Atto 1

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<<DANIEL!>>. Keila guardava quella scena straziante con le lacrime che le inondavano il viso e gli occhi gonfi. Era inginocchio. Un uomo vestito di nero cercava di bloccarlo da dietro. Aveva le mani legate da una sorta di bracciale di ferro. Era inerme. Sola. Non poteva usare i suoi poteri per via delle mani bloccate. E tutto quello che poteva fare era rimanere ad osservare l'uomo che amava venire torturato. Era al centro di una grande piazza. Circondato da 4 o 5 uomini vestiti di nero e dal volto coperto da una maschera diversa per ognuno. Erano tutte maschere bianche dalle forme inquietanti. Ridevano. Mentre sotto di loro si estendeva una macchia di sangue accumulatosi goccia dopo goccia mentre l'uomo bruno veniva usato come punta spilli dalle lame dei coltelli d'argento di quegli uomini. Keila urlava il nome dell'amore della sua vita; tanto che pian piano la voce le stava diventando sempre più roca fino a svanire. C'erano solo loro. Gli abitanti di quel piccolo villaggio di nome Ambras si erano messi in fuga o erano morti. Quella scena era resa di un colore rossastro a causa delle fiamme che avevano circondato la piazza radendo al suolo case ed edifici. Sembrava l'Apocalisse. Doveva finire davvero così? Aveva solo 19 anni. Perchè doveva sopportare tanto dolore?Pensò Keila guardando quella scena. Ad un tratto senti qualcosa che si faceva strada dentro di lei. Non sapeva cosa fosse. Ma iniziava a sentire le sue dita formicolare e la sua gola bruciare. Doveva urlare. Doveva far uscire quella sorta di "potere" che sentiva. Ci fu un attimo di silenzio. Subito seguito da un urlo agghiacciante. Tutto si fermò. Gli uomini lasciarono cadere i pugnali per coprirsi le orecchie. E quello che dietro di lei la teneva ferma mollo' la presa per fare altrettanto. Quando l' urlo si spense. Gli uomini si guardarono per un attimo, presero Daniel che aveva perso i sensi. E lo trascinano via. L'uomo alle sue spalle la guardo' per un secondo accennando un sorriso e poi raggiunse gli altri. La ragazza non riuscì a muoversi per un po'. Rimase immobile a guardarsi intorno. Era tutto finito. E c'era un silenzio tombale interrotto soltanto dallo screpitio delle fiamme intorno a lei. Tento' di alzarsi ed inizio' ad incamminarsi verso l'uscita del villaggio che dava sul bosco. Comincio ' a camminare senza un meta precisa. Tutto quello che sentiva era odio per quegli uomini e desiderio di vendetta. Vago' per il bosco per un po finché non perse i sensi....<<hei....ragazza...stai bene?>> una voce la desto' dal suo sonno. Apri' gli occhi e si ritrovò di fronte un ragazzo più o meno della sua età dai capelli biondi e gli occhi neri come la notte. Indossava un semplice paio di pantaloni con le bretelle ed una camicia beige. Aveva un viso bianco come il latte e la osserva senza lasciar trapelare pensieri o emozioni. Finché sul suo viso non fece capolino un'espressione di terrore. Continuava a fissarla. <<Cosa...c'è...>> Gli fece lei con un filo di voce. <<I tuoi occhi...>> Il ragazzo iniziò ad indietreggiare mentre Keila faceva per rialzarsi. Ancora dolorante e con le mani ancora bloccate. Non riusciva a distogliere lo sguardo dal ragazzo che continuava a guardarla ancora con quell'espressione. Ad un tratto inizio' a parlare. <<Gli occhi....del diavolo.>>

IL COLORE DEL DIAVOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora