Sì, hai capito bene, dice la voce nella mia testa, Forse pensavi di esserti liberato di me, ma ti sbagliavi.
Questo non l'avevo previsto. Rubare un corpo si sta rivelando più difficile di quanto credessi.
Prendine un altro.
Ma io voglio questo!
Questo appartiene a me. Perché non vai al piano di sotto, all'obitorio, e te ne scegli uno qualsiasi? Forse puoi anche riprenderti il tuo.
E se non ci riuscissi? Non voglio diventare un fantasma, tanto meno morire.
Okay, ti sei divertito, hai detto addio alla tua ex moglie, però adesso te ne devi andare.
Capisco che non dev'essere facile per un uomo abituato ad avere tutto quello che desidera, ma è colpa tua se sono morto. Tu mi hai investito.
È stato un incidente. Ti sei buttato in mezzo alla strada, mezzo ubriaco.
Non ero ubriaco!
Te lo ripeterò un'ultima volta: vattene.
Mi hai sentito?
V-A-T-T-E-N-E!
All’improvviso mi sento debole, sempre più debole. Vorrei replicare, ma non riesco a parlare, non riesco più a muovermi. Perdo il controllo del mio corpo - il corpo di Henry.
In qualche modo riesco a mantenere il contatto, vedo quello che vede lui, sento quello che sente lui, ma sono alla sua mercé. Henry si guarda intorno spaesato, si liscia i pantaloni, poi prende il cellulare e compone un numero.
«Si può sapere dove sei finito? Sono ore che aspetto.» è una voce femminile piuttosto irritata.
«Non posso venire da te stasera.» risponde lui con tono fermo.
«E me lo dici adesso?»
«Ho avuto un incidente. Un tizio è sbucato fuori dal nulla e... l’ho investito.»
«Oddio, Henry, stai bene?»
«Sì.» sospira, «Io sì. Lui non ce l’ha fatta.»
Lui sarei io.
«Mi dispiace.» dice la ragazza dall’altra parte del telefono.
«Sono in ospedale ora. Lexie sta arrivando.»
«Capisco.»
«Ti chiamo io domani. Promesso.» e riaggancia.
Approfitto di quest’attimo di distrazione per riprendere il controllo del suo corpo - del nostro corpo.
Henry?
Ci sei?
Nessuna risposta.
Forse se n’è andato per sempre, ma non ci conterei troppo. Sarà da qualche parte nel mo cervello, a tramare nell’ombra. I tipi così non si arrendono tanto facilmente. Ma sapete una cosa? Neanch’io.
«Tesoro!» mi giro e una donna bionda, con i capelli corti, mi viene incontro con aria preoccupata, dev’essere mia moglie.
«Lexie.» la abbraccio.
«Mi hanno detto che hai subito un trauma cranico.»
«Ho perso la memoria.»
«Oh, tesoro.» mi stringe forte, «Vedrai che andrà tutto bene.»
«Sì.» dico io, «Andrà tutto bene.»
Qualche ora più tardi, Lexie mi porta a casa. Quando imbocca un viale alberato sto per dirle che ha sbagliato strada, quando parcheggia davanti a una villa maestosa sono senza parole.
«Wow.» mi lascio sfuggire, «E così abitiamo qui?»
«Vedrai che, una volta a casa, ti sentirai meglio.»
«Almeno finché non mi ricorderò a quanto ammontano le rate del mutuo.»
«Tesoro?» Lexie mi sorride, capisco però che è preoccupata, «Cosa non ricordi esattamente?»
«È una cosa temporanea.» cerco di tranquillizzarla, «Sono sicuro che si risolverà tutto in un paio di giorni.»
«Ti ricordi dei nostri figli, vero?»
«Ma certo.»
Figli? Al plurale? Non sono stato in grado di occuparmi di una sola bambina, figuriamoci di due, tre o quanti sono. Spero non più di tre.
Scendiamo dalla macchina senza aggiungere altro. La casa è immensa anche al suo interno, spero di non perdermi. Lexie mi guarda e lo sbrilluccichio dei suoi occhi mi fa capire quanto speri che l'ambiente mi risulti familiare.
Faccio un respiro profondo. Sì, ce la posso fare. Henry non si è più fatto sentire. Posso imparare a orientarmi in questa casa, posso prendermi cura di questa donna. Questa è la mia seconda possibilità, sarò un buon marito e un buon padre. Se questo è il prezzo da pagare per aver ingannato la morte, beh... direi che ne è valsa la pena.
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Switched
Misteri / ThrillerAdam viene investito e muore ma, invece di passare nell’Aldilà, decide di prendere il corpo dell’uomo alla guida. Si ritrova ricco, di successo, con una bella moglie e un’avvenente amante. Ha la possibilità di vivere una seconda vita, apparentemente...