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La mattina si alzò, trangugiò due caffè in fila e si mise subito al lavoro. Venne preso da una forte vena creativa. Come un vulcano in eruzione, scrisse i periodi uno dietro l'altro. Aveva terminato un capitolo e mezzo, prima che arrivasse il momento di tornare al supermercato. Forse nel pomeriggio avrebbe avuto per le mani la fine della storia.
Anche se c'era un'idea pericolosa che gli vorticava per la testa.
Se avesse allungato un altro po' la storia, cambiando alcuni dettagli, il mondo dei suoi vampiri sarebbe potuto implodere.
Probabilmente la casa gli avrebbe rispedito indietro il file. Avrebbero lasciato ad Ilaria, il suo Editor, il compito di spedirgli una email dove, dolcemente gli avrebbe chiesto di rinunciare a quel finale e di lasciare spazio ad un possibile ennesimo capitolo della saga. Puntualmente, un mese dopo, sarebbe arrivata la proposta di aggiungere un nuovo episodio alla serie.
Gli avrebbero detto che i fan avevano mandato centinaia di lettere, spedito una proposta con un anticipo più alto rispetto a quello dell'ultima volta e di fronte alla prospettiva di non avere più un contratto e di non avere più in denaro necessario per andare avanti, si sarebbe inchinato di nuovo alle logiche del mercato.
La sosta al supermercato quel giorno, durò ancor meno rispetto alle ultime sortite. Aveva già preparato la lista e per il timore di perdere la spinta creativa che aveva raggiunto al mattino, prese a spingere il carrello con forza e a gettarvi dentro la roba che aveva preventivato di acquistare in uno schizofrenico valzer dell'acquisto.
Quel giorno Marzia non aveva la stesso sorriso. Era sempre così, una volta la proposta, poi due giorni di finto muso, sorriso per una decina di volte in fila e poi di nuovo all'attacco.
Una donna schematica. Così l'aveva definita nella sua testa e se anche fosse crollato il mondo, non avrebbe mai cambiato idea su di lei.
A casa aprì una confezione di pizza surgelata e la mise in microonde. L'altra la ripose in freezer. L'avrebbe consumata alla sera.
Non accese nemmeno la televisione. Aveva il timore che potesse spegnerli la furia creativa.
Era sempre molto attento a quelle cose.
Appena consumato il pasto, ingollato la
Birra, corse a scrivere.
Lo fece fumando decine di sigarette. Le parole vennero fuori allo stesso ritmo del fumo dalla sua bocca.
Alle otto di sera aveva scritto il finale. Chiuso la serie.
Avrebbe spedito la prima bozza alla casa editrice il giorno dopo.
Faceva sempre così. Si prendeva qualche ora, prima di iniziare a tribolare per la risposta.
E quella non sarebbe stata una risposta qualunque. Far morire la propria creatura non era una decisione facile nemmeno per lui. Ma sentiva che era arrivato il momento. Non voleva invecchiare con lei. Anche se aveva smesso da tempo di guardare al futuro da tempo ormai. Non voleva correre però, il rischio di farsi asciugare emotivamente da lei. Boom. Addio al mondo dei vampiri. Benvenute nuove figlie letterarie.
Avrebbe cullato quel sogno sino a quando non avrebbe letto l'indirizzo di Ilaria sulla schermata delle email in arrivo. Poi avrebbe aperto la lettera elettronica e... Probabilmente sarebbe iniziato il percorso di redenzione. Forse avrebbe salvato ancora il protagonista principale della serie.

Se solo stanotte, potessimo abbracciarciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora