Quel giorno stemmo a scuola solo tre ore, visto che era solo il primo giorno, e non fecimo quasi nulla.
Uscita da scuola pranzai con le mie nuove amiche che erano davvero simpatiche, poi tornai a casa.

un vampiro come coinquilinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora