•Chapter 7•

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Avevo un mal di testa fortissimo, non vedevo l'ora di andare a letto, ma allo stesso tempo ero curiosa di passare una serata in compagnia dei miei nuovi amici.

Mi infilai una semplice felpa nera sui leggins e le Dr. Martens nere. Mi misi il mascara e colorai le mie carnose labbra di rosso.

Accompagnai Shady da Riccardo, mi aveva detto che ultimamente si erano avvicinati molto, e che gli piaceva passare il tempo con lui. Mi diressi poi verso la 302, la stanza in cui avevo conosciuto Andreas il giorno del mio arrivo a Roma.

Bussai tre volte e poi finalmente Alessio mi aprì.
«Che siete sordi?» Dissi entrando nella stanza dei ragazzi.
«Stavamo finendo di guardare il film, non puoi pretendere di diventare più importante del film dopo tre giorni qui.» Rise Alessio, buttandosi sul letto per continuare a guardare il film.

Cercai con lo sguardo Andreas, non c'era.
«Andreas dov'è?» Chiesi un pó imbarazzata.
«Sta sul balcone, non penso ti convenga uscire, gli rodeva voleva stare solo.» Mi rispose Mike continuando a mangiare patatine e guardare la tv.

Sarei dovuto rimanere in stanza con Alessio e Mike, ma la mia curiosità mi spinse ad uscire fuori e vedere cosa stava combinando il signor Müller.
«È testarda la ragazza eh» Sentii in lontananza parlare i miei compagni.

Me ne fregai e mi diressi verso Andreas.
«Hey Müller, cosa te ne fai qui tutto solo?»

«Ciao piccolina, niente avevo bisogno di una sigaretta in solitudine.» Mi disse mettendo una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.

«Allora me ne torno dentro, quando hai fatto sai dove trovarmi!» Ribattei.
«Mh forse tu puoi rimanere, la tua presenza mi fa bene, mi porta serenità in qualche strano modo.»

«Ah si? E allora ho il diritto di sapere cosa vaga per la tua testolina.. che è successo?»

Mi prese dai fianchi e mi tiró su di lui, restammo fermi così per un pó di tempo, avevo i brividi in tutto il corpo. Mi sentivo tutta un fuoco dentro. Cosa mi stava accadendo? Io non voglio sentirmi così.

«Ho litigato con la mia ex, ho una confusione in testa che non puoi capire. Io so che adesso voglio stare qui e voglio avere occhi solo per la danza. Ma la tua prensenza qui me lo impedisce. E la mia ex si immischia come al suo solito nella mia vita, anche quando non ne fa più parte.»

Forse avevo capito male. La mia presenza gli impediva di avere occhi solo per la danza? Non so perché ma questa affermazione mi aveva fatta 'felice'.

«La mia presenza ti impedisce di pensare solo alla danza?». Chiesi con aria interrogativa guardando i suoi grandi occhi marroni.

«Si, mi hai stravolto il percorso, ancora non ti conosco, ma dal primo momento in cui ti ho vista ballare ho capito che in un modo o nell'altro avresti fatto parte della mia vita. Mi fai uno strano effetto.» Mi stava avvicinando a lui sempre di più.

Ero ipnotizzata dalle sue parole, e dai movimenti della sua bocca, avevo l'istinto di sentire il sapore della sua bocca sulla mia, ma forse era tutto frutto di un momento, forse non era giusto buttarmi in questa situazione con questa velocità.

Lasciai un lungo bacio sulla sua guancia, e uno sul collo. Mi guardó, sorrise, mi prese la mano e mi portó in stanza dagli altri.

In realtà non volevo tornare dentro, ma la situazione stava diventando imbarazzante, quindi meglio così.

Andreas si sdraió sul suo letto, stavo per andare verso l'altro letto, quando mi tiró verso di lui facendomi sedere lì vicino.
«Dove pensi di scappare Parker, stai qui con me.» Mi disse deciso, facendomi sdraiare vicino a lui.

Appoggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi mentre finiva il film, che io ovviamente non stavo seguendo. Stavo così bene fra le sue braccia che mi addormentai, pensando e ripensando alle sue parole e alle mie dette oggi al maestro Kledi su Luke... la mia testa non riusciva a fermarsi un attimo, era un'eterna confusione.

Sentii delle labbra morbide fermarsi sulla mia fronte e accarezzarmi piano, non mi mossi da quella posizione e continuai a dormire su di lui.

***

Mi svegliai nella 302, però non c'era nessuno dentro. Guardai l'ora: 7.10 a.m.
Scorsi tra le notifiche, alessiomininniofficial ha aggiunto una foto con te. Entrai su Instagram per vedere la foto, gliel'avrei fatta pagare grossa a questi tre stronzetti.
Mi avevano disegnato tutta la faccia mentre dormivano e avevano pubblicato un selfie con me nel letto.
"La nuova arrivata è confusa, forse doveva andare nella scuola d'arte. Che dite la lasciamo riposare?"
Risposi commentando, "La pagherete cara amichetti, ho le idee molto chiare per la mia vendetta😈."

Ero peró contentissima di aver trovato degli amici divertenti e sinceri, con loro mi sarei trovata benissimo di sicuro.

Continuai a leggere i messaggi e a rispondere ad alcuni fan, poi trovai un messaggio su whatsapp che non avrei voluto trovare.
Era Luke.

"Congratulations for entry into the school. I miss u, I'll come find you." - "Congratulazioni per l'entrata nella scuola. Mi manchi, verró a trovarti."

Visualizzai il messaggio, non ero pronta per rispondergli, avrei aspettato ancora un pó.

Tornai nella mia stanza, mi feci una doccia e infilai la mia divisa. Scesi giù per fare colazione, tutti gli altri erano già lì, diedi un buongiorno generale, presi due biscotti e mi diressi verso gli studi.

Quel messaggio mi aveva scosso del tutto, stavo alla seconda sigaretta, quando qualcuno me la tolse dalle dita.

«Se continui così non riesci a fare lezione, ti sei arrabbiata per la foto? La togliamo se ti da fastidio.» Mi disse Alessio facendo un tiro dalla mia Marlboro.

«Nono Ale tranquillo, mi sono svegliata con la luna storta stamattina, non vedo l'ora di entrare e ballare, ho bisogno solo di quello.» Risposi con la testa bassa, non volevo si accorgesse che stavo inventando solo una banale scusa.

«Qualunque cosa sia, ricordati che lungo la strada della vita, tutto passa, passa bene o passa male, ma passa. Tu non smettere però di camminare.
Io non ho tante sfaccettature, sono questo, e ti voglio bene, se ti serve sai dove sfogarti!» Affermó spegnendo la sigaretta con il piede destro.

Lo abbracciai e dissi semplicemente «Grazie». Una parola semplice ma che usciva dal cuore.

***

Tornai in Sala Relax dopo aver fatto la lezione di Classico con tutti i ballerini.
Era stata molto faticosa, ma mi ero finalmente liberata di tutti i pesi pensando solo a fare il massimo in quella saletta.

Non avevo parlato per niente con Andreas. Un pó mi dispiaceva che non si era accorto della mia tristezza, ma lasciai stare e continuai a schiacciare le mie punte nuove dure quanto il marmo.

Avevamo un'ora di pausa per pranzare, stavo pensando come rispondere a Luke. Optai per una cosa semplice e diretta.
"Thank u. Don't look for me, I have no more need." - "Grazie. Non cercarmi, non ne ho più bisogno."

Spensi il telefono, finii di mangiare l'insalata e poi feci un giro per lo studio.
Sentii le note di Hotline Bling venire dalla Sala 4, mi avvicinai alla vetrata e osservai Andreas ballare con Elena, una delle professioniste più brava della scuola.

Era bravissimo, si vedeva che ogni suo movimento era puro, voluto, c'era l'anima in tutto quello che faceva.

Me ne andai prima che la lezione finisse, per non farmi trovare lì di fuori a spiare..


 

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