Capitolo 2

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Ho passato le successive due settimane a prepararmi per il trasloco. Trascorsi le giornate chiusa in camera cercando in tutti i modi possibili di evitare James, ero furiosa con lui e non mi andava affatto di parlargli. Rifiutai anche le svariate richieste dei ragazzi di uscire. Era già abbastanza dura dovermene andare e non volevo rimandare l'inevitabile addio. Rividi solo Tiff, che mi aiutò a preparare i bagagli.

Passai altre due settimane a sistemare tutto qui a Miami. Mio padre mi ha assicurato un posto alla Miami Beach high school o qualcosa del genere ed è riuscito a trovarmi un appartamento a una decina di minuti di macchina da lì. L'appartamento in questione è di dimensioni decisamente superiori a quelle che servono ad una persona normale per vivere. È tutto in bianco e nero, cosa che non mi dispiace, anche se è in stile troppo contemporaneo per i miei gusti. Ci sono ben due camere matrimoniali e una con due letti singoli, ognuna con un proprio bagno privato, il salone e la sala da pranzo formano un'enorme open space, mentre la cucina è situata in un angolo a sé, inoltre c'è un'enorme terrazzo con vista sull'oceano e una jacuzzi su di esso. Decisamente troppo pretenzioso per me. Mi fa sentire fuori luogo, come se io non centrassi niente con quest'appartamento. Beh l'ha scelto James quindi la cosa non mi sorprende più di tanto. Mi chiedo come mai mio padre voglia spendere tutti questi soldi per un'abitazione così grande, in fondo devo viverci solo io.

Come se non bastasse ha trasferito una spropositata somma di denaro sul mio conto dicendomi che sarebbero dovuti bastare almeno per permettermi una macchina e per il mio primo mese di vita in un altro continente. Dev'essere uno dei suoi strani modi per cercare di farsi perdonare.

Per quanto riguarda l'auto, non appena ho potuto, sono andata al concessionario più vicino dove - per mia grandissima fortuna - ho trovato una Ford Mustang del '78 che mi ha rubato il cuore e portato via metà dei soldi che mi erano stati lasciati. Che ci volete fare? L'amore non ha prezzo.

Ho avuto anche il tempo di fare un giretto per la città. È carina, se si amano le giornate soleggiate ed i colori è sicuramente la città che fa per voi ma sicuramente non fa per me, non c'è nulla di interessante. Trovo che faccia decisamente troppo caldo. È un bel cambiamento da Londra, cazzo lì piove quasi sempre.

Guardo l'ora sul mio telefono mentre bevo il mio solito caffè nero seduta in sala da pranzo e noto che sono solo le sei e un quarto del mattino quindi ho un'ora di tempo per prepararmi prima che debba trovarmi a scuola. Suppongo che questa sarà una pessima giornata. Mi alzo svogliatamente dalla sedia e vado nella mia stanza. È circa metà settembre e fa ancora caldo ma opto lo stesso per un paio di pantaloni neri in pelle e una canottiera dei Green Day aderente dello stesso colore. Vado in bagno a sistemare i miei capelli - che ora sono blu - arricciandoli leggermente. Come al solito mi trucco poco: un po' di mascara e matita nera. Infine indosso i miei inseparabili anfibi e torno in soggiorno dove mi do un'occhiata generale nell'enorme specchio che ricopre la parete vicino alla porta d'entrata. Sono vestita completamente di nero - come sempre d'altronde - e ciò che indosso lascia in bella vista i tatuaggi sul lato sinistro del collo e che si collegano a tutti i tatuaggi del braccio sinistro.

Prendo lo zaino, anche se non ho ancora i libri, ma mi serve comunque per mettere il portafoglio e le sigarette. Durante le due intense settimane a Miami ho trovato un pusher che vende roba decente ma decido che oggi non porterò via niente, cazzo è pur sempre il mio primo giorno di scuola. Il telefono segna le sette, mi metto gli occhiali da sole, prendo le chiavi della macchina ed esco.

Dieci minuti dopo, quando arrivo, il parcheggio della scuola è già quasi pieno. Vedo un sacco di gente intenta a salutarsi e a raccontarsi chissà quali stronzate su come hanno 'fantasticamente passato le vacanze estive'. Alcuni, quando notato la mia macchina, si voltano incuriositi: probabilmente si staranno chiedendo se qualche loro amico ha cambiato auto o se da quest'anno ci sarà un nuovo studente.

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