FEBBRAIO

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Organizzo una cena con le amiche, per svagarmi. Mi sarei aspettata che mi inseguisse, che si presentasse alla mia porta, scusandosi e promettendomi amore eterno, ma non è successo. Ora sono triste, depressa e vorrei scavarmi la fossa e buttarmici dentro, ma il comitato delle amiche ha deciso di attivare il "soccorso Fede".

Sono davanti a me che mi versano del vino e aspettano che dica qualcosa, ma tracanno il bicchiere, stando in silenzio, così Lisa coglie la palla al balzo ed esclama

«la morte ti sta col fiato sul collo e scappi dal futuro come un pollo spaventato. Vuoi rimediare a questo o aspetti che una tegola ti mandi all'altro mondo?» Scoppiamo tutti a ridere e sputo il vino sul tavolo

«cosa dovrei fare?» bofonchio tossendo

«qualcosa. Qualcosa è pur sempre meglio di niente!» dice Nico

«ma mi ha detto che, forse, non siamo fatti per stare insieme, dopo che gli ho fatto una dichiarazione d'amore» sbotto, versandomi altro vino

«ti ha comprato un centro. Il tuo sogno. È ovvio che non sia vero quello che ti ha detto. Ti ama!» interviene Prisci

«Ricordati che quando ti ha fatto lui una dichiarazione, prima di andarsene, tu non hai detto e fatto niente» mi redarguisce Lisa Annuisco e mi tengo la testa tra le mani

«cosa dovrei fare?» chiedo disperata

«fagli capire che lo ami, quanto lui ha sempre amato te. Corteggialo, insomma, fai qualcosa» insiste Nico

«l'ultima volta che hai fatto qualcosa di romantico era l'epoca in cui si usava sangue di maiale, per annullare un incantesimo delle streghe!» esclama Lisa, facendoci ridere di nuovo.

La serata termina bene e ora ho mille domande senza risposta che vagano nella testa. Come faró? Mi perdonerà mai? E poi, comunque, non è che lui sia senza colpe... Se uso questa filosofia non andrò da nessuna parte, ma sono ancora arrabbiata con lui. Cazzo.

La settimana lavorativa procede bene, almeno una cosa funziona nella mia sterile vita. Sto tenendo un gruppo di terapia, quando irrompe un'infermiera con il mio cellulare in mano

«dottoressa, scusi, ma suo marito la sta cercando con urgenza» mi scuso con i pazienti, prendo il cellulare ed esco dalla sala

«ciao, Ric. Dimmi»

è la prima volta che lo sento, dalla dichiarazione, in realtà, da quando se ne è andato di casa e mi trema la voce per l'ansia. Magari, vorrà chiedermi di vederci, oppure mi vuole avvertire che il suo avvocato mi sta mandando i documenti per il divorzio, da firmare. Ho già mal di testa.

«non so se ho fatto bene a chiamarti, non so che ruolo tu voglia avere con Chris»

lo interrompo scocciata «é mio figlio e io sono sua mamma»

«ok, beh, stava male e siamo in ospedale, penso sia appendicite. Lo dovranno operare, ma non posso farlo io» è tranquillo, rilassato, mentre il mio cuore sta esplodendo dall'ansia

«arrivo subito» riesco a balbettare.

Mando Lisa a finire la terapia di gruppo e scappo dal centro. La mia vita è tutta una corsa, riuscirò mai a rallentare? Mica dicevano "chi si ferma è perduto"? Beh, io, di certo, non sono in grado di fermarmi. Il problema è che non sto correndo per raggiungere qualche traguardo, ma sto scappando da qualcosa. Devo solo capire da cosa! Secondo me, scappo da me stessa.

Io e Te. Secondo CapitoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora