Prologo

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"Anne, svegliati altrimenti farai tardi" mio padre ogni giorno si ostina a farmi diventare la ragazza perfetta che non sono, pensa che svegliandomi presto potrei diventare come tutte quelle ragazze che vede lui in TV, ma sa perfettamente che non é così, ma se lui volesse una figlia così allora andasse a bussare alla porta accanto, dove a dormire lì, si che c'é una principessa, mia sorella Carol, lei una classica e comune Barbie, bionda occhi azzurri e un corpo mozzafiato, ma la cosa che mi sorprende é che nonostante tutto lei non é come le altre, ha un carattere a parte, dolce e comprensiva, insomma il contrario di me, si ma lei ha ben 15 anni mentre io ne ho solo 13. A forza di pensare a lei non mi son resa conto di come il tempo é volato, e di come tutti i giorni io sia in ritardo. L'unica cosa che mi rimane da fare e ritornare a letto e dormire, ma un rumore, forse anche troppo forte per essere causato da una semplice rottura di bicchiere, mi impedisce di farlo. Con cautela, per paura di vendere di sotto, scendo le scale, ma un altro botto mi fa fermare sul colpo con il cuore in gola e le ginocchia tremanti, prendo coraggio più di quanto pensassi che io ne possa avere e mi incammino vero l'entrata, una scena orribile appare davanti ai miei occhi, vedo stesi sotto i miei piedi i corpi inermi di mia madre e mio padre, mi metto a urlare sperando che qualcuno venga in mio soccorso, non tanto mio quanto il loro, le mie urla si potevano sentire a km di distanza, ma l'unica persone che mi avvrebbe potuto aiutare in questo momento é a scuola e io non so che fare, se non piangere e stringere i corpi dei miei genitori al mio petto.

"Mamma, papà vi voglio bene, non lasciatemi da sola, adesso che non so prendere delle decisioni,adesso che ho più bisogno di voi, con la vostra morte anche la mia vita andrebbe a rotoli, mi porterete al precipizio e non so se riusciró mai a ritornare al sole e a godermi la vita, perché senza di voi é inutile, non potró andare avanti senza le mie colonne, non só chi si prenderà cura di me, vi prego rimanete qua, vi prego non andate"

Ma alle mie parole non ricevo nessuno risposta, a distrarmi dal mio discorso é una pistola puntata alla mia tempia, non so chi é che la sta maneggiando e non voglio nemmeno girarmi per guardarlo in faccia, ho troppa paura delle consequenze ho troppa paura per ció che mi potrà capitare non so se urlare se scappare o se rimanere qui seduta ad aspettarmi la fine, ho la sensazione che qualsiasi cosa io faccia sia la mossa sbagliata, ma io non voglia farla finita così.

O forse si, tanto senza di loro sarei nessuno, l'unica per la quale mi dispiace e lei, Carol, ma capirà che che ció che faró tra qualche minuto sarà la cosa giusta.

In pochi minuti mi ritrovo a correre verso la porta, in cerca d'aiuto, ma a fermarmi é il colpo che mi ferisce al braccio, ma non mi arrendo continuo a correre finche un altro colpo và a finre dritto sul mio fianco, allora lì vedo tutta la mia breve vita percorrermi davanti, mi accascio a terra e in men che non si dica non vedo più nulla.

Cercami nelle stelle (In sospensione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora