Diciotto

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Era l'ultimo giorno d'estate. Harry era bloccato a lavoro fino alla chiusura e quando il giorno dopo si sarebbe svegliato, sarebbe andato a scuola. Era un diplomando. Avrebbe iniziato il suo ultimo anno ed era tutto più reale.

Non c'era nessuno al ristorante quindi pulì i tavoli svogliatamente e alzò le sedie. Marie non era lì, quindi non aveva nessuno con cui parlare. Avrebbe voluto poter scrivere messaggi quando era a lavoro perché voleva parlare con Liam e Louis. Si imbronciò mentre puliva l'ultimo tavolo e poi tornò dietro al bancone. Pulì l'area dietro di lui e mormorò tra sé stupide canzoni. Era in quel modo che aveva iniziato la sua estate e la finiva allo stesso modo.

Finalmente mezzanotte arrivò e lui corse sul retro. Si cambiò d'abiti e firmò l'uscita. Tornò davanti, dondolando le chiavi dell'auto, quando lo vide.

Louis era seduto sul bancone che dondolava i piedi e a Harry sembrò un déjà vu. Era come la prima notte, sorrise e si spostò verso la porta dei dipendenti.

"E tu sei qui perché ...?", chiese Harry. Louis lo guardò e fece un sorriso felice. Saltò giù dal bancone e camminò verso di lui.

"Ho bisogno di un passaggio a casa", affermò Louis come se fosse ovvio. Harry roteò gli occhi e afferrò la mano di Louis, portandolo verso la porta. Harry lo lasciò uscire e pregò che il suo capo si ricordasse di chiudere.

Entrambi entrarono in macchina e Louis scivolò dentro. Harry fece lo stesso e quando accese l'auto, Louis mise la musica che gli piaceva. Era come la prima notte, ma era tutto così diverso.

"Quindi, Harry", iniziò Louis. Harry lo guardò mentre usciva dal parcheggio vuoto.

"Quindi, Louis", lo canzonò Harry. Louis gli sorrise apertamente, il divertimento scritto sul suo viso.

"Sta' zitto. Comunque, non stiamo andando a casa mia", gli dice Louis. Harry lo guarda e Louis indica la sinistra. Harry svolta e Louis annuisce.

"Ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta e tu hai accettato di passare il tuo tempo con me per tutta l'estate? Beh, l'estate non è ancora finita e noi abbiamo un ultimo posto da visitare", spiegò Louis.

"Non ho accettato per tutta l'estate, se ricordo correttamente", precisò Harry.

"Beh, peccato. Okay, svolta di nuovo a sinistra", istruì Louis. Harry lo fece e voleva davvero sapere dove stavano andando.

"Quindi ... ho un ultimo posto speciale da mostrarti", gli disse Louis. Harry annuì e continuò a guidare. Louis gli diede le istruzioni fino a quando arrivarono su una spiaggia. Era una piccola spiaggia e Harry era già stato lì. Non ci andava spesso perché non era molto popolare ed era lontana.

"La spiaggia?", chiese. Louis annuì solamente e uscì dall'auto. Harry scese dopo di lui e lo seguì sul bagnasciuga. Louis si tolse le scarpe e le strinse mentre si muoveva sulla spiaggia.

"Vengo qua quando ho bisogno di pensare", gli disse Louis. Harry tolse anche le sue e prese a camminare accanto a Louis. Le dita dei suoi piedi affondavano nella sabbia e lui ascoltava come le onde colpivano la costa.

"La spiaggia è un buon posto per pensare. Probabilmente è per questo che è usata nei film e nei libri, perché è bellissima e tranquilla. Ti senti in pace quando sei sulla spiaggia", continuò a dire Louis.

"E' vero", disse Harry. Il suo fianco colpì quello di Louis e i suoi piedi si mossero lungo la battigia. Era bello essere lì e la luna era un piccolo frammento nel cielo.

"Sì. Ti ho portato qui perché ... beh ... è carino – come te – e mi sento al sicuro qui ed io volevo solo mostrarti il mio posto sicuro. Sono venuto qui abbastanza spesso quest'estate e ho pensato a molte cose, credo", gli disse Louis. La sua voce era un sussurro leggero, anche se erano soli. Tra la sua voce e l'oceano che colpiva la costa, Harry era paralizzato.

Killing Time - Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora