Capitolo 11

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Leggete sotto please ❤️

Scuoto la testa, rimetto le sigarette nella borsa e torno al piano di sotto.
La serata passa normalmente, come se non ne avessimo mai parlato. Alla fine non ci penso nemmeno più e torno a casa, ripenso alle sigarette nella borsa quando sono quasi arrivata.. decido velocemente di svoltare e andare verso il parco dietro l'angolo. Non so perché, ma l'istinto mi dice che quel parco c'entra qualcosa. Quando arrivo trovo il solito vecchio cane sdraiato vicino al cancello del guardiano, mi avvio verso la solita panchina al centro del parco e mi siedo difronte al laghetto, tiro fuori il pacchetto e lo osservo quasi per dei minuti senza ottenere risposte, 'cos'è speri che prenda vita e ti spieghi il motivo della sua esistenza?' Aggiunge la mia coscienza, scuoto la testa e le apro trovandone una fumata a metà, la tiro fuori e quasi automaticamente la accendo.. una sensazione di pace e sollievo si diffonde dentro di me.
*FlashBack*
Mi siedo lentamente a terra contro il tronco dell'albero, "quindi non hai mai fumato?" Scuoto lentamente la testa "non mi interessano queste cose." Rispondo quasi scocciata da questo suo insistere sull'argomento. Mio cugino a volte è pesante, quasi ripetitivo. "Allora oggi proverai con me" lo vedo che fruga nelle tasche del suo cappotto e tira fuori un pacchetto di sigarette e me le passa. In risposta scuoto la testa, allora lui ne prende una se la porta alle labbra e l'accende, "ti lascio il pacchetto, consideralo un regalo" e mi infila il pacchetto nella borsa andandosene nella direzione opposta alla mia. Passa mezz'ora e continuo a pensare a quel pacchetto nella mia borsa, fin quando mi decido a prenderlo e tirarne fuori una. Mentre sto per accenderla mi arriva un messaggio da mia madre, "io e tuo padre dobbiamo andare a Seattle per un paio di settimane. Ci vediamo stasera" così fredda da farmi venire i brividi, più nervosa di prima riprendo la sigaretta e l'accendo, la prima cosa che faccio è tossire e non so se buttarla. La riporto sulle labbra e provo di nuovo, questa volta senza morire, sento un qualcosa che scivola giù per la mia gola e poi viene fuori come una nuvola grigia davanti ai miei occhi. Vedo l'ora, cazzo è tardi. La spengo velocemente contro il tronco dell'albero e la rimetto nel pacchetto.
Se arrivo in ritardo per la cena, posso direttamente consegnare cellulare e computer nello studio di mio padre.
Fortunatamente casa è vicinissima al parco, e arrivo giusto nel momento in cui sta servendo nei piatti la carne, si volta verso me e mi rivolge un'occhiata gelida "Puzzi di fumo."Mi fermo di colpo con il sangue congelato nelle vene, "sei uscita con tuo cugino vero?" Continua, e tiro un sospiro di sollievo "si siamo andati a fare un giro"dico mentre metto le scarpe nello stanzino e infilo le pantofole.
*Fine FlashBack*
Una risata nostalgica mi viene spontanea, 'forse forse ancora gli importava di me e di quel che facevo in quei giorni'.. torno con i piedi per terra, finisco la sigaretta e butto la cicca a terra spegnendola con il piede e prendendo tutta la roba che avevo con me, era forse ora di tornare a casa. Della fame nessuna traccia perciò vado direttamente in camera, buttandomi sul letto come quando ero una bambina. Non ricordo se sono già partiti per un altro dei loro viaggi d'affari, ma non mi importa. Di solito quando non ho fame vado in camera a dormire, e a loro sta bene così..
Mi alzo a malincuore ma devo infilare il pigiama e mettere a lavare i vestiti, perciò prendo tutte le forze che mi sono rimaste e mi cambio. Ributtandomi poi sul letto prendo il telefono e trovo dei messaggi su whatsapp e altre notifiche che elimino.
Imposto le due solite sveglie per il mattino seguente, ripoggiando poi il cellulare sul comodino.. Ripensando poi al giorno scorso quando avevo sentito parlare i miei genitori sul tenermi nascosto qualcosa.. Continuo a pensarci fin quando crollo esausta sul cuscino.
La sveglia è in assoluto la cosa che odio di più a questo mondo. Sapendo che, uno devo andare a scuola e due c'è il compito di biologia che mi aspetta alla prima ora. Alzo lo sguardo verso il telefono e.. Cazzo è tardi. Ho perso troppo tempo a pensare e non ho più tempo per fare una doccia per svegliarmi bene. Scuoto la testa e cerco di sistemare i ricci con un po d'acqua e scuotendoli leggermente. Metto solo un po di mascara e corro davanti l'armadio scivolando a terra, quasi, con i calzini e prendo velocemente dei jeans neri leggermente strappati e una canotta bianca con delle margherite sui fianchi. Infilo tutto e corro verso le scale facendole di volata quasi come ieri e prendo velocemente lo zaino. Ringrazio ogni santo esistente per avermi fatto lasciare i libri per oggi ieri a scuola nell'armadietto. Prima di uscire mi fermo un attimo in cucina a prendere un cornetto dalla teca di vetro rosso di mia madre e esco quasi inciampando nei ciottoli che costituiscono un vialetto nel mezzo dell'erba davanti il portone di casa. Lungo il marciapiede vedo Thers nelle mie stesse condizioni e mentre ridiamo per le condizioni in cui ci troviamo in meno di 5 minuti ci troviamo davanti al cancello arrugginito e mezzo scassato della scuola. E come se niente fosse la giornata passa e il cielo si ingrigisce in quattro e quattr'otto non permettendo così a nessuno degli studenti di tornare a casa senza essere scambiati per dei naufraghi.. Mi feci coraggio e mi sforzai di trascinarmi e trascinare la sfaticata con me in una corsa a perdita di fiato verso casa. Passo dalla porta sul retro evitando di farmi vedere così conciata, altrimenti sarebbe partito il discorso su come una ragazza dovrebbe sempre essere prevenuta sul meteo e io con il mio carattere 'irriverente' potrei distruggere la sua idea di finta famiglia perfetta agli occhi di tutti.
Mentre mi asciugo in camera continuo a pensare ad Harry, non si è fatto sentire per due giorni, quasi sparito. Oggi non era nemmeno a scuola, e non appena ho avuto tempo l'ho chiamato, ma a rispondermi è stata la segreteria. I  messaggi che gli mando su whatsapp non gli arrivano. Quasi quasi nel pomeriggio provo ad andare a casa sua.. Non mi piace essere una ragazza ossessiva che controlla ogni minimo spostamento del proprio fidanzato ma quando sparisci per due giorni è pur giusto preoccuparsi parecchio no?
Ormai mi sono asciugata e vestita, prendo il telefono e, prima di precipitarmi a casa di Harry come un razzo mando un messaggio a Gemma.
A Gems: hola amiga linda!
Da Gems: hola amiga!
A Gems: tuo fratello è sparito? Non si è fatto sentire negli ultimi giorni..
Da Gems: tutt'altro hahahaha, ha la febbre alta e ACCIDENTALMENTE due giorni fa mentre ero in bagno a lavarmi i denti l'ho, SEMPRE ACCIDENTALMENTE EH, urtato facendogli cadere il cellulare nel water...
A Gems: non oso immaginare la sua reazione hahahahah :')
vi spiace se passo nel pomeriggio?
Da Gems: sarà più contento ora che quando saprà che gli ho ricomprato il telefono Hahahahaha😂.
Decido di non rispondere mentre provo a immaginare la scena descritta da Gemma inizio a ridere da sola quasi come una pazza.. Prendo velocemente il telefono e lo infilo in una borsetta a tracollo scendo le scale. Molto velocemente percorro il tragitto verso casa di Harry.. Solo per andare in macchina di solito ci vogliono una decina di minuti, ora a piedi ce ne metteró come minimo il doppio. Devo decidermi a prendere la patente, così eviterei di farmi le maratone in giro per la città.. Certo se fosse per Harry mi porterebbe sempre lui ovunque e in qualunque momento.. Ma non posso certo dipendere da lui. E mentre continuo a pensare senza rendermene conto urto qualcosa o qualcuno. "Oddio scusa!" Esclamiamo entrambi all'unisono e mi scappa una risata, quando alzo lo sguardo vedo il ragazzo che era ricoverato nella mia stessa stanza in ospedale.. Credo Neil? Niall? Si Niall! Non abbiamo mai parlato più di tanto se non qualche sorriso e qualche domanda di circostanza.. Non avevo mai notato i suoi occhi così azzurri. "Stai bene?" Mi chiede sventola ndomi una mano sul volto, "si tu piuttosto stai bene? Ti ho fatto male?" Domando guardandolo reggersi in piedi a fatica con le stampelle, "me la cavo" ride lui leggermente, "aspetta ma tu non sei il ragazzo che era ricoverato nella mia stessa stanza in ospedale?" Chiedo osservandolo meglio e capenso che si, avevo ragione. "Probabilmente si, mi sembra di averti già visto da qualche parte sai?" Dice mentre porta una mano a sistemarsi i capelli biondi, "ad ogni modo devo andare, scusa" dico dando un veloce sguardo all'orologio e realizzando che dovevo davvero sbrigarmi altrimenti sarei arrivata tardi da Harry.. "Ci si vede in giro" mi sorrise e tornò a camminare nella sua direzione. Io continuai nella mia fino ad arrivare a destinazione, trovando tutte le luci della casa spente o quasi, notai una luce fioca provenire dal salotto.. Che fossero usciti? Probabile. Eppure Gemma sapeva che sarei passata... Forse è lei in salotto. Provo a bussare un paio di volte ma nessuno viene ad aprirmi la porta, e quando decido di tornarmene a casa la porta davanti a me si spalanca rivelando una figura che mi scruta dalla testa ai piedi..

E niente.. Non ho scusanti davvero. Mi dispiace aggiornare così a lungo ma raramente riesco a trovare del tempo per scrivere e ora che sono con la mia migliore amica che vedo poco la voglia di scrivere mi abbandona..
E niente non mi resta che iniziare a scrivere di notte 😂.
Spero di riuscire ad aggiornare la settimana prossima💘💋
-E xx

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