16 CAPITOLO-POV'S EMMA

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Le sue mani su di me mi fanno uno strano effetto. Anche un semplice tocco sul collo. Ovviamente se ne accorge e ride maliziosamente. Quel sorriso lo odio ma allo stesso mi fa uno strano effetto,come i suoi occhi e come le sue mani su di me,appunto. È proprio lui in se il problema e credo di averlo sempre saputo,anche se poi non è così problematico come credo.
Dopo scuola torniamo insieme a casa,è sempre così,pretende sempre di accompagnarmi anche se spesso ci sono minuti di silenzio alquanto imbarazzanti. Prendo il telefono e controllo i messaggi.
*Numero Sconosciuto*
Ciao Emma,sono Manuel,il tipo della festa ricordi?
*Io*
Si certo
*Manuel*
Ti andrebbe di fare un giro domani pomeriggio dopo scuola? Magari potremmo studiare in biblioteca e poi andare al parco
*Io*
Certo va bene
"Chi è?"
"Nessuno perchè?"
Metto il telefono in tasca...
"Ma ti ha chiesto di uscire"
"Potevi anche evitare di spiare i fatti miei"
"Non ho potuto farne a meno"
"Bhe per la prossima volta impara a farlo,ciao"
Lo supero correndo. Appena arrivo a casa chiamo Alessia e le chiedo di passare a casa nel pomeriggio *** "Quindi ti ha raccontato tutto di Chiara?"
"Bhe si,ció che c'è da sapere insomma"
"Wow...non lo aveva mai fatto con nessuno sai?"
Alessia è sempre sorpresa per le cose che le dico,sembra non crederci
"Quindi partite in puglia eh?" Dice con lo stesso sorrisino malizioso di Mattia
"Si ma smettila di sorridere in quel modo. Penso che meriti di conoscere davvero tutta la mia storia,lui mi ha raccontato la sua"
"Sei sicura che tra voi due non ci sia nulla?"
"Si ne sono sicura,non siamo nemmeno amici,non c'è nulla tra noi"
"Emma dai,non puoi negare che qualcosa c'è,almeno amicizia. Mi spieghi perchè è venuto da te e ti ha parlato di tutta la sua vita?!"
"Ah bhe vallo a chiedere a lui. Non so cosa c'è tra noi,non è amicizia,non è nemmeno amore"
"Io credo che sia qualcosa che solo voi siete in grado di comprendere" dice accennando un sorriso.
"Ale devo parlarti di una cosa.."
"Cosa succede? Mi spaventi tesoro"
"Ci sono delle storie che sono difficili da raccontare,che si vorrebbero dimenticare solo per come sono andate a finire. Ma io non voglio dimenticare la mia storia,in primo luogo perchè non è ancora finita e poi perchè è riuscita a darmi così tanto in così poco. Voglio portare Mattia in Puglia per fargli conoscere la mia storia."
"Ehi,non piangere"
Alessia mi avvolge nel suo abbraccio e per la prima volta sento ancora quel calore che da tanto tempo non avvertivo più sulla mia pelle,quel calore e quella sicurezza che puó darti solo un qualcosa di vero,qualunque cosa sia.
"Una piccola bambina romana si trasferì nel mio paesino. Non sono mai stata socievole e non lo ero neanche allora,ma lei riuscí a farmi aprire. Forse perchè parlava troppo ed ero costretta a risponderle,o forse perchè le cose che diceva erano troppo intelligenti per una bambina e io,bamina come lei,ne ero affascinata. Questa bambina si chiamava Chiara,ed è morta a tredici anni per uno stupido tumore. Voglio portare Mattia in Puglia per raccontargli la sua storia che è uguale alla mia."
La stringo più forte singhiozzando sulla sua sballa bagnata delle mie lacrime. Non avevo mai parlato a nessuno della mia piccola Chiara e per me questo è un traguardo,è riuscire ancora una volta ad affrontare quel dolore immenso di quella notte,di quella strada ancora bagnata dalle mie lacrime e dalla pioggia che mi accompagnava quella notte.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 18, 2016 ⏰

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