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Non vi ho detto come io e i miei amici ci salutammo e sinceramente non credo di volervelo dire, non tanto perché io lo ritenga inutile, quanto più perché rattristarvi con deggli addii ora che vorrei cominciare a parlarvi di Lucy non mi sembra la cosa più adatta. Lucy. Ecco, arrivai sulla Terra passando per un portale che in seguito imparerete a conoscere, vi arrivai la sera prima che Lucia Grimaldi nascesse. La Terra non era questa gran cosa, un po' "piccolina", ecco, o almeno lo era per i termini di Xalia; ma meravigliosa devo dire, del tutto diversa dal mondo in cui sono cresciuto e forse per questo più attraente.

In una fredda notte invernale nacque Lucy. Le sue prime urla furono potentissime, vagiti dolci e al contempo gloriosi, adatti a quella che sarebbe poi stata quella bimba. A pochi giorni dalla nascita abbandonò l'ospedale per tornare, anzi giungere per la prima volta, a casa. L'abitazione era ampia, una casa singola con due piani, ma sfortunatamente erano pochi i posti dove nascondermi per non farmi scoprire e quindi era difficile seguire le vicende della piccola Lucy senza dare nell'occhio. Non potevo rischiare di farmi vedere e quindi solitamente me ne stavo nei pressi della casa a girovagare come un nano senza alcuna persona a cui rivolgere i propri lamenti e borbottii.

L'unico momento in cui potevo veramente osservare Lucy senza temere che qualcuno mi scoprisse era quando la bambina si trovava a casa sola con il vecchio nonno, il quale non vedeva nulla di ciò che stava oltre i due metri di distanza dai suoi occhi nonostante avesse dei grossi occhialoni proprio su naso. Mi divertiva quell'omino. Mi piaceva tutto di lui, dal ritmo nella camminata fino al suo sonno facile. Adoravo in particolar modo quando l'anziano leggeva o meglio raccontava alcune storie a Lucy e a sua sorella. E sì, Lucy aveva una sorella, Bianca, di due anni più grandi. Comunque, Bianca e Lucy ascoltavano pazientemente quelle storie e in particolar modo ce n'era una che appassionava Lucy, una storia che parlava di elfi e troll, maghi e streghe, nani e sirene, una storia meravigliosa che a me ricordava Xalia, mentre lei sognava beata a occhi aperti. Teoricamente io avrei dovuto cercare di sabotare i tentativi di lettura di storie parlanti di magia, m preferii seguire il consiglio delle quattro ninfe vitali e lasciar quindi vivere a Lucy la sua personale avventura nella fantasia, sperando che un giorno potesse fare qualcosa per aiutarci.

"C'era una volta" diceva la storia "un mondo meraviglioso in cui vivevano magiche creature. Koala e panda minuscoli, simili a insetti, tartarughe enormi, che solcavano i cieli e che trainavano navi capovolte, cascate che risalivano alla sorgente anziché sfociare in mare. Un mondo paradisiaco" a questo punto della narrazione il vecchio faceva sempre una pausa e traeva un sospiro per poi continuare: "Mio nonno visitò questi luoghi, a quel tempo una guerra era in atto tra forze contrastanti, ugualmente malvage e ugualmente buone, egli si ritrovò in questi luoghi per volere di un giovane di una delle due fazioni, non era solo, con lui vi erano altre cento persone, da qui egli decise di prendere le parti di uno dei due schieramenti, stava con la Luce come la maggior parte dei suoi compagni, solo uno, uno tra loro, scelse il Buio, e decise di fare la stessa fine di quella gente. Arrivò infatti il tempo in cui mio nonno riuscì, assieme ai suoi compagni, a sconfiggere il Buio e a portare quei luoghi in uno stato di quiete, ma poi..." avrebbe continuato, ma Lucy e Bianca erano già da un pezzo nel mondo dei sogni e quindi il vecchietto abbassava lo schienale della poltrona e raggiungeva le due bambine nel mondo dei sogni.
Dormivano tutti, l'omimo sulla poltrona, e le due bambine nei loro letti ognuna raggomitolata all'altra, mentre i capelli bruni di Lucy si mescolavano a quelli giallastri di Bianca, Bianca non vi ho parlato di lei. Era l'unica sorella di Lucy e forse il mio più grande problema, si divertiva a nascondersi nei luoghi più assurdi per far impazzire la madre nel tentativo di trovarla e al contempo rischiava ogni volta di scovare i miei nascondigli, una vera peste. Era vivace e gioiosa, forse un po' troppo esilarante per i miei gusti da creatura pacata quale ero, ma sicuramente buona. Capelli chiari e occhi scuri, forse erano proprio gli occhi a essere l'unico tratto in comune con Lucy.

Lucy GrimmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora