Lotta

1.6K 156 10
                                    

Mi stava aspettando.
Mio fratello, Michael.
"Che cazzo credi di fare, stronzo?
Credevi che non me lo avrebbe detto, eh.
Beh ti sei sbagliato e come vedi, cancellare i ricordi non è servito a nulla. Ho capito che eri tu non appena sentito odore di marcio." Sono furibondo, non che sia una novità, lo sono da quando mi ha spedito all'inferno.
"Non avrai davvero creduto che ci saremmo fatti spaventare da un po' di morti? Non te la darò mai vinta, Lucy, e di sicuro non porterai quella poveraccia con te.
Non sarà mai la tua Regina."
L'istinto omicida ha la meglio.
Mi fiondo su mio fratello e ne scaturisce una lotta all'ultimo sangue. Lui è bravo, il migliore.
Il Generale delle Armate Divine.
L'unico in grado di battermi.
La cosa mi irrita ancora di più, quindi, ci metto il doppio della cattiveria. Piove, o meglio, grandina e mentre siamo zuppi, ci tiriamo colpi a ripetizione.
Siamo ad uno stallo, siamo pari.
Malconci tutti e due. Le sue ali sono sporche di fango, io ho i vestiti strappati. Se non sapessi cosa sta succedendo non direi mai che ne ha prese.
Nessun segno sul volto, sul corpo.
Un tuono squarcia in due il cielo, illuminando la notte.
A papà non è mai piaciuto vederci litigare, è per la pace lui.
Mikey, come lo chiamavo sempre, si fa avanti ma al tuono successivo si blocca e mi guarda terrorizzato.
"Non è possibile! Padre!"
Urla rivolto al cielo.
"Che c'è Mikey, ti ha dato di volta il cervello?" Ghigno.
"No Lucy, guardati... guarda le tue mani!"
Le mie mani? Perché che hanno le mie ma... Non termino la frase.
Sangue, c'è sangue sulle mie mani.
Mikey, penso, l'ho ferito.
Mi porto la mano al naso e sento, odoro, quel liquido.
Cazzo, il sangue non è di Mikey, è mio. Ci guardiamo sconvolti.
Mio fratello prende la parola: "È lei, quella donna.
Il suo amore per te, il tuo per lei.
Ti sta rendendo umano". È sbalordito quanto me.

Io non posso essere umano e non lo voglio neppure, credo.
"Tu menti, non è possibile.
Io non posso e non voglio, essere umano. Voglio essere ciò che sono.
Il diavolo, con tutti i miei poteri.
Essere umano equivarrebbe ad essere debole".
Per la prima volta, capisco cosa provano le persone che mi vedono, che si trovano me davanti: Terrore.
Sono terrorizzato, incredulo.
Volo vicino a mio fratello e lo prendo per il collo.
È talmente basito, che non reagisce.
"TU, ADESSO, VAI SU E PARLI CON LUI! IMMEDIATAMENTE.
VOGLIO SAPERE CHE CAZZO MI SUCCEDE!" Lo spintono e lui vola via. Spicca un balzo e sparisce tra le nuvole. Io resto come imbalsamato sotto la pioggia torrenziale. Una lacrima mi scende e contemporaneamente le mie ali si aprono. Luminose come il sole a mezzogiorno.
Le sbatto e decido di andare nell'unico posto dove posso trovare conforto. Vado a casa, vado da lei.
Atterro in giardino guardo dentro e la vedo, distesa sul divano che ascolta la musica. Ha una fissa per le canzoni, il suo mp3 ne contiene a migliaia. Prima che dimenticasse, stavamo a ore distesi sul letto con le cuffie. Era uno dei momenti che apprezzavo maggiormente. Mi rilassavo ed ero in pace, grazie alla presenza di questa donna straordinaria, donna che mi ha cambiato e reso umano.
Devo affrontarla e dirle quello che mi sta succedendo, prima che arrivi Mikey. Ho bisogno di parlarle con calma e se c'è lui, non posso testare le sue reazioni. Devo anche dirle delle ali.
Entro in casa sporco, sanguinante e con i vestiti strappati, ma senza pensare vado da lei subito. Sta ascoltando una canzone d'amore, sembra triste. Non mi piace vederla così, provo una pena profonda che non ho voglia di analizzare. Le faccio una carezza e apre gli occhi, ha pianto si vede bene. Mette a fuoco e salta dal divano, strappandosi le cuffie.
"O Santo cielo,Luc, ma che ti è successo?" Allarmata, mi si avvicina.
"Siediti un secondo, dobbiamo parlare" ma neppure io so come entrare nell'argomento.
"Ok ma, dimmi, stai bene? " Eccola, la preoccupazione per me. Non fa altro da quando mi conosce.
"Sì, mi sono scontrato con Michael, sto bene non preoccuparti." La rassicuro, lei intanto ha preso un panno che ha bagnato sotto il rubinetto. Mi siedo e mi si piazza difronte, iniziando a togliermi il sangue incrostato dal viso.
"Questo è quello che è successo: Dopo che ce le siamo date, Mikey ha notato qualcosa di strano. Ha visto che stavo sanguinando e questo non è normale. Io non sanguino, per cui la cosa è parsa strana a tutti e due. Credo che la parola esatta sia scioccati, comunque quando mi sono reso conto di cosa mi stava accadendo e ho chiesto a lui spiegazioni, ha tirato fuori una strana teoria, al quale sono propenso a credere." Le confesso.
"E sarebbe?" Vedo che è molto interessata, ha smesso di pulirmi e mi sta ascoltando attentamente.
"Crede, crediamo, che grazie al tuo amore e alla tua vicinanza io stia, come dire, cambiando."
"In che senso cambiando? Ti stai trasformando in un'altra creatura?" Sarebbe comico se non fosse così strano.
"Sto diventando umano" ho sganciato la bomba, aspetto che esploda.
Assimila le mie parole e sbarra gli occhi: "Umano? Aspetta, in che senso umano, intendi che stai diventando come me? Cioè puoi essere ferito, e tutto il resto? Puoi provare sentimenti come me?" Nervosa, quando spara a raffica così, è nervosa.
"Ancora non lo so bene, ma so che mi hai cambiato. Non sono lo stesso di prima, crudele e senza pietà. Anche se per adesso i miei benevoli sentimenti, sono solo per te. Comunque è già un passo avanti" non so cosa altro aggiungere.
"Ok, ed è una cosa buona o cattiva? Nel senso, tu come la vivi?" La generosità fatta donna, si preoccupa di come sto io. La amo più che mai adesso.
"Sinceramente non lo so, odio ancora il genere umano, ma non mi accanisco come una volta. Mi sento diverso, quando sono con te, sono in pace. Non saprei dirti se per me è un bene o un male, credo che lo scopriremo col tempo" affermo.
"Ah, ehm, c'è un'altra cosa che devo dirti, ma faccio prima se te lo mostro" mi alzo e mi metto al centro della stanza, sperando col mio gesto di non rompere lo schermo piatto.
"Meglio se ti siedi, angelo e riparati gli occhi" non capisce.
Prendo un respiro e... spalanco le mie ali, davanti, ad una Angel esterrefatta.

Si ripara gli occhi, dalla luce fortissima e brillante che ho prodotto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Si ripara gli occhi, dalla luce fortissima e brillante che ho prodotto. Le richiudo piano ma non le ritiro dentro. Voglio vedere che effetto gli fanno, se è lo stesso effetto della piuma di Manny.
Abbassa la mano con cui si riparava gli occhi e con le lacrime agli occhi, mi dice: "Dio, Luc sono meravigliose, non ho mai visto niente così di bello e maestoso. Avrei tanto voluto vederti quando eri in paradiso, eri davvero uno degli angeli più belli di tuo Padre." Si avvicina mentre parla, allunga una mano e ne tocca una, piano come se mi potesse fare male. L'espressione che ha, non l'ha raggiunta mai nemmeno quando facevamo l'amore, estasi pura le fa risplendere il volto.
La tristezza, la preoccupazione e tutto il resto, sono scomparse l'unica cosa che si vede è la pace, la serenità. E qualcosa sfocia nel mio petto e arde al pensiero di essere io l'artefice di queste sensazioni. Apre gli occhi e avvicinandosi ancora, mi abbraccia e dice: "Ti amo, qualsiasi cosa succederà io ti amerò sempre, anche se non mi ricorderò mai di te, di quello che è stato e di quello che eravamo. Ti amo e questo non potrà mai cancellarlo nessuno, nemmeno la morte."

SIAE Sympaty For The Devil- The Fallen Angel SU AMAZON. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora