Day 373

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" Kate, oggi ho litigato con il dottore. Mi ha obbligato a fare una terapia. I ragazzi sapevano tutto e non volevano dirmelo. Che schifo, ho litigato pure con loro. Io non sono malato. Non ho bisogno di una terapia, ho bisogno di te. Kate, perché?
Il terapista ha detto che non dovrei più venire a parlarti, o che se proprio devo, devo stare 5 minuti ed andarmene, ma non ha alcun senso, a me piace parlare con te.
Io... Vabbeh lasciamo stare...
Mi sono tagliato. Ho fatto solo un taglio. Non arrabbiarti. Ti prego... ho fatto un solo taglio e subito mi sono sentito... vivo, come quando lo eri tu "

Esco dalla stanza senza nemmeno salutarla e mi scontro con il dottore mentre corro verso l'uscita.

" Ashton, avanti non piangere. Sei andato dal terapista? " dice mettendomi entrambi le mani sulle spalle.

" mi vuole dire perché diavolo si preoccupa tanto per me?! " gli urlo in faccia asciugandomi le lacrime. " Mi scusi... "

" io... mi preoccupo perché. Ahh siediti Ashton " dice passandosi una mano fra i capelli. " Ashton. Io sono... Sono tuo papà. "

Il mondo intorno a me crolla definitivamente. " tu.. tu cosa?! " rimango a bocca aperta, gli occhi sbarrati. Un vortice di pensieri gira per la mia testa. Inghiottisco a fatica la saliva " perché hai abbandonato la mamma? " domando tutto d'un fiato. Ecco la domanda che mi tormentava sempre da piccolo.

" cosa?! È questo che ti ha detto?! Che l'ho lasciata? Quella putt.. Ehm io non l'ho lasciata. Quella andava a letto con il tuo patrigno già da un bel po. " dice di fretta.

Quindi era tutta una bugia. Ciò che mi aveva detto quella... donna era falso. La mia infanzia era falsa. Il mio patrigno era come un eroe per me da piccolo e lei mi faceva pena perché era stata abbandonata. Ho passato l'infanzia a odiare mio padre, l'unico che era davvero la vittima della situazione.
Istintivamente lo abbraccio " scusa... "

" piccolo mio... " mormora con le lacrime agli occhi mentre mi stringe a sé.

Esco dall'ospedale con una tale confusione in testa... Vorrei chiamare i ragazzi e parlarci, cercare di chiarire le cose, ma con loro ci ho litigato... Kate è là dentro e Andy è al suo primo giorno di lavoro e non lo voglio disturbare, non ho nessuno.

Dovrò arrangiarmi... beh nulla di strano, ho sempre fatto così. Sono sempre stato solo, prima di conoscere i ragazzi ovviamente. Il punto è che mi sento vuoto, totalmente vuoto. Non capisco più nulla, non so cosa fare.

Mi siedo in riva al mare. Dopo un momento di pianto mi tranquillizzò e tento di fare il punto della situazione.
1) amo una ragazza che è in fin di vita;
2) mia madre mi ha mentito e ho conosciuto mio padre;
3) ho litigato con le uniche persone che tengono o tenevano a me.

Sono nella merda.

Coma // COMPLETED //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora