MARZO

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La settimana seguente, scrivo a Stefano e decido di continuare ad uscirci. Tutte le volte che ci vediamo, ci diamo qualche bacio, ma come sento che va oltre, lo fermo, inventandomi qualche scusa, del tipo che non sono pronta e voglio fare le cose con calma. Lui accetta ed è così comprensivo che mi sento terribilmente in colpa, per approfittarmi di lui e prendere in giro i suoi sentimenti genuini, ma a parte tutto, sto bene quando sono con lui e mi sento compresa, più che con chiunque altro. Mi sto legando, anche se non avrei mai voluto, e mi dispiacerà un pò perderlo alla fine di questa farsa, ma più sto con lui, più rido e scherzo, e vado in giro, più penso che vorrei fare queste cose con Ric. Quindi, credo che in fondo in fondo, sotto tutta la rabbia, la fiducia tradita e i segreti, io ami lui e nessun altro. Giusto per incasinare ancora di più tutta la situazione, parlo tutte le sere con Ric, ma voglio vederlo, mi manca, voglio capire, guardandolo, che è l'uomo della mia vita, così mi faccio coraggio e decido di chiederglielo

«ti andrebbe di uscire mercoledì sera?» sento che sospira e me lo immagino, mentre sta cercando di pensare a cosa dirmi

«non posso mercoledì» dice dispiaciuto

«perché? che devi fare?» domando curiosa e me ne pento subito, perché risponde

«piccola» sospirando triste. Mi viene da piangere, ma deglutisco il magone

«ah. Devi vederla?»

«sì» bisbiglia e rimaniamo in silenzio, per cinque minuti.

Guardo lo schermo del mac in studio e vedo le nostre foto che scorrono e sento male al petto, ma non voglio farlo soffrire più del dovuto. So che ci sta male, per quello che sta facendo, ma il cuore si sta rompendo di nuovo

«piccola. Ti prego dimmi qualcosa» implora.

Mi asciugo le lacrime che scorrono silenziosamente lungo le guance e devo respirare forte, prima di parlare, per non fargli sentire la mia disperazione

«va tutto bene» dico piano

«no, non va un cazzo bene e mi distrugge il fatto che tu stia male ancora, per causa mia» sento un gran frastuono e capisco che ha lanciato qualcosa e che l'ha rotta. Pensa di rompere ogni cosa, compresa me, ma ce la faró, continuerò ad amarlo, nonostante tutto

«Ric, va tutto bene. Promettimi solo che non ti innamorerai di lei» la mia voce è rotta e le dighe si infrangono, facendomi singhiozzare

«non potrebbe mai succedere. Solo tu, per sempre» Non riesco a sostenere questa conversazione, così mi scuso e attacco. Mi risciacquo il viso, mi trucco, mi appiccico un sorriso ed esco dallo studio. Seguo cinque terapie di gruppo e, quando esco in sala d'aspetto, prima di chiudere il centro, oramai vuoto, trovo mia madre con Chris che giocano. Saluto il mio bambino e torno a casa come ogni sera, ma oggi sono triste e depressa, quindi odio il fatto che mi addormenterò da sola, senza mio marito.

La sera stessa, chiedo a Lisa se può stare in casa mia, mentre Chris dorme e decido di uscire con Stefano per svagarmi e non pensare a Ric. Ovviamente, lui acconsente e passa a prendermi; andiamo a berci qualcosa, e quando siamo in macchina, davanti a casa mia, cominciamo a baciarci, più del dovuto, più di quanto avrei mai voluto, ma ho bisogno anche io di allontanare dalla testa l'immagine di Ric con un'altra, e il modo migliore e più infantile è buttarsi tra le braccia di un altro. Sento le sue mani scorrere lungo le mie gambe, ma non lo fermo, non voglio. Reclina il mio sedile e si mette sopra di me, facendomi sentire quanto mi stia desiderando

Io e Te. Secondo CapitoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora