13 CAPITOLO-POV'S EMMA

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"Ciao principè,
Riesco solo ad immaginare il tuo dolce viso sorpreso da questa lettera. Non sono mai stato dolce,anzi la mia arroganza ha sempre prevalso e non saró dolce nemmeno questa volta. Non volevo allontanarti,è solo che nei tuoi occhi vedo riflesso il mio dolore,vedo lo stesso dolore che provo io. Ma allo stesso tempo vedo una luce che nei miei occhi non c'è. Ti ho allontanata perchè non posso farti provare altro dolore,non lo meriti. Ma meriti di sapere,meriti di conoscere il motivo del mio dolore e meriti di scegliere se stare lontana da me o se aiutarmi a sopravvivere al mio dolore. Tantissimi anni fa,quando ero piccolo ho conosciuto una dolce bambina,si chiamava Chiara aveva gli occhioni marroni proprio come i tuoi e i capelli nerissimi. Quella bambina mi ha salvato la vita. Un bambino ce l'aveva con me,mi picchiava,era due anni più grande ma stava comunque in classe con noi. Posso sembrare forte,ma dentro son fragile e lo sono sempre stato. Non avevo il coraggio di dirlo ai miei genitori ne alle maestre,ma lei lo ha fatto e da qual momento lo hanno spostato dalla nostra classe. Chiara era come una sorella per me ma poi...poi si è trasferita e mi è crollato il mondo addosso. Eravamo in prima elementare,io ero costantemente triste e le maestre lo notavano. Poi qualche anno dopo mi dissero che lei era morta a causa di uno stupido tumore,avrei dato la mia vita pur di salvare la sua. Mi sento così in colpa,lei ha salvato la mia vita ma io non sono stato in grado di salvare la sua. E pensare che non ho nemmeno potuto darle un ultimo abbraccio. Se n'è andata via così in fretta che non ho nemmeno avuto il tempo per andare da lei. Ero così arrabbiato perchè mi aveva lasciato solo. È questa la verità su di me,è questa la verità sul dolore che traspare dai miei occhi.
Mattia"
Le gambe mi cedono,le mani tremano e la lettera cade per terra e cado anche io insieme a lei.
Mi stendo sulle rocce umide,le lacrime scivolano dai miei occhi come piccole gocce di pioggia,piccole ma pesanti. Come è possibile? Come è possibile che una persona possa aver provato il tuo stesso dolore? È mai possibile condividere così tanto con qualcuno? Non mi sento bene,mi gira la testa e ho la mente offuscata dai ricordi. I miei occhi si chiudono lentamente e non vedo nient'altro che il buio più totale. *** La mia testa e poggiata su qualcosa di soffice,fa freddo nonostante ho qualcosa addosso. Mi sposto cercando di capire su cosa sono stesa. Non riesco ad aprire gli occhi,vedo solamente il buoio. Sul pavimento c'è dell'erba,no aspetta,c'è anche della sabbia ed è tutto freddo e scuro. Solo quando riesco ad aprire gli occhi vedo gli stessi occhi di cui si parlava nella lettera e solo ora noto il dolore che li occupa. Mi guarda con tristezza,quasi stesse per piangere mentre mi abbraccia riscaldandomi con le sue braccia forti. Ho la sua giacca addosso e lui ha solo una maglietta a maniche corte.
"Principè,come stai?"
"Un po' stordita,ma cosa ci fai qui? La lettera?"
"È qui. Scusami davvero,non avrei dovuto parlarti di tutto questo. Non meriti altro dolore,non lo meriti"
Si alza confuso e cerca di andarsene ma lo afferro subito e lo tiro giù vicino a me
"Ti sei già pentito di quello che mi hai detto? Ti sei pentito di aver aperto il tuo cuore a me?"
"No...siceramente ora sto meglio e..."
"Basta,mi basta sapere questo."
"Scusami"
"Smettila di scusarti idiota"

Un Tatuaggio Addosso Delle Labbra MieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora