7 Bao

777 27 4
                                    


Baoalzò gli occhi dal piccolo schermo che aveva in mano, guardando Kiervarcare la soglia dello Shade con aria così torva e cupa da poterspaventare un morto. La porta del locale era di legno, con la partesuperiore a rombi di vetro colorato; nell'aprirsi aveva urtato lacampanella e ora Kier si era appoggiato al muro vicino, accendendosiuna sigaretta.

Ilrosso rilesse la mail che gli aveva mandato Shiry, breve e concisa,in cui gli comunicava che da quel momento l'irlandese pazzo sarebbestato suo. Beh, non usava proprio quelle parole, vero, ma il concettoera quello.

Incontròlo sguardo dell'altro e con un cenno lo fece avvicinare. «Siediti.»

Kierobbedì, accomodandosi dall'altra parte del tavolino tondo e fissandoquello che ora era il suo nuovo capo. «Cosa c'è?»

Baoallungò una mano, afferrando il polso di Kier e sollevando il bordodella manica, per poi sghignazzare. «Cos'è, ti ha ammanettato daqualche parte ieri? Cattivo ragazzo...»

Losguardo che gli rivolse Kier era omicida. «Te lo dico solo unavolta, unico avviso. Non mi interessa se poi mi sciolgono nell'acido,fa ancora una battuta e ti faccio a pezzi. Ti taglio a fette e te lefaccio mangiare, sono stato chiaro?»

Baosospirò, alzando gli occhi al cielo. «Come siamo nervosi. Ma vedidi non fare così, sai che mi viene duro.»

«Alloravai a farti una sega che ti passa.»

Baosorrise appena, portando gli occhi sullo schermo e girando la paginacon un tocco. «Quindi adesso non sei più il braccio destro delcapo. Ho come l'idea di centrare qualcosa, sai? Poi credo di dovertiringraziare per essere qua e non sotto un paio di metri di terra.»

Kiersi strinse nelle spalle, sbuffando una nuvola di fumo verso l'alto efissando il soffitto. «Math se ne sarebbe pentito.»

«Eio che pensavo che mi volessi bene...» Il rosso sospiròteatralmente per poi ridacchiare, scuotendo il capo. «Ora peròpassiamo al lavoro: Frank non è più dei nostri, non mi piacciono ipigri. Stamattina abbiamo avuto un cortese scambio di pareri e lui hadeciso di licenziarsi.»

Kieralzò un sopracciglio, spegnendo la sigaretta nel posacenere davantia sé. «Ah sì?»

«Sì.Gli ho spiegato che se dico a lui di fare qualcosa deve farla lui,non mandare qualcun altro.»

«Dov'è?»

«Sulretro, portalo nel cantiere del nuovo ponte a sud, stanno gettando lacolata per le fondamenta.»

Kiersospirò, alzandosi. «Adesso?»

«Quandohanno finito è complicato, sai?» Bao sogghignò. «Non dirà nullanessuno, tranquillo fiorellino. Passa dall'entrata sul retro e dìche hai una consegna da parte mia. Usa il furgone in cortile e caricaun paio di casse di birra, di quelle con la banda verde, sono dietrola porta. Poi lasciale ai ragazzi all'ingresso del cantiere. Unavolta dentro è tutto meccanizzato e il video della sorveglianzasalterà al momento giusto.»

«Vado.»

Baoguardò Kier alzarsi e sprofondare le mani nelle tasche dei jeans,ammirando per un istante quel culo niente male. Una ragazza daicapelli di un improbabile rosa, tenuti fermi in cima alla testa dauna matita, si avvicinò al rosso. «Capo, vuoi che vado con lui?»

Baosorrise e scosse il capo. «Pearl, tesorino, sei proprio una bravabimba. Ma Kier è grande, se la può cavare da solo.»

«Ioci ho provato, capo. È davvero carino...»

«Già.»Poi lo sguardo dell'uomo si soffermò nelle iridi nere della ragazza,studiandola. «Ripetimi un po' la reazione di Lazzari dell'altrogiorno, dolcezza.»

Amore CiecoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora