da "Staccando l'ombra da terra" di Daniele Del Giudice
<<Non c'è un momento preciso né un giorno fissato, non ti sarà preannunciato da alcun segno esteriore, nulla nei comportamenti e nel paesaggio sarà diverso dall'abituale, il sole a filo della pista, la pista che finisce nel mare, niente comunque ti farà presagire che è giunto il momento, per te, di trovarti su un aeroplano senza passeggeri, senza piloti, senz'altri che non sia tu stesso, come nel peggiore dei sogni. Puoi parlare ad alta voce, non v'è divieto, puoi cantare o sudare, non v'è chi se ne accorga, puoi girarti verso destra e guardare il posto vuoto dove abitualmente siede il tuo maestro, considerare quel vuoto come la più sconsolante rappresentazione del vuoto assoluto, la più struggente sensazione d'abbandono. Puoi tirare indietro le manette, fermare l'elica, aprire il portello, sganciare le cinture e scendere sollevando le braccia: qualcuno venga a prendere l'aeroplano che stai lasciando lì, allineato all'inizio della pista per il tuo primo decollo da solo. Una decisione di grande saggezza, una decisione onorevole. Ma con quale coraggio? Il tuo comandante è davanti all'hangar, ti guarda non meno perplesso, non meno preoccupato di te, conosci quel modo dei comandanti di scrutare il cielo da aruspici, meteorologi e padri di famiglia; sull'aeroporto è già stato sospeso il traffico per questo tuo primo decollo da solo; per quanto sia presto al mattino e deserto l'ambiente, le pessime figure hanno sempre un vasto, insospettabile pubblico.
Sei lì, qualunque istinto o dolore o malformazione d'inconscio ti abbiano portato a credere che fosse possibile per te trovarti in una simile situazione, sei lì coi piedi disperatamente puntati sui freni affinché l'aereo non decida al tuo posto e cominci a rullare da solo - per il suo primo decollo da solo, probabilmente -; a questo punto tornare indietro sarebbe assai più complicato che andare avanti, perciò puoi illuderti ancora una volta di non avere scelta dopo aver preparato il cammino affinché così fosse, e adesso, nell'ultimissimo istante, teso e muto, vuoi solo vedere come andrà a finire, vuoi andare fino in fondo, al fondo della pista, verso quell'attimo di disequilibrio con cui tutto si solleva, s'impenna, staccando la tua ombra da terra.>>
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Incipit
RandomUna raccolta dei migliori incipit della letteratura. Partecipazione e suggerimenti altrui, purché adeguati e consoni al contesto, sono ampiamente graditi.