Nico seguì l'uomo mascherato fino all'altare, lo superarono e si trovarono di fronte ad uno spiazzo di muro completamente vuoto tra le vetrate lucenti. L'uomo alto bussò tre volte ed in quel muro si formò una leggera fessura alta poco più di lui. L'uomo spinse il muro e si aprì come una porta, si abbassò leggermente ed entrò seguito dal ragazzo. <<Oh eccovi, devo dedurre che avete superato la prova>> Disse Dagon con aria solenne. <<Si è dimostrato all'altezza del compito. Possiamo dargli una possibilità>> Risposte l'uomo mascherato. Dagon sorrise. <<Lascialo pure a noi Edward..>> ...( Cosi si chiama Edward.. strano nome per un colosso..) Pensò Nico. Poi disse rivolgendosi a Dagon.. >>Sono onorato dell'opportunità che mi è concessa.>> E fece un leggero inchino. <<Oh suvvia non c'è bisogno di nessun inchino...qui siamo tutti servi del signore.>> Nico fece un mezzo sorriso ed annuì. Subito dopo Dagon aprì un cassetto di una grande scrivania dietro di lui. Nico si soffermò nel mentre ad ammirare la stanza. Sembrava un semplice ufficio, con una scrivania di legno scuro dall'aria molto antica, qualche ripiano pieno di libri al di sopra e qualche croce qua e la. La cosa che più lo colpì però fu un lungo tavolo circondato da sedie che si estendeva alla sua sinistra. Al cui capo vi era una poltrona adornata da contorni dorati. Probabilmente la sedia di Dagon. Sembrava quasi la tavola rotonda dei cavalieri di re Artù. In cui sotto vi era un lungo tappeto rosso pieno di merletti. Oltre di esso un paio di librerie piene di libri che sembravano avere più di 100 anni. Le mura erano di pietra mentre il tetto era formato da arcate di legno. Sembrava tutto pulito ed in perfetto ordine. Nico venne poi riportato alla realtà dall'uomo davanti a lui che gli porgeva una maschera rossa non molto grande, che copriva solo gli occhi ed aveva un naso lungo che curvava verso il basso. <<Indossala e sarai ufficialmente uno di noi. >> Nico la indossò e subito si sentì stano. Come se non fosse più se stesso. Ma non perse di vista il suo obbiettivo; era una spia e doveva scoprire il più possibile sui piani di Dagon e su cosa era successo a Daniel. <<Cosa devo fare?>> ..Sul volto di Dagon si formò un'espressione autoritaria. <<Per ora farai un giro di ricognizione, ti assegnerò un compagno. >>.. <<Un compagno?>>.. <<Si, sei appena arrivato, per ora ti faremo integrare, col tempo ti verranno affidate mansioni più importanti e dovrai cavartela da solo. Adesso il tuo compagno ti spiegherà bene cosa significa far parte del nostro credo.>> Nico annuì senza lasciar trasparire alcuna emozione. Poteva essere un buon modo per raccogliere informazioni. Doveva cogliere l'occasione. <<Dov'è il mio " compagno" quindi?>>...Chiese ...<Tranquillo, seguimi.>> Dagon spinse quella piccola maniglia al centro del muro e riformandosi la stessa fessura di prima si aprì quella porticina invisibile. Uscirono e li fuori c'era Edward, l'omone di prima, appostato ad attenderli. Dagon lo guardò tra le fessure di quella maschera dall'inquietante sorriso perenne e gli disse: <<Chiama Daniel.>> ..<<Si signore. >> Rispose l'uomo sparendo in una delle porte infondo. (Aspetta... Daniel... no, dai sarà una coincidenza; molto strana ma una coincidenza..) Pensò in quel momento Nico. Non poteva essere lo stesso Daniel di Kaila, l'amore della sua vita morto o comunque torturato davanti a lei... D'un tratto dalla stessa porta dove era entrato Edward uscì un ragazzo alto più o meno quanto lui con una maschera marrone scuro che gli copriva tutta la faccia, i suoi tratti formavano il naso e la bocca , ma a parte le fessure per le narici, la bocca non aveva fessure infatti la sua voce usciva abbastanza roca e bassa. <<Mi cercava..?>> ..<< Si, Daniel, questo è un nostro nuovo compagno , e come noi vuole liberare il mondo dal male.>>...<<Benvenuto>> Gli fece il ragazzo. <<Grazie, felice di essere con voi. >> Rispose Nico. <<Vorrei che andaste a fare il solito giro di ricognizione. E che gli spiegassi come funzionano le cose qui. >>...Gli ordinò Dagon. <<Come volete. >> Acconsentì Daniel con aria di rispetto. Detto questo i due fecero per usciro per uscire quando Edward lì fermò sulla porta. <<Aspettate, tieni, questo potrebbe servirti in caso di bè...di emergenza.>> E consegnò a Nico un pugnale d'argento simile al suo. Aveva il manico arrotondato con delle strane scritte incise ed il disegno di un corvo tra la fine del manico e l'inizio della lama dall'aria molto affilata. <<Ti ringrazio.>> Gli disse Nico fissando la lama. <<La fondina a destra della cintura>> Lo sollevò Daniel. Non l'aveva nemmeno notata prima nella fretta di cambiarsi. Ma era proprio li, una fondina apposta per portare un pugnale. Erano davvero molto organizzati per essere solo "uomini di chiesa". Vi infilò il pugnale e seguì Daniel fuori. Iniziarono a camminare per le strade piene di gente che sembrava non notarli più di tanto. A parte qualche donna ( probabilmente delle cortigiane) che li salutava con aria lasciva. Sembrava tutto tranquillo. <<Di solito i giri di pattuglia non si fanno di notte? Almeno cosi ho letto.>> Chiese Nico. <<Questo è infatti il primo turno di guardia il prossimo è al calar del sole.>> ..<<<Capisco..>> Rispose a bassa voce lui. <<Da quanto sei qui con loro?>>...Domandò Nico. Aveva bisogno di informazioni.<< Non da molto.. sono arrivato qui...bè diciamo che anche io sono un'ultimo arrivato. >>..<<Allora come mai mi hanno affidato a te per farmi da guida?>>...Daniel rise. <<Credo perché imparo in fretta e proprio perché sono uno degli ultimi arrivati possono mettermi alla prova.>>...<<Una prova? Ma tu sei gia uno di loro ed a quanto vedo anche ben integrato.>>..Daniel si fermò e si voltò verso Nico. <<Fai troppe domande lo sai? >> ..<<Sono solo curioso. D'altronde sono appena arrivato, mi sembra normale. E poi siamo una squadra più o meno, Meglio conoscerci un po' meglio.>>... Daniel rimase a fissarlo per un attimo, dopodichè riprese a camminare davanti a lui, mentre Nico lo guardava incredulo. <<Come mai ti sei unito a noi proprio ora a proposito. Vuoi la ricompensa? >> ..<< Non sono interessato ai soldi, voglio solamente che il male se ne vada una volta per tutte da questa città. Il male ha distrutto la mia famiglia...ed ora che sono abbastanza forte sono pronto a lavorare per estirparlo...per sempre. >>. Daniel accennò un sorriso. << Un ottimo fine il tuo. Ma estirpare il male non è facile. Non basta dire di averne la forza. Bisogna avere fede. Ed essere disposti a rinunciare a tutto per la causa. >>...Daniel diventò di colpo serio continuando a guardare un punto fisso di fronte a lui. <<Sembra quasi che tu ci sia appena passato. >> Gli disse Nico... << Diciamo solo che il demonio si è preso gioco di me ed io fatto una scelta...lasciarlo condurmi alla morte...o dargli la caccia e rispedirla all'inferno.. >>..Nico sobbalzò. <<Di chi parli?...>> ...<<Come di chi...della ragazza che porta il segno del diavolo.>>
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IL COLORE DEL DIAVOLO
FantastikUna ragazza perde tutto. L'amore della sua vita, la sua casa e il suo passato. Costruito su un'esistenza che non le apparteneva. Gli occhi del demonio condurranno Keila sulla strada della vendetta e la ricongiungeranno al suo vero passato.