CXXXVI. He cheated me, Hanji...(+Challenge!)

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Il moro scosse la testa, cacciando dalla testa quei pensieri orribili, chiedendosi per l'ennesima volta come gli fosse venuto in mente a quel moccioso di dire una bugia e fare delle pazzie del genere.

Era colpa sua. Doveva essere più insistente quella mattina invece di farsi distrarre dai suoi maledetti ormoni! Ringhiò, accelerando.

Avrebbe dovuto prestare più attenzione al riguardo, ma ormai la frittata era fatta, quindi era meglio non pensarci.

Più facile a dirsi che a farsi.

Vide finalmente in lontananza la casa di Armin, accostando così in un parcheggio lì vicino.

Scese e corse alla casa del biondo, bussando al campanello.

-Chi è?- Chiese prontamente qualcuno dall'interno.

-Sono Levi. Sono venuto a prendere Eren- Rispose lui.

-Qual è il tipo di alimento che Eren preferisce?- Perchè gli stava facendo quella domanda?

-Il cioccolato- Rispose l'altro, perplesso, mentre la porta si apriva.

-Scusa, ma sono un po diffidente con le persone che bussano. Ho sempre paura che sia qualcuno con brutte intenzioni- Arrossì appena, sorridendo mentre faceva entrare l'uomo.

-Non importa. Anzi, fai bene- Accennò un sorriso.

-Eren è di sopra. Seconda stanza a destra. Credo stia dormendo- Affermò il biondo -I miei oggi non ci sono, quindi stai tranquillo. Non disturbi nessuno-

-Ok. Grazie- Fece per andare a salire le scale, ma il ragazzo inziò a parlare.

-Vuoi qualcosa da bere? Un succo, una birra, un caffè...dimmi tu- Arrossì quando incontrò lo sguardo del moro. Ma quanto era timido quel ragazzo!?

-No grazie...non disturbarti- Si fece scappare un altro sorriso. Armin era davvero ben educato.

Corse di sopra, entrando nella stanza descritta dal ragazzo. Trovò la porta chiusa a chiave e, dopo aver dato un'occhiata circospetta intorno per accertarsi che non ci fosse nessuno nei paraggi, ficcò la graffetta che teneva sempre in tasca nella serratura, riuscendo ad aprire così la stanza.

Aperta la stanza storse il naso nel sentire uno strano odore. Entrò, chiudendosi la porta alle spalle, quasi inciampando su qualcosa che sembrava una scarpa posta sul pavimento.

Identificò subito l'interruttore della luce, premendolo, illuminando la camera

Sbarrò gli occhi. Dei vestiti maschili e femminili erano sparsi sul pavimento, e non ebbe difficoltà a identificare la camicia rossa e nera del castano.

L'odore di sperma era fortissimo e lo riconobbe solo quando, sotto le coperte di uno dei due letti presenti nella stanza, vide i corpi nudi ed avvinghiati di un ragazzo e una ragazza.

Lo riconobbe subito, il suo volto.

Eren.

In quel momento capì di avere ancora dei cocci del suo cuore, dato che ora li sentiva andare in frantumi in mille pezzetti dentro il suo petto, mentre la sua mente gridava in silenzio dal dolore.

Si avvicinò a passo lento, osservando il volto di una ragazza corvina nascosta sotto il mento del giovane, addormentata tra le sue braccia. Era Mikasa, ne era certo.

Guardò poi Eren, profondamente addormentato e con un milione di succhiotti su tutto il collo e le spalle, con gli occhi chiusi in un espressione rilassata.

-Eren...- Sussurrò, ma avrebbe voluto gridare. Si sentiva morire dentro, pezzetto dopo pezzetto, cellula dopo cellula, molecola dopo molecola.

Allungò una mano tremante al volto del giovane, sfiorandolo con dolcezza e amore.

I need you •Ereri• ITA [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora