Un altro segreto. Anzi altri tre

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BIP BIP BIP BIP
frustrata, spensi la sveglia schiacciando il tasto con forza. Ma non mi alzai. Non ci riuscivo, avevo troppo sonno!
- Addy vieni a fare colazione? Ma che fai?! Dormi?! Ti devi alzare!- disse Dean
- Mmm...- borbottai
- Guarda che dico alla prof. che hai bigiato-
- Mmm- risposi senza ascoltarlo.
A quel punto Dean perse la pazienza e mi buttò direttamente giù dal letto.
- hey, ma che fai?! Mi hai fatto male!-
- in effetti era quella la mia intenzione-
- mpf, vado a mangiare- dissi
in ogni caso sarebbe stato difficile riaddormentarsi a causa degli spiragli di luce che arrivavano dalla finestra non del tutto coperta dalla tenda.
Dopo colazione aprì l'armadio per cercare qualcosa da mettere. Scelsi una maglietta a maniche lunghe a strisce bianche e blu non molto attillata, dei jeans grigi ed un maglione di lana bianco con dei cervi che saltellavano da tutte le parti. Quell'immagine donava allegria e gioia a chiunque la guardasse. L'aveva fatto a mano per me mia madre. Già, la mamma... era da molto tempo che non ci pensavo. I miei genitori erano partiti e non sarebbero ritornati per un anno intero. Ma per dove poi? E perchè non avevano potuto portarmi con loro? Nelle chiamate che le avevo fatto non mi avevano detto nulla... ma nemmeno io aveva chiesto loro qualcosa. Dall'occhio destro mi scese una lacrima involontaria che percorse tutta la guancia fino a cadere sul pavimento. In quel momento entrò Dean, senza nemmeno bussare, il quale mi trovò di fronte a sè intenta a fissare il mio maglione. Chissà che babbea gli sarò sembrata...
- Addy che stai facendo?! Io posso permettermi di arrivare in ritardo ma tu no! Muoviti!- mi sbraitò contro
Mi abbassai un attimo fingendo di stare cercando qualcosa per poter asciugarmi la lacrima senza venir vista.
- sì arrivo-
~
- Dean, andiamo?-
- ormai siamo troppo in ritardo, oggi bigio-
- Ma che dici! Tu oggi vieni a scuola per seguire la lezione! Muoviti!-
- ho detto che non vengo!-
senza che il ragazzo potesse rendersene conto anche essendo un vampiro, si ritrovò in corridoio con un orecchio tirato dalla mia mano che lo stava trascinando in classe.
- ahia, mi fai male!- urlò
- questo è per quello che mi hai fatto questa mattina!-
con una velocità ancora maggiore di quella con cui io gli avevo preso l'orecchio, lui si liberò dalla presa.
- era necessario?!- chiese infuriato
- sì, muoviti che è tardi-
- se ho detto che non vengo non vengo, punto e basta!-
- senti, fai un po' come ti pare, in ogni caso sei tu che ci rimetti!-
- non farai tardi? Dovresti correre!- rispose Dean ironico
- ma muori...-
- io...morire?-
detto questo il ragazzo prese il mio mento con il pollice e l'indice e lo avvicinò al suo con forza. Faceva male, ed aveva una faccia così tremendamente da schiaffi che mi trattenevo a stento dallo stenderlo con qualche mossa di Karate.
- e cosa vorresti fare...uccidermi?-
- io non uccido nessuno per nessun motivo. Neanche il più crudele tra i crudeli che tra l'altro saresti tu- risposi impassibile.
- quindi stai dicendo che non ne saresti capace? Che non sei abbastanza forte?- chiese malizioso
- No. Se solo volessi potrei farlo. Anche ora se vuoi-
come conferma della mia risposta gli tirai una ginocchiata dritta in pancia che lo colse di sorpresa.
- ed ora, se non ti spiace ma anche se ti dispiacesse, ho una lezione che mi attende. Bye bye!-
Finita la frase me ne andai spostando i miei capelli lunghi e castani con fare teatrale.
Ma quante personalità aveva quel diavolo di ragazzo? Prima è freddo ed antipatico, poi si trasforma in un dannato ragazzo malizioso ed infine ritorna ad essere duro come la roccia. Alle volte è capitato che avesse qualche attimo di dolcezza che forse mi ero solo immaginata. Non lo capivo proprio. Senza che neanche me ne fossi accorta ero già arrivata in classe. Cercando di non farmi notare dalla professoressa girata verso la lavagna a spiegare matematica strisciai verso il mio banco.
- signorina Addy, è in ritardo. Sì, mi sono accorta della sua entrata furtiva ma ora si sieda al suo posto.-
Ma come ci era riuscita?!
- sì prof...- risposi rassegnata
in tutta la classe si levarono piccole risatine rivolte a me. Che vergogna.
- Addy, finalmente! Ma dove eri finita?!- chiese Emily con un tono di rimprovero nella voce.
- beh ecco...-
- E Dean? Come mai lui non c'è? È in ritardo anche lui?- chiese la professoressa rivolta sempre a me.
- oh no... si è sentito male...-
- ah sì? E cos'aveva?- chiese diffidente
- nulla di grave, solo una... leggera febbre- inventai
- ah, capisco. In ogni caso continuiamo la lezione. Stavamo dicendo...-
L'avevo scampata bella. Quel tipo mi doveva un favore.
                                                                             ~
- Ci vediamo Addy! E saluta Dean da parte mia!- salutò Lindsday
- hey, cos'è questo improvviso interesse verso di lui?- chiese maliziosa Molly
- ma nulla! Non posso neanche essere gentile?!- ribattè Lindsday imbarazzata
- se se non ce la racconti giusta...- rispose Molly sospettosa
- Ma che dici!-
- Ahahah, ciao Addy a domani!- salutò Emily
- a domani pazze scatenate!-
- ah beh, perchè lei è sana di mente!- scherzò Emily
- ma certo! Persone più intelligenti di me non ce ne sono!-
Quasi come se l'avessi fatto apposta, mentre mi esibivo in un inchino scivolai e caddi all'indietro.
- Ho visto! Ahahahah!-
- È l'eccezione che conferma la regola!- ribattei
- come no, ciao!-
- ciao!-
E uscirono dalla scuola. Era il momento di tornare in camera. Entrata ritrovai il mio coinquilino steso sul letto che giocava con una pallina da tennis.
- ciao- salutai con un tono il piú noncurante possibile.
- oi- rispose lui
mi incamminai verso la scrivania e rimisi al loro posto i libri che avevo usato quel giorno.
- come l'ha presa la prof.?-
- presa per cosa?-
- per la mia bigiata-
- non gliel'ho detto- risposi curiosa di vedere la sua reazione
- ah, ok-
Ma come? Neanche un barlume di ringraziamento? In effetti dovevo aspettarmelo. Ma rimasi comunque delusa.
- Un grazie no eh?- dissi offesa.
- perchè mai dovrei ringraziarti?- chiese
- avrei potuto benissimo dirle la verità!-
- Non ne saresti stata capace. E comunque la cosa non mi avrebbe fatto nè caldo nè freddo- rispose con aria di sfida
- cosa intendi con quel " non ne saresti stata capace"? Ci sarei riuscita eccome!- risposi sempre piú irritata.
- No, sei troppo debole-
- Debole? Io? Ma perfavore, hai potuto benissimo constatare la mia forza-
- ammetto che tu abbia appreso una o due basi, ma parlando del carattere non sei affatto forte-
Non mi piacque la piega che stava prendendo la situazione. Non mi era mai piaciuto che qualcuno prendesse in giro la mia forza. Non lo sopportavo. Non ci riuscivo. In più che proprio lui mi stesse facendo irritare... Mi dava davvero fastidio.
- Perchè, tu lo sei?- risposi di rimando
- più di te sicuro-
- pfui, se certo-
- cos'è, mi stai sfidando?- chiese malizioso
- non ho detto questo-
Mentre parlavamo Dean si era alzato e si stava avvicinando a me. Era già successo più di una volta. Ancora mi prese il mento fra il pollice e l'indice e lo avvicinò a sè ma lo fece più dolcemente di quella mattina. Con una mano mi accarezzò i capelli ed io, senza volerlo, arrossì. Ma come si poteva non farlo davanti ad una scena come quella? Davanti a quei suoi profondi occhi blu dove si rischiava di perdersi. Poi... sorrise. E fu quello che mi spiazzò totalmente. Ma ben presto quel sorriso angelico si trasformò in uno beffardo. E mi spinse via, ancora intontita.
- come pensavo. Debole-
Allora era questo il suo scopo? Farmi cedere? Umiliarmi? Non avevo parole. Non me ne era rimasta neanche una. Anzi una sì.
- stronzo-
- già, me lo dicono in tanti-
infuriata, se basta dire solo questo, mi chiusi in bagno, l'unico posto dove avrei evitato la sua stupida ed arrogante faccia.
Ma perchè me l'ero presa così tanto? Non provavo niente per lui. Non fraintendete, ero sicura di quello che pensavo. Dovevo mangiare, con lo stomaco che brontolava non sarei riuscita a riflettere su niente. Uscì dal mio "rifugio" e mi avviai verso la porta della camera per poi recarmi in mensa.
- Dove vai?- chiese come se non fosse successo niente.
- In mensa-
- ok-
E uscì.
                                                                               ~
A cena davano: il riso alle verdure, cotoletta e della torta al cioccolato. Che buono! Mi riempì il piatto con tutto, anche se non mi sarebbe bastato. Sicuramente avrei chiesto il bis. Iniziai a mangiare. Ma mi sembrò che qualcosa non andasse... troppo...silenzio. Non riuscivo proprio a capire. Poi mi venne in mente. Dove erano finiti Luke, Edwyn ed Aaron? Parlando del diavolo spuntano le corna, eccoli la! Si trovavano dietro la finestra e si avviavano verso il cortile. Stavo subito per andare a chiamarli, però notai che si aggiravano con una certa furtività. Come se non volessero essere seguiti. Decisi di seguirli. Sapevo che fosse sbagliato ma la mia curiosità non ha limiti. Leggevo troppi libri. Probabilmente avevano trasgredito qualche regola e non volevano farsi beccare. Ad un certo punto si sedettero su una panchina ed iniziarono a parlare. Io, sentendomi un po' in colpa, origliai.
- io non ce la faccio più!- affermò frustrato Aaron
- devi resistere, solo qualche ora e sarà tutto finito- lo incoraggiò Luke
- ho fame...- si lamentò Edwyn
- bevi- disse Luke e gli porse una bottiglia con del liquido rosso. Lo stesso che aveva bevuto Edwyn tre giorni prima, quando eravamo andati a mangiare fuori insieme!
- grazie- ne bevve più della metà.
- ah, finalmente! Ma non è così buono- disse Edwyn guardando triste la bottiglia.
- che vuoi farci? Non possiamo permetterci più certi lussi.Ricordi?- rispose Aaron
- eccome se lo ricordo.- rispose malinconico
- forza ragazzi, sù con il morale! Almeno abbiamo di che sfamarci!- li riprese Luke
- piu o meno...-
- ho bisogno di cibo... buon cibo...- disse Aaron agitandosi di colpo. In quel momento i suoi occhi si tinsero di rosso. Perchè si erano tinti di rosso?!
- calmati Aaron! Resisti! Forza bevi!- e gli porse ancora quella misteriosa bottiglia. Lui, avido, la trangugiò in un secondo calmandosi un po'. Ma quel liquido conteneva seriamente della medicina? Non potevano di certo berne così tanta...
- bleah... questa cosa non è alla mia altezza-
- non fare tanto il gradasso che ci siamo anche noi!- rise Edwyn
- questo sangue non cambia di molto le cose- disse Aaron
Sangue?! Come sangue?! Non dirmi che... no, non è possibile... non può essere vero...
- cavoli, essere vampiri è una noia!- si lamentò Edwyn
- non hai detto bene, essere vampiri nel mondo degli umani è una noia- precisò Luke
- giusto...-
Vampiri?! Anche loro?! No! Non potevo crederci! Non riuscivo a crederci! Ah, avevo capito. Ora sarebbero saltati fuori ed avrebbero detto " sorpresa! era tutto uno scherzo! Ti abbiamo fatto prendere un colpo vero?"; ma non accadde nulla di tutto ciò. In ogni caso non ci credevo. Non ci avrei creduto fino a quando non l'avrei visto con i miei stessi occhi. E c'era solo un modo per scoprirlo. Feci la mia entrata in scena lasciando tutti di stucco.
- Addy? Che...che ci fai qui?!- chiese sbalordito Luke
- hai sentito tutto?!- chiese preoccupato Edwyn
- non è come sembra! Stavamo solo...Stavamo solo...- provò a dire Aaron
- fatelo- dissi io decisa.
- eh...?- risposero confusi
Per farglielo capire spostai i miei capelli dietro la spalla lasciando ben visibile il collo. Era l'unico modo per capire la verità. Ma ero sicura che non l'avrebbero fatto. Ero sicura che non fossero vampiri.
- Addy, noi non...- provò a spiegare Luke
- Non siamo quello che pensi! c'è una spiegazione!- mi rassicurò Edwyn
Ma le loro parole furono tradite. Aaron non riuscì a trattenersi ed i suoi occhi si erano già tinti nuovamente di rosso.
- Sa...sa...san..gue...voglio...sangue...- balbettò agitato.
Senza che nessuno se ne rendesse conto era già attaccato al mio collo con i canini conficcati nella carne. Alla fine era proprio così. Erano davvero vampiri. Edwyn e Luke all'inizio erano rimasti imbambolati davanti alla scena, bavosi, dato che in ogni caso avevano fame anche loro; ma riuscirono subito a tornare dallo stato di trance e staccare Aaron da me. Per prima cosa si mise ad urlare intimandogli di lasciarlo andare, ma presto i suoi occhi tornarono alla normalità e, scioccato da ciò che aveva fatto, usò le sue mani per coprirsi il volto.
- scusami, io non volevo...- disse vergognandosi
- nulla. Mi è già capitato- risposi mentendo sul "nulla", dato che ero ancora sotto shock. Per fortuna non mi aveva prosciugata e riuscivo ancora a tenermi in piedi.
- Dean?- chiese Edwyn
- come fai a...- chiesi sbalordita
- te lo racconteremo un'altra volta. Ora devi riposarti. Vuoi che ti accompagniamo?- chiese Luke
- no. no grazie...- risposi prima fredda poi più calma.
- va bene-
Finita la conversazione tornai in camera.
~
Ma quanto ci metteva quella lì? Erano passate circa due ore da quando era uscita. Va bene che bisogna prendersi il proprio tempo ma stava esagerando! Che non volesse più tornare per quello che era successo prima? Ma no. D'altronde erano a scuola non poteva di certo scappare di casa. Allora che stava facendo? In quel momento Sentì la porta aprirsi. Mi girai e vidi finalmente Addy.
- Alla buon'ora! Ce ne hai messo di tempo eh!- dissi arrabbiato
Non ricevetti una risposta. Ma con chi credeva di avere a che fare?!
- hey, mi senti?! Non sono invisibile!- le rammentai.
Lei si girò lentamente.
- oh, ciao-
"oh ciao"? Che cavolo di risposta era?! Doveva avere rispetto! Ora gliene avrei dette quattro!
- senti signorinella...- ma mi bloccai subito. Avevo notato qualcosa sul suo collo.
- che c'è? Perchè mi fissi?- chiese la ragazza. Poi si accorse dove stavo guardando e sbiancò di colpo.
- oh, questi? Ecco... ehm... sono solo... punture di zanzara! Soltanto punture di zanzara!- si giustificò balbettando. Ma quando era sotto pressione non era brava a mentire. Mi avvicinai velocemente a lei e la bloccai riuscendo a vedere le ferite causate da... un vampiro. Quelli erano morsi, non c'erano dubbi.
- chi l'ha fatto?- chiesi cercando di rimanere calmo.
- cosa? Te l'ho detto sono punture di zanzare!- provò ancora a mentire
- Non sai fingere. Dillo e basta. Oramai lo so- le dissi sempre controllandomi. Ci volle ancora un momento prima che parlasse.
- Aaron...- bisbigliò.
Aaron?! Quel deficiente. Appena lo avrei trovato gli spezzavo le ossa!
- Appena lo vedo non sai cosa gli faccio...- dissi più a me stesso che a lei
- No! Non è come pensi! Gliel'ho detto io!-
Rimasi a bocca aperta con gli occhi sgranati. Non ci credevo. O forse avevo solo capito male. Nessuno è così stupido!
- cosa?- chiesi di nuovo sperando di essermi sbagliato.
- l'ho fatto di mia volontà- rispose questa volta decisa.
Sapevo che quella ragazza fosse stupida. Ma adesso stava esagerando!
- COME SI PUÒ ESSERE COSÌ IRRESPONSABILI?!- le urlai contro non riuscendo piú a trattenermi.
- MA CHE DICI?! GUARDA CHE C'ERA UN MOTIVO!- urlò a sua volta
Dovevo calmarmi. Calmarmi. Fare due respiri profondi, contare fino a dieci e riprendere la conversazione da persona civile.
- potresti raccontarmi il motivo di tale cretinata?-
Almeno ci avevo provato. Ed a quanto pareva aveva funzionato dato che la ragazza mi stava guardando stupefatta. Feci un sorrisino di piacere che scacciai subito. Poi Addy mi raccontò cos'era successo. Alla fine del racconto ero rosso in volto dalla rabbia.
- come si permette quel verme...-
- scusa scusa? Guarda tu hai fatto anche di peggio! Alla fine lui si è anche scusato! Tu invece mi usi come un giocattolo!- ribattè irritata
- io posso prendere il tuo sangue, lui no!-
- e perchè mai questa differenza?!-
- perchè...-
Non sapevo cosa rispondere. Mi sembrava solo giusto così. Non c'era un motivo. Era così punto e basta.
- ...è così punto e basta!-
- ma sentilo! Qui nessuno può prendere il mio sangue in nessun caso a meno che non sia la sottoscritta a dargli il permesso! È chiaro?!- rispose puntandomi l'indice contro.
Non sapendo come ribattere dissi la prima cosa che mi venne in mente.
- BASTA! FILA IN CAMERA TUA!-
Addy, senza volerlo, si mise a ridere.
- ma se questa è camera mia!-
- non hai tutti i torti...-
Ma che mi era saltato in mente? Non ero mai stato più imbarazzato di così in vita mia. Non che mi fossi imbarazzato molte volte. Posai i miei occhi sulla ragazza che stava ancora ridendo.
- che ti ridi?-
- non si può non ridere davanti ad una scena del genere! In più sei diventato rosso dalla vergogna!- e mi indicò la faccia.
- non mi vergogno, c'è semplicemente molto caldo.-
- a fine settembre?-
Arrossì ancora di più.
- vado a dormire- dissi per cambiare argomento
- sì, anche io-
Ma guarda che figure mi faceva fare quella lì! Avevo anche una reputazione da proteggere! Non potevo di certo perderla così facilmente. Addy interruppe i miei pensieri.
- sembravi un peperone-
- stai zitta-

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