Sono le 5:00p.m., o corro, o perdo l' autobus.
Infilo degli skinny neri e una t-shirt nera. Sistemo i miei capelli con una bandana sempre nera. Metto gli anfibi, prendo lo zaino e corro.
Fa caldo, molto caldo, siamo a metà luglio.Precisamente il 14 luglio.
È passato un anno ormai. Un anno dal disastro che ho commesso.
•flashback•
" Vai Ashton accellera accellera!! "
Le voci dei ragazzi sono confuse, tra alcool e adrenalina.
La musica a palla, le urla, la velocità... poi un urlo di una ragazza, un tonfo, il buio.
Io e i ragazzi ci precipitiamo fuori dalla macchina barcollando e poi la vedo, stesa a terra in una macchia di sangue. Dopo, le sirene e un dolore tremendo alla testa.
• fine flashback •E oggi sono qua, come tutti gli altri giorni, sul solito bus numero 22, sul mio solito posto, con la solita musica nelle orecchie. Lei, la ragazza che amavo, che desideravo, la ragazza per cui avrei fatto di tutto... ai tempi era nuova della scuola e non c'era un giorno in cui io non la guardassi e non mi rendessi conto di quanto bella era.
Ma lei non lo sapeva, non doveva saperlo. Sicuramente mi avrebbe respinto.
Giorno dopo giorno mi innamoravo sempre di più e poi l'incidente, i sensi di colpa, la disperazione. I suoi genitori mi odiano. Già come biasimarli, io faccio lo stesso, l'ho sempre fatto.
I miei amici dicono che è inutile andare da lei ogni giorno, ma visto la " ricorrenza " oggi ci saranno pure loro e la cosa mi turba. Odio farmi vedere debole, odio piangere davanti agli altri, odio essere me stesso.Il bus si ferma, scendo e faccio quei pochi passi tra la fermata e l'ospedale a testa bassa. Entro e mi dirigo automaticamente nella sua stanza potrei farlo ad occhi chiusi quel percorso. È inquietante come questa parte dell ospedale non cambi mai, come lei sia sempre lí.
Trovo i ragazzi fuori dalla sua stanza." ti abbiamo voluto aspettare " dice Calum a bassa voce.
Entriamo tutti insieme, ma dopo un po chiedo ai ragazzi di uscire, ho bisogno di stare con lei.
" ciao Kate... sei bellissima, lo sai? Non mi stancherò mai di dirtelo... è passato un anno ormai... un anno, perchè non ti svegli cazzo! " mi rendo conto di aver urlato, quindo asciugo le lacrime e mi calmo. Prendo la sua mano tra le mie. " scusa, so che non ti piace quando le persone urlano. Oggi sono stato nel letto fino a poco fa a pensare a te. Mi manchi. Ci sei, ma mi manchi. Vorrei averti detto tutto quello che ti ho raccontato quest' anno prima dell'incidente. E non saremmo qua. Tu saresti stata lí con noi a impedire che accadesse. Ora vado, oggi non ho molto da raccontarti, non ho fatto nulla fuorché pensare a te, spero non ti abbia dato fastidio... ciao piccola " le lascio un bacio sulla fronte ed esco.
I ragazzi avevano provato a insistere per farmi uscire, ma oggi non voglio dimenticare, voglio ricordarla, più del solito ed è tanto.
"At the end of the world
Or the last thing I see
You are
Never coming home
Never coming home
Never coming home
Never coming home
And all the things that you never ever told me
And all the smiles that are ever gonna haunt me
Never coming home
Never coming home
Could I? Should I?
And all the wounds that are ever gonna scar me
For all the ghosts that are never gonna... "
••••••••••
/ spazio autrice /
allora l'idea della storia e la copertina sono di simphonylvke , io sviluppo solo la sua idea e spero vi piaccia :)
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Coma // COMPLETED //
FanfictionDove lei è in coma e lui le racconta ogni giorno la sua giornata. " dormi, lotta e sognami piccola mia " • • Idea di simphonylvke Copertina di simphonylvk