Capitolo 4 - Il Bosco Reale

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Il ticchettio ritmico delle cesoie risuona nell'aria fresca intorno a me, creando un'atmosfera rilassata a cui contribuiscono il cinguettio degli uccellini e il lontano rombo di una cascata, mentre cammino lentamente tra gli alberi del Bosco Reale. Un sorriso affiora spontaneamente sulle mie labbra quando Sif si avvicina con fare curioso ad uno dei guardiani del bosco e inizia ad annusarlo: lo strano fantoccio umanoide distoglie lo sguardo dall'albero sopra di lui, interrompendo il suo lavoro con le cesoie e arretrando di qualche passo, impaurito, mentre gli altri intorno a lui non sembrano accorgersi di niente. Non so esattamente cosa siano questi esseri: i loro corpi legnosi e coperti da dei rozzi sacchi di juta ricordano degli agglomerati di rami, che alle estremità degli arti superiori si annodano in modo da formare delle mani con cui impugnano cesoie o forconi, che impiegano per prendersi cura del bosco e per allontanare chiunque cerchi di danneggiare gli alberi; deve trattarsi di qualche magia di Oolacile, probabilmente la stessa che anima i grossi golem di pietra armati di martello che si aggirano per il Bosco Reale, scacciando chiunque rappresenti un pericolo. Finchè non viene fatto del male a loro o agli alberi, però, sembrano del tutto inoffensivi: per quanto Sif lo spaventi, quel guardiano non riesce a fare altro che agitare debolmente le cesoie in un tentativo di allontanarlo.

«Sif, vieni qui!» chiamo, chinandomi leggermente e reprimendo una risata mentre il mio lupo si volta e, scodinzolando, mi raggiunge a grandi passi.

«Non disturbare i guardiani, abbiamo del lavoro da fare» gli dico, accarezzandolo leggermente tra le orecchie. Non è la prima volta che li vede, ma probabilmente non li ricorda, il che spiegherebbe la sua curiosità nei loro confronti: dopotutto, era solo un cucciolo quando l'ho trovato in questo bosco mentre infastidiva alcuni dei golem di pietra cercando di convincerli a giocare.

«Su, andiamo! Siamo quasi arrivati» lo esorto, alzandomi in piedi e riprendendo a camminare mentre lui abbaia soddisfatto e mi segue. Riesco già a vedere l'imponente struttura circolare che delimita l'ingresso della città: non manca molto.


Dopo aver completato la discesa, esco dallo stretto condotto dell'ascensore incantato e muovo solo qualche passo prima di notare la figura poggiata contro la parete rocciosa che si innalza alla mia destra, qualche metro più avanti. Mi blocco e allungo una mano verso il basso per dire a Sif di fare lo stesso: non sembra essersi accorto di noi, così rimango qualche secondo fermo a studiarlo. A giudicare dalla corporatura, sembra umano, e indossa degli strani vestiti di una fattura che non ho mai visto: un lungo mantello gli ricade dalle spalle fino all'altezza delle ginocchia, e l'intero corpo è rivestito da un abito in pelle scura stretto da un grande numero di cinghie; le cose che spiccano di più sono la rosa che ne orna il petto, il bizzarro cilindro scuro che porta sulla testa e l'alto colletto che mi impedisce di vedere il profilo del suo viso. Se ne sta immobile, con le braccia incrociate sul petto e una gamba piegata in modo che la pianta dello stivale poggi sulla stessa parete che sorregge la sua schiena.

La sua posizione rilassata e la grossa balestra che giace ai suoi piedi mi fanno pensare che non sia ostile e che, se anche lo fosse, probabilmente non farebbe in tempo ad attaccarmi, così decido di parlare: «Salute, umano!».

«Hm?» mugugna lui, voltando leggermente la testa verso di me e rivelando una maschera bianchissima deformata da un sorriso inquietante.

«Non sembri di queste parti. Cosa ti porta ad Oolacile?» chiedo, muovendo qualche passo verso di lui e riponendo la spada nel grosso fodero che porto sulla schiena per far intendere le mie intenzioni pacifiche. Se anche decidesse di attaccarmi, riuscirei ad estrarla prima che possa fare qualunque cosa.

«Che mi venga un colpo se tu non sei Artorias» ridacchia lui, ignorando la mia domanda e limitandosi a inclinare la testa di lato. La maschera che copre il suo viso e ovatta la sua voce melliflua non mi permette di esserne sicuro, ma credo che ora stia guardando Sif.

Artorias of the AbyssDove le storie prendono vita. Scoprilo ora