DICEMBRE

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È l'inizio di dicembre e la neve sta scendendo da qualche giorno. È il periodo dell'anno preferito della Fede, ama la neve, il freddo e tutto ciò che concerne l'inverno. Fosse per me, lo abolirei e vivrei in un'estate perenne: sarà che vengo da LA, dove la temperatura è raro che scenda sotto i 20 gradi, ma odio questo cazzo di freddo e il fatto che rischi di ammazzarmi ogni volta che esco di casa, per andare al lavoro. Giá, perché lei fa la figa con gli stivali con il pelo che hanno una suola antiscivolo, alta trenta fottuti centimetri, mentre io sembrerei un coglione, se mi mettessi quei cosi, e con le scarpe eleganti è una fatica assurda.

Dalla minaccia nel parco, sono passate quasi due settimane e non è successo più nulla, chiaramente, non è stato trovato il colpevole, perché le telecamere in questa città sono inutili e la maggior parte di esse non funziona neanche.

Vado al lavoro come al solito ed entro in studio, per prepararmi a una video conferenza con l'ospedale di Londra e di Parigi, quando Gaia, la mia segretaria, mi recapita un pacchetto: lo apro e trovo un DVD che inserisco subito nel mac.

Cominciano a scorrere immagini su immagini e pezzi di filmato che non avevo mai visto. La morte di Claire e quando hanno sparato a Josè, l'incidente della Fede e io che la estraggo dalla macchina e saliamo in ambulanza, e, poi, c'è lei davanti a casa nostra, tutta insanguinata e terrorizzata, mentre io sono sulla barella e mi stanno caricando sull'ambulanza, quando mi avevano avvelenato.

Per ultimo, c'è un pezzo in cui un uomo prende la Fede per la gola e la sbatte contro la macchina, proprio come mi aveva raccontato. Io non c'ero, non ero lì a proteggerla, non me lo perdonerò mai. Non posso crederci, non posso credere che questi tre "incidenti" siano collegati, che persino quello di Claire sia opera degli stessi e non, quindi, della gang che stava cercando di arrestare Josè. Non c'entrava un cazzo mio fratello e l'ho sempre incolpato...

Vedere la scena dell'amore della mia vita disperata, nella sua tenuta estiva ricoperta dal mio sangue, mi fa venire ancora più voglia di trovare il colpevole e ucciderlo, lentamente. Non voglio che la Fede veda questo video, per nessuna ragione al mondo, è stata così male dopo il suo incidente che ho paura possa star di nuovo così. Trovarla in un parco in piena notte disorientata e con un attacco di panico è un'esperienza che non voglio più ripetere.

«chi ha mandato questo pacco?» chiedo a Gaia

«l'ha portato il corriere insieme all'altra posta. Non c'è il mittente?»

«no, cazzo, non c'è!»

urlo e rientro nel mio ufficio, sbattendo la porta. Sono incazzato nero, perché qualcuno mi sta, deliberatamente, prendendo per il culo e non posso far altro che aspettare le sue mosse. Prendo il telefono con foga e per poco non lo spacco. Sto fumando rabbia.

«fratello, quel figlio di puttana ha mandato un video!» sbraito al telefono

«che video e che figlio di puttana?» risponde José disorientato

«quello che ha minacciato la Fede. Ha mandato un video. Te lo sto inoltrando»

«aspetta, lo guardo mentre siamo al telefono»

odio la sua tranquillità, quando sono agitato. Lo so che è stato addestrato a rimanere calmo, anche quando non dovrebbe, ma più sono agitato e lui mi risponde come se nulla fosse, più svalvolo. Dopo tre minuti di silenzio, il tempo che dura il video

«cazzo, non posso crederci. Claire?»

bisbiglia e sento la sua calma lentamente evaporare. Penso che vedere la sua anima gemella morire e, scoprire a distanza di quattro anni, che non sia stata colpa sua, faccia impazzire mio fratello.

Io e Te. Secondo CapitoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora