vivendo distanti

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«Mi vuoi accompagnare?» chiese Derek dolcemente a Stiles, sforzandosi a non mostrare la tristezza che aveva dentro in quel momento «Non ho la patente» disse Stiles «Puoi chiedere a tuo padre» aggiunse Derek «Dici che accetterà? » chiese Stiles «Sono certo che correrá qui velocemente» rispose Derek «Lo chiamo» sospirò Stiles; «Hey, figliolo» rispose lo sceriffo non appena ricevette la chiamata di suo figlio, «Papá, potresti...» «Scusa Stiles, non posso muovermi dall'ufficio...possiamo riparlarne?» lo interruppe suo padre «Va bene, non fa-non fa niente papá» rispose Stiles deluso chiudendo la chiamata; «Che ha detto?» chiese Derek «Non può, credo che dovrai andare da solo» ammise Stiles «Scusa, non avrei dovuto...» «Ah ti prego smettila, sai bene che non è colpa tua...forse sono io che mi illudo di poter essere felice» lo interruppe il ragazzino, pronunciando quella frase con

una certa amarezza «Perchè ti continui a incolpare cosí?» chiese Derek «Come?» disse Stiles «Perchè non ti permetti ad essere arrabbiato con tuo padre?» domandò Derek «Perchè non se lo merita» rispose Stiles insicuro «Non credi neanche tu a quello che hai detto» affermò Derek «Non so neanche io a cosa credere» rispose Stiles esasperato «Avevo poche certezze, distrutte del tutto» aggiunse «Parli di noi? » chiese Derek «Non lo so, è che sono confuso, Derek, io ti amo o almeno credo di amarti, ma non so neanche io se è vero, tu mi fai un certo effetto...davvero, credevo di amarti piú di ogni altra cosa al mondo, potrei impazzire se tu non dovessi fare ritorno...ma Lydia non se ne è ancora andata dalla mia mente» ammise Stiles «Capisco, mi stai lasciando?» chiese Derek sconsolato «No, ti sto chiedendo tempo, magari non vederci mi fará capire di piú» rispose Stiles dispiaciuto «Va bene, ti comprendo, hai ragione...sappi però che non ti dimenticherò, non ce la farei e non voglio farlo» affermò Derek prendendo il borsone che aveva preparato per poi uscire dalla casa, lasciando Stiles solo nell'edificio che si era riempito di silenzio, triste silenzio che veniva da Stiles, il quale stava quasi per crollare in lacrime quando il suo cellulare squillò distraendolo inizialmente, ma non vide neanche chi era, non voleva parlare con nessuno, aveva giá detto troppo e si stava pentendo per averlo fatto «Sono un idiota!» si rimproverò calciando l'aria prima di buttarsi per terra disperato, aveva rovinato tutto, ancora una volta...non ci poteva credere...il telefono squillò ancora una volta e Stiles lo prese per vedere chi era poi rispose «Ciao papá» «Hey! Bene ora sono disponibile... Cosa c'è?» chiese suo padre «Lascia stare papá, non c'è piú bisogno di niente» rispose Stiles «Cosa è successo Stiles?» chiese suo padre con tono autoritario «È successo che rovino sempre tutto papá, tutto quanto...» disse Stiles arrabbiato con se stesso «Perchè?» chiese lo sceriffo preoccupato «Ho mandato via Derek dicendogli che non ero sicuro di quello che provavo...in realtà è che ho terribilmente paura di soffire ancora» confessò Stiles «Beh? E che aspetti? Va da lui e spiegali la situaziond» lo incitò l'uomo «Si certo, e come? A breve partirá per andare da sua madre...ho fatto un casino...» rispose Stiles «Scusa figliolo, forse sarei dovuto venire e anche velocemente » ammise lo sceriffo «Scusarsi non servirá a nulla» affermò Stiles «Hai ragione» disse lo sceriffo spiacente «Beh, io...io devo prendere le mie cose, vado da Scott» disse Stiles, salutando suo padre e una volta che ebbe finito di preparare il borsone andò da Scott «Hey amico!» lo salutò lui «Come mai qui?» aggiunse «Ti devo dire alcune cose, l'importante è che non ti allarmi» rispose Stiles «Va bene!, allora parla» lo incoraggiò Scott al quale venne raccontato tutto quello che doveva sapere «Quindi vivevi con Derek perché un assassino gira a piede libero per la città?» chiese Scott «E ho litigato con Derek dicendo di non essere sicuro di quello che provo» aggiunse Stiles «Ed è vero?» chiese Scott «È questo il punto, non lo so!» rispose Stiles «Bel casino amico» ammise Scott «Dio mio potrei anche non farcela» disse Stiles «Hey, non se ne parla...abbiamo sempre risolto tutto insieme, anche quando tua madre morí credevi di non farcela, sei ancora qui e anche io sono qui per aiutarti ancora una volta...non esiste che tu non ce la faccia» lo rassicurò Scott «Se non esistessi dovrebbero inventarti, sei l'unica certezza rimasta fratello» disse Stiles abbracciando il suo migliore amico «Ci sono stato, ci sono adesso e ci sarò sempre » sussurrò Scott stringendo forte Stiles in un caldo abbraccio fraterno, che lo faceva sentire sempre meglio «Hey ragazzi, vado a prend- oh scusate...» interruppe il momento Melissa che se ne era già pentita «No tranquilla mamma» la rassicurò Scott sorridendole, quel ragazzo era sempre cosí gentile e sorridente, non si scoraggiava mai e anche quando non si poteva fare piú nulla era giá pronto con un altro piano, pensò Stiles sentendosi fiero di quello che ormai considerava un fratello; «Sembri distrutto Stiles, cosa ti prende? » chiese Melissa «Oh, niente tranquilla Melissa» rispose Stiles mentendole «Tu ragazzino non me la racconti giusta, appena torno mi dico tutto, ok?» chiese la donna «Ma non dovevi andare a fare compere?» intervenne Scott «Ah, lascia perdere le compere, possono aspettare, Stiles no invece» rispose Melissa uscendo di casa; quanto si sentiva amato Stiles lí dentro! Melissa era sempre stata una mamma per lui e Scott suo fratello, come poteva non essere grato con loro? Entrava in quella casa e veniva accolto dalle persone che piú amava al mondo nonostante i problemi che aveva creato, nonostante tutto, nonostante lui, lo amavano per quello che era davvero e non poteva non essere felice quando pensava questo «Umm...potrei fare una doccia per caso? » chiese poi Stiles tornato quello di sempre «Va bene! Oggi super serata! Io, tu, cibo e TV!» esclamó Scott «Cioccolato e biscotti? » chiese Stiles riferendosi al suo gelato preferito «Quattro confezioni » rispose Scott «Ottimo! Se dovesse cercarmi qualcuno al cellulare rispondi pure!» disse Stiles prima di andare di sopra per farsi una bella doccia con il morale risollevato e portato alle stelle, era al settimo cielo ora, ed era difficile farlo scendere se stava in quella casa!

Il ragazzo della porta accanto ||Sterek Story||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora