Better with you

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"Ehi dolcezza, fammi uno slave demon" mi chiede un tipo al bancone.
"Arriva subito" gli rispondo dandogli le spalle.
Ho la testa tra le nuvole, ed è una settimana che non lo vedo.
Dopo quella mattina, a casa mia, in cui mi ha detto tutto, ci siamo salutati e mi ha avvertita che sarebbe stato assente per un po'.
Cose da sistemare di sotto.
Prendo un bicchiere e inizio a versare gli alcolici per lo slave.
Ecco fatto, mi giro e mi trovo davanti un paio di occhi blu come il mare.
Wow che tipo! Alto, biondo e muscoloso. Pare un vichingo.
Mi fa un sorriso a trentadue denti e allunga una mano.
"Piacere io sono Michael", gliela stringo e una calma mi pervade.
Non posso fare a meno di sorridere. È proprio un gran fico.

Ma non è solo quello, emana un aura pacifica

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Ma non è solo quello, emana un aura pacifica. Ti dona serenità.
Mi fa il baciamano e sento i brividi che mi percorrono tutta.
Anche se la sensazione è che sia tutto sbagliato.
"Allora, posso sapere il tuo nome? E perché non sei a fare la modella, con il tuo fisico saresti una top model" scherza.
"Certo, come no.
Ma grazie del complimento!
Mi chiamo Angel" presentandomi a mia volta.
"Angel, nome stupendo e ti si addice. Sembri davvero un Angelo". Ci sta provando, me ne accorgo. Il punto è che lo sento falso. Quel che dice non è quel che pensa. Come se stesse recitando, per un suo piano.
Luc non mi fa questo effetto.
Anche se è il demonio, non mi dà la sensazione di mentire.
Per cui decido di dare retta al mio istinto.
"Beh, Michael è stato un piacere.
Adesso devo lavorare, buon proseguimento di serata".
Sorrido e me ne vado in ufficio.
Vorrei che Luc fosse qui, così potrei parlarci. Lui mi conosce meglio che di me stessa, saprebbe se devo fidarmi delle mie sensazioni.
"Mi volevi angelo?" Dice, sbucando all'improvviso.
Gli corro tra le braccia. Sono, non so perché, sconvolta.
"Che hai? È successo qualcosa?
Com'è che sei così sconvolta, qualcuno ti ha infastidito?" Sembra geloso e preoccupato.
"Sì e ho bisogno che tu mi consigli"
Gli racconto tutto, ma quando mi chiede il nome di questo tipo, rimango perplessa.
Non me lo ricordo, mi sforzo ma niente. Stringe gli occhi a due fessure.
"Dimmi di nuovo che aspetto aveva" incalza.
"Lui... oddio Luc non me lo ricordo più!" Strillo.
Adesso sono davvero in pensiero, per la mia salute mentale.
Non è normale che mi scordi così, fatti avvenuti pochi istanti prima.

"No, tu non hai niente che non va.
Qui c'è lo zampino dei miei fratelli. Ti porto a casa, vado a beccare Manny e gli faccio sputare il rospo. Aspettami lì e al primo segnale che qualcosa va storto, chiamami ed io arrivo subito".
Mi prende tra le braccia e un secondo dopo siamo a casa.
"Non aprire a nessuno, neppure se sono io. Capito?" Faccio si con la testa e sparisce.

Devo aspettare, e nel frattempo che faccio? Beh un po' di musica mi aiuterà...
Scendo in salotto e attacco il mio mp3 allo stereo. Seleziono una canzone che in questo momento sento essere piena di significato.

Fade into you... perdendomi in te.
Direi più che azzeccata.
Mi sdraio sul divano e mi lascio avvolgere da quelle dolci note, incurante della battaglia che si sta svolgendo a miglia da me.

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