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Ciao, mi chiamo Hanna, ho 16 anni, frequento la terza superiore.

Da tutti vengo considerata una nerd ...per questo motivo non ho amici.

La mia vita si può considerare inutile, è un continuo scuola-casa.

Non ho Facebook, whatsapp, niente di niente anche perché a cosa mi servirebbero se non posso scrivere con nessuno ?
Così dico a me stessa guardandomi allo specchio.

"È ora di andare a scuola"
dice mia madre interrompendo i miei pensieri.

Metto la cartella dietro alle spalle e esco di casa.

Per andare a scuola si può prendere l'autobus però io me la faccio sempre a piedi o con la bici, anche perché mi tocca sempre stare in piedi,non perché non ci siano posti ma perché semplicemente nessuno mi vuole accanto, pensare che non mi fanno neanche sedere all'ultimo posto da sola.

Il motivo? non c'è è solo perché vogliono divertirsi con persone che non sono in grado di difendersi.

Arrivata a scuola mi metto nell" angolino della classe, il mio solito posto.

Vedo il gruppo delle "migliori" composto da quattro galline venire verso di me.

"Sempre più bella" dice ironicamente Sofia, voltandosi e ridacchiando. Come sempre non gli do retta anche se dentro mi sento sprofondare.

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Sento degli angeli suonare,ovvero la campanella. Finalmente dopo cinque ore di incubo e umiliazione potevo tornare a casa.

Quando mia madre entra in camera ,tutto potevo immaginare meno quello che mi avrebbe detto.

"Ho trovato lavoro, ma ci dovremmo trasferire"

"Cosa? Dove?" non potevo sopportare un trasloco;mi sono ormai abituata a questa casa, a quella scuola e ha tutti quegli insulti.

"New York" dice.

"New York? " ripeto sbalordita.

"Si tesoro" dice uscendo dalla camera mettendo fine al discorso.

Il problema non è solo trasferirsi ma come potevo andare in una città grande e piena di gente come quella?

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