Nicolas sparì per qualche minuto in una stanza del piccolo corridoio di fronte a lei, per poi rientrare con una piccola ciotola di legno dalla quale spuntava fuori un bastoncino spesso dal manico arrotondato , anch'esso di legno. Sembrava una specie di cucchiaio. Lo tolse dalla ciotola e lo appoggio' sul tavolino proprio sul bordo. La spessa estremità dal lato opposto del manico era arrotondato con una piccola punta piatta. Fece un cenno alla sorella che poi spari' anche lei nel corridoio per poi tornare indietro con 3 bustine contenti qualcosa come erba tritata. Sara verso' una dopo l'altra le bustine nella ciotola fino a svuotarle. Dopodiché Nicolas prese il "cucchiaio" ed inizio' a sbatterle mischiandole e farfugliando qualcosa a voce troppo bassa perché Keila potesse sentire. Si avvicinò alla ragazza seduta e dolorante. Prese un pizzico del miscuio e lo spolvero' sulle bruciature e sui lividi delle braccia, sulle gambe e sul viso. Keila sentiva le ferite bruciare. Ma quella sensazione svanì da li a poco lasciando spazio ad un piacevole tepore. Non facevano più male. Diede una scorsa ai graffi sulle ginocchia procuratasi durante gli strattonamenti degli uomini di prima e vide che erano spariti. <<Come....>> ...<<E' parte della nostra magia.>>Disse Nicolas sorridendo; mentre la sorella li guardava come se ancora non capisse cosa stesse accadendo, cosa che per lo più pensava Keila. <<Noi siamo maghi verdi.>>Disse Nicolas spostando una delle sedie del tavolo e accostandola alla ragazza per sedersi.<<In che senso?>>Chiese Keila.<< Be di certo non non vuol dire che siamo una sottospecie di ninfe; come quelle che vivono nei boschi e si mimetizzano con la natura. >> La ragazza accenno' un sorriso. <<Diciamo che la natura ha provvisto se stessa di una vera e propria "riserva" di poteri magici nelle piante che ricoprono il nostro pianeta. Fin dai tempi più antichi l'uomo scoprì l'energie presenti in essa e le sfruttò per migliorare la propria vita. E ancora oggi le piante, tutte, nessuna esclusa possiedono poteri incredibili, la maggior parte dei quali è ignoto o sconosciuta ai più. Esistono quattrocento tipi di piante e tutte hanno un piccolo potere in sé. Noi in quanto maghi del verde o per meglio dire della natura siamo in grado di attingere ad essa. E possiamo curare le ferite ( anche se non possiamo riportare in vita le persone o curare quelle mortali) possiamo creare infusi, pozioni ecc. Non siamo molto adatti a combattere, siamo maghi difensivi diciamo ma...se vogliamo....possiamo manovrare ciò che viene generato e fa parte della natura stessa intorno a noi...guarda...>> Nicolas allungò la mano verso il giglio al centro del tavolo, fece un respiro profondo ad occhi chiusi e dopo pochi secondi dal vaso fuoriuscì uno stelo, che si allungava sempre di più fino ad avvicinarsi alla ragazza. <<Che stai facendo?>> Nicolas non rispose. Era troppo preso dal manovrare quella pianta. Lo stelo raggiunse il bracciale di ferro al polso di Keila e si infilo' nella piccola fessura di un serratura. In un attimo si udì un "click" e si ritrovo' le mani libere. Le stese in avanti cercando di muoverle il più possibile per riabituarle e sgranchire i muscoli intorpiditi e doloranti a furia di stare in quella posizione. Nicolas prese ancora un po' di quel miscuio e glielo spolvero' ancora sulle braccia. E il dolore svanì. <<Va meglio?>> Disse dolcemente. <<Si...grazie mille...Sei davvero grande lo sai? Ed anche tua sorella può fare certe cose ? >>...Disse Keila mentre lo satelo andava via via ad accorciarsi fino a sparire all'interno del vaso. << Esatto. E' una caratteristica dela nostra famiglia...>>...Disse Sara con tono scostante. <<E ...dove sono i vostri genitori...?>>...<<Nostra madre e' morta quando eravamo ancora molto piccoli. Mentre nostro padre se ne è andato di casa dopo la sua morte. >> L'espressione sul volto di Nicolas si fece cupa e subito dopo anche quella della sorella. <<Mi dispiace....davvero....anche io...sono orfana...e sono stata cresciuta da mio nonno...o meglio da mio nonno adottivo....i miei genitori mi hanno abbandonata quando ero ancora in fasce.>> Keila era sul punto di piangere ma si fece forza e si trattenne. <<Lasciamo stare questi brutti ricordi adesso ...piuttosto...che ne dici di fare un giro? >>...<<Nico sei sicuro di volerla fare uscire cosi? >> In effetti aveva il vestito bruciacchiato e sporco. <<E va bene .... vieni ti faccio fare un bagno e ti presterò qualcosa. >> Sara prese Keila e la porto' nella piccola stanza da bagno dietro la prima porta a destra del coridoio. C'era uno specchio non molto ampio proprio sopra un lungo mobile di legno. In fondo alla stanza c'era una vasca di legno scuro con una tenda in cima che la contornava e vicino un grande secchio in legno pieno d'acqua fino all'orlo. Li vicino un appendiabiti con un asciugamano pulito accanto ad un cesto. Un candelabro bianco adornava la parete spoglia se non per la piccola finestra poco piu in la dello specchio. Sara prese un asciugamano grande dal ripiano accanto allo specchio e glielo porse. <<Fatti un bagno. Ti lascio qui fuori il cambio pulito. Puoi gettare il tuo vestito in quel cesto laggiù. Dopodiché uscì dalla stanza. Keila gettò l'acqua nella vasca fino a svuotare il secchio. Si spoglio'. Getto' il vestito e si immerse nell'acqua. Comincio' a ripensare a tutto ciò che le era accaduto. E a Daniel. Era ancora vivo? Un brivido la scosse. Aveva paura. Per lui, per lei, per tutto. Non capiva il perché di tutto. Poi ripenso' a quello che avevano detto Daniel e Nicolas guardandola:"Occhi rossi....Gli occhi del diavolo." Che significava? Si sbrigo' a lavarsi. Dopodichè si asciugò e afferrò il vestito ai piedi della porta subito nel corridoio. Lo indosso'. Era un abito semplice. Come quelli che indossava sempre. Lungo fino alle caviglie ma senza maniche e di un bianco puro. Si asciugò i capelli con l'asciugamano e si guardò allo specchio. I suoi occhi verde smeraldo erano perfettamente normali. Uscì dalla stanza e tornò dagli altri. <<Cosa sono gli occhi del diavolo? >>. Nicolas la fissava quasi incantato. Era bellissima. I neri capelli lunghi ed umidi le ricadevano dietro le spalle fino al fondo schiena. L'abito le ricadeva perfetto. E il viso pulito sembrava quello di una bambina. <<Cosa significa?>> Nicolas sbatte' le palpebre e torno' alla realtà. << E' solo una vecchia favola...ma da quando ho visto i tuoi occhi...non ne sono stato più tanto sicuro.>> Keila gli si avvicinò. << I miei occhi non sono rossi.>>...<<Forse non ora...ma prima si...anche se solo per un attimo...te lo garantisco...non so perché ti succeda ne come ma è quello che ho visto. >>...<<Non ti credo.>>..<<Perché mai dovrei mentirti? Ci siamo appena conosciuti in fondo. Che ragione avrei?>> ...Keila non riusciva a crederci. Allora era davvero così? Perché ? Forse per via del suo potere del fuoco? Ma perché il nonno non gliene aveva mai parlato? Ne tantomeno gli altri? Una favola...<<Che favola?>>...<<Be...nostra madre ci raccontava spesso di una giovane donna...bellissima...una strega che si innamorò di un demone sotto spoglie umane. Anch'esso stranamente se ne innamorò vedendo quanto poteva essere bella l'umanità e attratto dalla bontà d'animo e dalla bellezza della donna; diversa da tutto ciò che aveva visto. E da questa unione nacque una bimba. Questa donna accusata di essere un demone anche lei venne attaccata e uccisa. Il demone con lei. Vennero privati del cuore entrambi ed i loro corpi bruciati. L'unica sopravvissuta fu questa bimba che venne lasciata in un cespuglio dalla madre poco prima di essere portata via da un gruppo di uomini di chiesa. Si dice che venne trovata da un pastore o un uomo del luogo che la prese con se. Questa bambina sarebbe stata riconoscibile da un particolare colore degli occhi che richiamava quello delle fiamme degli inferi, simbolo di suo padre. Questa doveva essere in sé il simbolo dell'unione possibile tra bene e male. Ovvero ciò che regge e guida il mondo da sempre.>>...<< Ma è una favola. Solo questo. I demoni non esistono.>> Sara prese la parola. <<E allora i maghi e le streghe ?>>...<< Loro...noi...siamo esseri umani in fondo loro no. I demoni sono esseri che trascendono l'umano e l'esistenza stessa sulla terra. >>...<<Così come noi dotati di poteri al di là di Dio siamo esseri in parte inumani. Come esistiamo noi anche loro possono. Io ci credo. Ci ho sempre creduto. >> Nicolas fissava Keila negli occhi. Con un'espressione più seria che mai. << E allora...io cosa avrei a che fare con tutto questo? >>...<<Come cosa? Tu sei lei. Sei la figlia nata dall'unione tra un demone ed un umana. Sei colei che può cambiare le cose. Ed il futuro.>>
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IL COLORE DEL DIAVOLO
FantasyUna ragazza perde tutto. L'amore della sua vita, la sua casa e il suo passato. Costruito su un'esistenza che non le apparteneva. Gli occhi del demonio condurranno Keila sulla strada della vendetta e la ricongiungeranno al suo vero passato.