Atto 8

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<<In che modo potrebbe guidarci una pietra?>>Domandò Keila fissandola. <<Il suo colore tornerà quello iniziale quando si troverà vicino all'obbiettivo. Seguirà ciò che cerco io, noi. Quindi ci basterà uscire e fare un giretto per la città. Man mano che ci avvicineremo la pietra riacquisterà sempre di più il suo colore. Adesso andiamo, non possiamo perdere altro tempo. >>. Keila, Nico e Sara si avviarono verso la porta, quando il ragazzo si voltò scrutando la sorella. <<Dove pensi di andare tu. >>...<<Con voi, dove sennò?>>. L'espressione di Nico si fece più seria del solito. <<Non ci pensare nemmeno, tu aspetterai qui.>>...<<Non sono cosi debole! Con chi credi di parlare!>> Sara iniziò ad alzare la voce. <<E' pericoloso. E da quando nostro padre se ne è andato io ho promesso di proteggerti e dopo la morte della mamma ancora di più, quindi per favore, fidati di me e di Keila.>> La ragazza cedette ed annuì con la testa. Dopodiche Nico fece cenno all'amica di andare. Iniziarono a camminare per il villaggio l'uno di fianco all'altra senza dire una parola fissando la pietra di calcedonio. Quando Keila iniziò:<<Perché non le hai permesso di venire? Cioè capisco che tu la voglia proteggere, ma...>>...<<Sara è sempre stata un po' cagionevole di salute. Quindi preferisco non farle fare sforzi non necessari...>>...<<Ma non sembrava cosi fragile...>>...<<Invece lo è. Caratterialmente è molto forte, ma fisicamente non posso dire altrettanto.>> Keila non disse più nulla. Si stupiva di quanto stava imparando su Nico e sulla sua famiglia in cosi poco tempo. Ed ammirava il modo di fare del ragazzo, cosi protettivo verso la sua unica famiglia. Continuavano a camminare in mezzo alla gente cercando di nascondere la pietra tra le mani per non dare troppo nell'occhio. Ispezionarono ogni angolo lasciando per ultima la zona dei negozi visto che era la più affollata almeno fino al tardo pomeriggio. Infatti in quel momento il sole stava tramontando ed il cielo si stava colorando di un rosso vivo. Nico si fermò un attimo a fissarlo. Keila lo strattonò per attirare la sua attenzione fissandolo con uno sguardo interrogativo e lui spostò lo sguardo su di lei. <<Niente...solo...mi ricorda il colore dei tuoi occhi...o meglio degli altri tuoi occhi...va bene, andiamo dai. >> Keila per un secondo si bloccò non sapendo cosa dire cosi si limitò a sorridere ed a seguirlo. L'intera area era vuota. Le bancarelle erano coperte con dei teli bianchi e non c'era anima viva. Ed ecco che la pietra iniziò a schiarirsi. <<Ma qui non c'è un bel niente!>> Urlò Keila.<<Aspetta , non la senti?>>...<<Cosa?>>...<<Rilassati e concentrati, non senti una qualche fonte di potere, strana, inquietante?>> Keila seguì il consiglio di Nico, chiuse gli occhi e si concentrò. D'un tratto si sentì scossa da dei brividi lungo la schiena. <<Lo sento...di la!>>...Keila prese la mano di Nico e lo trascinò in un angolino lontano dalle bancarelle. Ma li non c'èra nulla, era una strada senza uscita che dava su una discesa di erba che sfociava nel bosco, troppo ripida da scendere. Il ragazzo stava fissando il vuoto chiedendosi se qui ci potesse essere davvero qualcuno. <<Forse nel bosco...no...la pietra si sarebbe schiarita quando eravamo accanto all'entrata, ma allora dove...>>... <<Non qui.>>. Keila intanto fissava una parete di pietra alla sua destra. <<Proviene da qui.>>...<<Ne hai capito la direzione di già?>>...<<Si, perché? Tu no?>>...<<No, di solito mi ci vuole un po'...>> ...<<Comunque qui non c'è nulla.>> Keila si allontanò un po' continuando a scrutare lo stesso punto. <<Mi sarò sbagliata, a meno che non sia invisibile qui c'è solo un muro. >>...<<Aspetta...>> Nico si avvicinò e posò una mano sulla pietra ruvida. <<Invisibile...deve essere qui...per for-...>>...<<Hei! Guarda la pietra!>>Il ragazzo posò lo sguardo sul filo che penzolava dalla sua mano sinistra. La pietra era tornata al colore originale, e non solo, era più brillante di prima. <<C'è un incantesimo di occultamento. Qui ci deve essere una porta.>>...<<E come facciamo a romperlo?>> Sul volto di Nico si posò un espressione pensierosa. <<C'era...un incantesimo...devo averlo letto da qualche parte...in lingua antica...qualcosa per distruggere una barriera...aaaah non riesco a ricordare! Diamine!>>...<<Frangit...>>Keila iniziò asussurrare qualcosa. Aveva lo sguardo abbassato e stringeva i pugni. <<Che dici...?>< Chiese il ragazzo preoccupato. <<FRANGIT!>> Keila scattò. Alzò di colpo la testa, allungando in avanti le braccia con le mani aperte puntate verso il muro, e soprattutto con i suoi occhi rosso acceso e le pupille leggermente allungate, stava notando adesso. Su quella parete si formò una sottospecie di rivestimento trasparente leggermente mosso, sembrava gelatina. In un secondo venne colpito da una scossa che lo mandò in frantumi e riducendolo in polvere. Comparì una porta di legno proprio al centro della parete. <<Come hai fatto? Come sapevi l'incantesimo?!>>...<<Cosa...ah...che...>> Keila sbatte le palpebre ed i suoi occhi tornarono normali. <<Non lo so, ho sentito una voce dentro di me...una parola...continuava a ripeterla...ed ho fatto quello che sentivo...è stato istintivo...ma... ce l'ho fatta!>>...<<Si...ma ... i tuoi occhi...erano di nuovo...demoniaci...e il tuo sguardo...non sembravi tu.>> Keila iniziò a tremare indietreggiando. <<Io non so...perché mio accade cosi...>> Nico allungò la mano verso di lei per tranquillizzarla e le sorrise dopo un attimo di esitazione. <<Non importa, lo scopriremo insieme, intanto andiamo. Keila si rilassò e seguì l'amico al di là della porta. C'èra un lungo corridoio illuminato da alcune torce appese alle pareti che emanavano un leggero calore e coloravano l'ambiente di un giallo arancio. Lo percorsero per poi trovarsi di fronte un'altra porta dalla quale si udiva un brusio di voci. Nico l'aprì leggermente spingendo la ragazza dietro di lui. Ciò che videro li sconcertò. Non era uno solo, erano diverse figure incappucciate con una tunica che gli copriva perfino le scarpe. Al centro di una stanza enorme vuota , se non per qualche torcia ai lati delle pareti. Sembrava un vecchio edificio abbandonato. Adesso che lo notavano. Infatti le pareti erano rovinate ed infondo vi era qualche vecchia sedia. Quelle figure erano disposte in cerchio. Erano 7. In mezzo a loro si intravedevano delle altre figure. 3 donne, 2 uomini e 2 bambini legati con una corda posati su di un tavolo e svenuti. <<E' lui! Il bambino dell'altra volta! Menomale, sta bene.>> Disse Keila sussurrando. <<Io direi ancora per poco... a quanto pare erano scomparse 2 persone in più...7 sacrifici...per 7 persone...che razza di demone richiede cosi tanti sacrifici...>> Nico si irrigidì. <<Ma...può essere evocato da più persone?>>...<<Si...alcuni si radunano in Sette...in questo caso sia di nome che di fatto...>> Sul volto del ragazzo apparve un sorriso forzato. << Sono gruppi di stregoni che praticano la magia nera. Condividono il loro potere e agiscono insieme cosi da acquistare più potere che possono e corrono meno il rischio di essere controllati. Non ne avevo mai vista una. Pensavo non esistessero più. Invece era cosi vicina...>>...<<Che facciamo? Io posso combattere credo, ma tu ?>>...<<Non mi sottovalutare. >> Disse Nico fissando la scena. <<La priorità ce l'hanno quelle persone...dobbiamo pensare ad un modo per liberarle, magari senza che scoppi una battaglia di potere.>>...<<Ma se evocano il demone?! Sarà troppo tardi!>>...<<Aspetta...>>. Nico pose una mano di fronte alla ragazza che dava chiari segni di volersi buttare nella mischia. Dalla stanza iniziò ad udirsi una voce. La figura più al centro, proprio davanti alle vittime si tolse il cappuccio e si avvicinò a loro. Era un ragazzo sulla vent'ina. Coi capelli rossi raccolti in una coda che gli cadeva lungo la spalla fino al petto. Non era molto alto, aveva gli occhi castani ed una leggera barbetta sul mento. <<E' il momento miei cari compagni, stasera diventeremo i più forti e potremo avere al nostro servizio lui...Adramelech!>>Disse con una voce scura.<<No!>> Sul volto di Nico si posò un espressione di terrore incredibile. <<Chi è? E' cosi pericoloso?!>>...<<Si tratta di un demone citato nella lista dei principali demoni stabilita dalla Chiesa... Grande cancelliere degli Inferi, intendente del guardaroba del sovrano dei demoni, presidente dell'alto consiglio dei diavoli, è l'ottavo dei dieci arcidiavoli, cancelliere dell'ordine della mosca (grande croce), un ordine fondato da Belzebù. Uno dei più potenti della gerarchia. >>...<<Che cosa...? Belzebù, arcidiavoli...ma che diamine dici?>> Keila non riusciva a capire nulla di quello che stava dicendo l'amico ma una cosa le era chiara. Era pericoloso, e molto. Nico era spaventato a morte, bisognava intervenire il prima possibile. <<Dopo ti spiegher-...>>...<<Io vado. >> La ragazza fece per spalancare la porta...<<Fermati! Non hai capito, quello....>>...<<No, non ho capito infatti. Tutta questa storia sui demoni, sulla loro gerarchia ecc. me la spiegherai dopo. Adesso quello che so è che bisogna fermarli. Perché stanno per evocare qualcosa di terribile e lo capisco dalla tua espressione, sei spaventato a morte. Se posso fare qualcosa per togliertela dalla faccia allora lo farò. Tu mi hai salvato, e sei sempre cosi sorridente...mi sei stato vicino anche se ci siamo appena conosciuti. Ora farò io qualcosa per te. Ne ho il potere, lo so. L'ho sempre dovuto contenere e nascondere, per paura degli altri, per paura di ferire chi avevo intorno; ma ora posso usarlo per salvare e per proteggere qualcuno. Ed ho voglia di scatenarmi. Se vuoi aiutarmi vieni pure ma io non me ne starò ferma a guardare. Hai ragione la precedenza ce l'hanno quegl'innocenti quindi te lo chiedo direttamente. Qualcuno deve liberarli mentre io penso a loro. Vieni?>> Nico non riusciva a credere alle sue orecchie. Non l'aveva mai sentita parare cosi. Sapeva che aveva ragione...eppure dopo tutto...era lui ad avere paura. Decise di affidarsi a Keila per la prima volta e quindi annuì. << Come farai>> Le domandò lui. <<All'inizio pensavo di dar fuoco all'edificio, ma sarebbe stato troppo pericolo per quelle persone. Quindi da ora mi affiderò al mio istinto. >>...<<Va bene.>> L'uomo senza cappuccio stava sfilando un pugnale dall'interno della tunica e proprio in quel momento Nico e Keila spalancarono insieme la porta, con un colpo cosi forte da provocare un rimbombo dall'impatto con la parete opposta. Tutti si voltarono verso di loro. <<E voi chi siete?>> Disse l'uomo. I due si guardarono per un attimo con uno sguardo d'intesa. <<Niente di che, passavamo di qui e abbiamo notato una porta aperta...>> Disse Keila rilassata. <<Che cosa?!>>...<<Non ve la bevete vero ahah siamo qui per fermarvi, semplice.>> L'espressione della ragazza si fece battagliera e negli occhi color smeraldo si accese la sete di sangue. E' la prima volta che combatto, chissà che sensazione si prova? Scopriamolo subito.>> Non diede nemmeno all'uomo il tempo di replicare che con un gesto della mano Keila diede fuoco alla manica della mano destra con cui teneva il coltello facendoglielo cadere in preda alle urla. <<Non ve ne state li a guardare, prendeteli! Qualche sacrificio in più farà solo che comodo!>> D'un tratto 3 di loro accerchiarono Keila mentre altri 3 Nico. <<Neanche io ho mai combattuto davvero, chissà cosa si prova.>> Nico sorrise e la terra iniziò a tremare. Intorno ai 3 uomini che lo avevano circondato il pavimento cedette e loro caddero per qualche secondo per poi tornare in superficie stretti nella morsa di una pianta dal gambo lunghissimo. <<Ah ma guarda è proprio divertente.>> Nico iniziò a ridere mentre i tre cercavano di sfilare il pugnale dalla tunica forzando la presa che li cingeva. Intanto i 3 intorno a Keila stavano farfugliando qualcosa. <<Che diavolo state dicendo.>> La ragazza allungò entrambe le mani davanti a se ed apparve un cerchio di fuoco che circondò se stessa e i tre. Man mano che alzava le braccia verso il cielo le fiamme si alzavano. <<Nico! Liberali!>> Il ragazzo annui e corse verso le persone legate. Si accorse solo dopo che sotto i suoi piedi si ergeva un pentacolo rovesciato, simbolo del diavolo. Fece per liberare il bambino con un coltellino che aveva in tasca, quando con un pugno venne spazzato via dall'uomo dai capelli rossi. <<Che pensi di fare?>> Era riuscito a spegnere il fuoco anche se aveva la manica bruciacchiata ed uno strato di pelle bruciata sul polso, il cui odore nauseante raggiungeva Nico. L'uomo riprese il pugnale da terra e si avvicinò ad una delle due donne. <<No!>> Nico cercò di alzarsi in fretta ma non ce la fece. Era troppo tardi. L'uomo in un lampo tagliò la gola della donna senza la minima esitazione. <<Questo è per te, Adramelech! Vieni e dammi il tuo potere. >> Keila assistì a quella scena da lontano con gli occhi spalancati, ed inorridì di fronte a quel gesto spregevole. <<Bastardo!>> Grido'. Nella distrazione le fiamme si ritirarono ed uno degli uomini che aveva intorno aveva smesso di tossire prima degli altri per il fumo inalato. Tirò fuori un pugnale e la gettò a terra puntandoglielo al petto. <<Allora, ti stai divertendo ancora ? Come ti ha fatta sentire usare il tuo potere contro qualcuno? Eh? Dimmelo.>> Keila non riusciva a vederle il volto a causa del cappuccio che vi faceva ombra. Ma la voce era chiara e leggera, doveva essere giovane. Si sentì la punta della lama toccarle il petto ed iniziò a tremare. <<Allora?! >>...<<Che.. cosa.... vuoi...>>...<<Io voglio il potere. Perché non mi aiuti? Tanto tu ne hai già parecchio. >> Sembrava come se la conoscesse. Avrebbe voluto togliergli il cappuccio e guardarlo in faccia ma era bloccata dalla sua presa e non riusciva ad alzare le braccia. <<Bellissimi occhi...dammeli...li voglio....>> Iniziò a ridere, era una risata inquietante. Solo poi realizzò le sue parole. I suoi occhi. Voleva i suoi occhi. Di nuovo? Erano tornati rossi? Spostò lo sguardo verso Nico che senza accorgersene aveva iniziato una rissa con l'uomo dopo avergli fatto cadere il pugnale a quanto pare.<<NICO!>> Il ragazzo fece uno scatto all'indietro e la guardò. <<I tuoi occhi! Usa il tuo potere Keila!>> In un secondo si ritrovò di nuovo a terra. <<Hai ancora voglia di giocare? Sai come è avrei un demone da chiamare. >>... <<In realtà si. >> Era sicuro che lei se la sarebbe cavata. Ora doveva pensare a mettere al tappeto il suo avversario. <<A questo punto proviamo cosi.>> Posò le mani a terra farfugliando qualcosa. Dopodichè si aprì un varco davanti a lui e ne uscì una creatura di roccia alta quanto un colosso. L'uomo lo guardò terrorizzato ed indietreggiò. La creatura si mise in posizione eretta provocando la caduta di parte del soffitto vista la sua altezza e costituzione. <<Ti presento il mio fedele amico. Oh tranquillo non è un demone ovviamente, ma semplicemente un Golem di terra.>> Nico sorrise e fece cenno alla creatura di attaccare. Lo prese per i piedi come fosse fatto di piuma e lo scaraventò a terra facendolo svenire.<< Bene fuori 4.>> Con lui steso e gli altri bloccati dalla pianta ne rimanevano solo tre. Dopo essersi assicurato che l'uomo a terra respirasse ancora corse da Keila. <<Ci penso io tranquilla!>>... Fece per dare l'ordine al Golem ma la ragazza lo fermò. <<No, pensa a quei due e libera gli altri, lui è mio. Hai ragione, è il mio potere e lo userò!>>. Nico decise di fidarsi. Diede l'ordine al Golem che con il medesimo gesto di prima stese anche gli altri due ancora alle prese con il fumo.
<<Vuoi fermarmi? Eppure io ti posso uccidere in un secondo, prima che tu faccia qualunque cosa...>>...La lama le stava entrando nel petto. Sentiva il sangue scorrerle sul petto. <<Basta parlare.>> Gli occhi di Keila si illuminarono e l'uomo venne ricoperto di fiamme indietreggiando e gridando. <<Incendia.>> Gridò la ragazza vedendolo bruciare e tentare di togliersi in fretta la tunica. La gettò di lato lasciando in vista i vestiti ed il volto. Era un ragazzo della sua età. Alto, coi cappelli corti neri ed un viso che le sembrava famigliare. Qualche lentiggine costeggiava le sue guance proprio sotto agli occhiali da vista dalla montatura nera. Indossava una camicia banca con sopra un gilè marroncino e dei pantaloncini neri fino alle ginocchia con dei semplici mocassini neri. La guardò per un attimo infuriato e scappò seguito dallo sguardo di Keila. <<Ok usare il tuo potere ma non dobbiamo uccidere se non è strettamente necessario, ricordalo, non siamo come loro. >> Nico aiutò Keila ad alzarsi. <<Si...scusa...mi devo controllarmi di più...>>...<<Credo di aver capito cosa li scatena, i tuoi occhi.>> Keila lo guardò stupita tornando alla realtà. <<Credo siano le emozioni...il potere deriva dalle proprie emozioni...anche in questo caso...i tuoi occhi sono il tuo potere, rappresentano in qualche modo chi sei. E quando queste sono amplificate i tuoi occhi prendono la loro vera forma.>>...<<Alludi ancora a quella storia, o leggenda...? Io...>>...<<Ne sono certo, sei tu, ora più che mai.>>

IL COLORE DEL DIAVOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora