Pazzesco

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"Sì certo, tu sei il diavolo! Mio dio sei matto come un cavallo!" Ma la gente è davvero fusa, il Diavolo, certo! Ed io che mi chiamo Angel, sono un angelo, come no...
"Ascolta, vengo fuori da 6 mesi d'inferno, per cui voglio tutto fuorché essere presa per il culo. Quindi smamma e stammi lontano, idiota."
Che cretino, ma come si fa, dico io, a sperare di rimorchiare qualcuno con questa frase! Oh Gesù. Certo che è originale, questo va detto... un po' troppo per i miei gusti.
Mi guarda con una faccia che dire incazzata, è poco. Si è offeso perché non gli credo. È del tutto fuori di testa. Me ne scappo via, prima che possa riattaccare bottone.
Salgo le scale e vado in ufficio, voglio controllare che i registri siano a posto. Dopo molto tempo, mi accorgo che qualcuno mi sta osservando, appoggiato allo stipite della porta. Ho scordato la porta aperta.
"Sto lavorando, vai a infastidire qualcun altro" gli intimo brusca.
"Tua madre tre anni fa si è uccisa, buttandosi dal tetto del manicomio dov'era rinchiusa." Esordisce. Come fa a saperlo? Lo guardo con un misto di odio e stupore. Mi alzo così veloce che ribalto la sedia.
"CHI CAZZO SEI? COME DIAVOLO FAI A SAPERE QUESTE COSE, BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA"! Grido, furiosa.
"Te l'ho detto, sono il Diavolo. Io so tutto" risponde.
"No tu sei pazzo, non il Diavolo. E adesso vai fuori da qui, altrimenti chiamo la polizia e ti faccio arrestare per molestie" se non si toglie di lì giuro che lo picchio. Mi sorride ancora di più e perdo la ragione. Mi avvento contro di lui, tirandogli pugni e calci che, prontamente, evita. Urlo di furore e gli tiro la prima cosa che mi capita in mano. La scansa e con sguardo furibondo si fa sotto. Mi prende di peso e mi sbatte sulla scrivania. Alza il pugno e so che sta per colpirmi, ma io sono più veloce e gli infilo il tagliacarte in un braccio. Spalanca gli occhi per lo stupore, non se lo aspettava. Approfitto della sua momentanea distrazione e lo spingo via, rotolando poi giù dalla scrivania.
Ci guardiamo come i pistoleri nei vecchi film western. C'è qualcosa di strano in tutta questa scena, ma non capisco subito che cosa sia.
"Adesso te ne vai capito? Non so con che genere di donne sei abituato a trattare, ma io non sono come loro. Per cui, se non vuoi che alla prossima mossa ti pianti quel tagliacarte in gola, dev..."
Cazzo! Non esce sangue. L'ho infilzato ben bene e non è uscita una sola goccia. Ma che cavolo succede?
"Te lo avevo detto. Io sono chi dico di essere e non mento, mai. Non puoi ferirmi né uccidermi, quindi è inutile che ci provi. E giusto per la cronaca, so benissimo che tipo di donna sei, per questo mi piaci tantissimo".
Ancora intontita per la rivelazione, non ascolto nulla di quello che dice, ma mi avvicino veloce e con una mossa secca gli strappo il tagliacarte dal braccio. Niente di niente. Vedo che la ferita si richiude, davanti ai miei occhi. La testa mi ronza fortissimo come le orecchie, so cosa vuol dire, sto per svenire. Mi riacchiappa al volo e mi sdraia sul divanetto che il precedente proprietario ha fatto mettere.
"Dunque adesso mi credi?" Domanda. Non so cosa rispondere, credo ancora fermamente di essermi immaginata tutto. Ma questo solleverebbe dei dubbi ancora peggiori.
"Te lo ripeto, non sei pazza. Non stai dando di matto e tutto quello che hai visto è la realtà. Non sei morta né altro" aggiunge.
"Non può essere, tu non puoi essere reale. Saresti un mostro, non un figaccione palestrato. E avresti dei poteri inimmaginabili, non ti saresti lasciato attaccare e ferire. Mi potevi staccare la testa in qualsiasi momento!" Sono allibita da questi pensieri.
"E la risposta a tutte queste domande è sì. Sono un mostro e questo non è il mio vero aspetto. Ho poteri che nemmeno tu puoi immaginare, mi sono lasciato attaccare e ferire per darti prova delle mie parole. No, non ci trarrei nessun godimento dallo staccarti la testa. La preferisco attaccata al tuo stupendo corpo."
Ok, ok, ok ho capito, sono in coma! Dopo che mi hanno sparato sono entrata in coma, ecco perché vedo tutto questo.
"No, non sei in coma, ti sei ripresa dallo sparo, per motivi che analizzeremo un'altra volta."
Se non sono in coma, non sono morta, allora tutto questo è la verità? Non posso crederci non è possibile. È di sicuro uno scherzo, orchestrato da quei due buffoni di sotto! Certo, ecco trovata la soluzione!
Gli faccio il sorriso di chi ha capito tutto, ma mi muore sulle labbra. I suoi occhi, da quel bel verde, sono completamente rossi. Per un attimo intravedo il suo aspetto reale, è mostruoso! Il corpo è nero ed ha dei denti che sembrano zanne affilate. Al posto delle unghie ha degli artigli. Non stava mentendo, lui è veramente il Diavolo.
Ed io, piccola e fragile umana, nonostante lacrime che non riesco a motivare, non ho paura di lui.

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