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L'indomani quando si svegliò, accese subito il computer, Jane, era sparita dai contatti. Il peggiore degli incubi, si era materializzato.
Mando giù un sorso di caffè che era più amaro del solito e prese a scrivere con furore. La rabbia, gli dettò quasi tre capitoli del nuovo romanzo. Quando li rilesse, gli parvero al limite della perfezione.
Per l'intera giornata, non fece altro che scrivere febbrilmente, fino a crollare
Dinnanzi allo schermo.
I giorni seguenti, si divise fra, la lotta con la casa editrice per evitare che gli venisse imposto di cambiare il finale e lo scrivere con grande fervore, un romanzo che lo stava appassionando sempre di più. Riusciva a immetterci tutto quello che provava in quello scritto. Una sorta di cesta dei panni sporchi delle emozioni. Al termine del mese, Carlo gli fece un aut-aut.
-David, devi decidere: o cambi il finale o saremo costretti a non pubblicarti più. La gente ti vuole per la saga dei vampiri. Non vuole altro da te. Ci identificherebbe come nemici se pubblicassimo altro senza che la saga vada avanti.
-voglio proporti un accordo.
-quale?
-io cambio il finale, ma la saga la prosegue un altro.
-un altro?
-sì. In America accade spesso, potete farlo anche con la mia.
-non so se accetterebbero un altro autore.
-prendere o lasciare, Carlo.
-devo valutare il tutto.
-io scrivo il finale, voi pensateci. Se accettate, vi lascio la saga, altrimenti si chiude qui.
-ci sentiamo fra una settimana.
Il telefono si chiuse e David era già dinnanzi alla tastiera, a ricamare un nuovo finale.

Se solo stanotte, potessimo abbracciarciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora