«Non ci posso credere che per domani devo fare pure quella cavolo di relazione!» si lamentò Dake portandosi una patatina alla bocca. Matt gli schiaffeggiò la mano facendogliela cadere a terra.
«Aw! La mia patatina!» protestò l'altro massaggiandosi il dorso della mano e guardando storto l'amico
«Devo ricordarti che per colpa TUA anche io devo fare quella relazione?» domandò retoricamente Matt.
«Colpa mia?! Guarda tesoro che stavamo parlando in due!»
«Dai su, ragazzi non è così grave. Non incominciate.» s'intromise Amy cercando con lo sguardo il supporto del resto del gruppo, comprendente il suo ragazzo Dan, Kyle e Nathan. I tre se ne lavarono velocemente le mani scuotendo la testa e beccandosi un'occhiataccia dalla ragazza.
«Lo so che si parla in due, tesoro. Ma stavamo parlando perché tu comtinuavi a rompermi le palle solo perché mi sono scambiato uno sguardo con Travis!» continuò Matt ignorando l'intervento dell'amica.
Dake aprì bocca per rispondere ma fu preceduto da uno strillino acuto di Amy.
«Travis?! Travis Evans?! Quel Travis Evans??» chiese fin troppo entusiasta.
«Ehm, si. Perché?»
«Ma ti rendi conto che stiamo parlando di Travis Evans, Matt?» rispose Amy senza abbassare minimamente il tono della voce.
«Allora, primo abbassa la voce perché se avessi voluto che lo sapesse tutta la scuola avrei appeso i manifesti» disse Matt con un tono un pò troppo duro «E secondo ho detto che ci siamo solo guardati, non che ci sono andato a letto. Quindi, smettila di eccitarti come una bambina davanti ad un negozio di caramelle.»
Amy aprì bocca per rispondere ma Matt la anticipò.
«E se sento ancora qualcuno che parla di un persona con un nome che inizia con "Tra" e finisce con "vis" lo obbligo a fare la mia relazione sul teatro elisabettiano.»
Detto ciò prese il vassoio e si incamminò velocemente verso l'uscita. Quando si fermò a deposiatare il vassoio, sentendosi osservato, si girò ed incrociò lo sguardo penetrante di Travis. Quest'ultimo sorrise e Matt venne percorso da un brivido di piacere lungo la schiena e dischiuse le labbra.
Il sorriso dell'altro si fece velocemente malizioso. Che figlio di puttana, lo aveva sicuramente notato. Matt poggiò il vassoio sul ripiano e si diresse verso l'uscita alzando il dito medio in direzione di Travis, certo del fatto che lo avesse visto.L'intero pomeriggio Matt lo passò a fare avanti e indietro da un reparto all'altro della biblioteca per cercare i libri che potrebbero essere stati utili per la relazione.
«Nemmeno questo libro ha qualcosa di interessante!» esclamò esasperato. Si alzò per la millionesima volta per andare a posare quel libro totalmente inutile. Non appena ebbe girato l'angolo dello scaffale andò a sbattere con un corpo duro ma comodo allo stesso tempo. Con un profumo esilerante, uno di quelli che ti entra nelle narici e non ne esce più. Per lo spavento che Matt si era preso il libro gli scivolò dalle mani cadendo rumorosamente a terra. Il ragazzo bofonchiò un "scusa" e si inginocchiò per raccogliere il libro.
«Beh, nemmeno mi guardi in faccia mentre ti scusi?» chiese divertita una voce profonda e sensuale. Matt alzò gli occhi ed incrociò per la terza volta nella stessa giornata due occhi azzurri.
Il giovane non si mosse dalla sua posizione e sorrise sarcastico.
«Perché dovrei guardati? Sono certo che a te di sguardi non mancano.»
«Non lo so...forse per quello che è successo oggi in mensa?» chiese ancora divertito Travis
«E cosa sarebbe successo, scusa? Ti ho solo mandato a fanculo perché continuavi a fissarmi, tutto qui.»
«Dai, su non fare il permaloso. Ah, e potresti alzarti?» disse il corvino alludendo ovviamente al fatto che Matt fosse ancora in ginocchio davanti a lui. «Sai, per quanto mi piaccia questa visuale è un pò fuori luogo, non credi?» aggiunse poi.
Matt sbarrò occhi e bocca sentendo quelle parole.
"Non l'ha detto sul serio" pensò incredulo.
Il giovane prese il libro, si alzò velocemente e guardando dritto negli occhi l'altro sibillò a denti stretti:
«Beh, tienitela bene a mente quest'immagine. Perché non ricapiterà mai più.»
«Oh, il gattino ha tirato fuori gli artigli.»
Matt alzò gli occhi al cielo esasperato decidendo di porre fine a quell'assurda conversazione e dirigendosi nuovamente al posto che aveva momentaneamente occupato nel lungo tavolo della biblioteca.
«"The Globe".» sentì pronunciare il titolo del libro dalla voce di Travis alle sue spalle.
«Bravo, sai leggere. Adesso vorrei finire questa dannata relazione. Potresti lasciarmi in pace?» rispose esasperato.
«Non mi dovresti trattare in questo modo, sai? Sono abbastanza bravo a letteratura inglese...potrei aiutarti.»
«Si, aiutarmi a prendere F.»
«Che cattivo che sei. Dai, lasciati aiutare. Finiresti prima con il mio aiuto.» disse Travis per poi sorridere.
Matt lo guardò sospettoso.
«E che cosa vorresti in cambio?» gli chiese.
«In cambio?» domandò stupido l'altro.
«Si, che cosa dovrei darti in cambio per questo tuo atto di estrema gentilezza nei miei confronti?»
«Assolutamente niente.»
Matt scoppiò a ridere per nulla divertito però.
«Dai, Travis. Lo sanno tutti...tu non dai mai niente senza ricevere qualcosa in cambio. Perché mai dovresti sprecare parte del tuo tempo per aiutarmi a finire questa relazione?»
«Mmh. Forse questa sarà la mia buona azione del mese, Matthew.»
Non appena Travis pronunciò il suo nome venne percorso un brivido di piacere partì dalla nuca fermandosi alla base della spina dorsale.
Era stato chiamato milioni di volte per nome intero dai suoi genitori, amici e professori. Ma detto da Travis gli fece tutto un altro effetto.
Alla fine Matt si arrese e sospirando disse:
«E va bene.»
Travis sorrise di nuovo, si accomodò sulla sedia accanto avvicinandosi pericolosamente al viso di Matt ed iniziò la sua spiegazione.Il resto del pomeriggio passò velocemente tra una spiegazione e l'altra. Alla fine Travis si era rivelato davvero particolarmente bravo in letteratura inglese e finirono prima del previsto.
«Beh, hai un futuro da insegnante.» lo prese in giro Matt raggruppando i libri e sbattendoli sul tavolo per sistemarli.
«Non credo. Non ho la pazienza.» rispose Travis alzandosi in piedi e stiracchiandosi. Con quel movimento la sua maglietta si alzò rivelando generosa parte del basso ventre. A Matt cadde l'occhio proprio in quel punto e ne rimase estasiato. Dov'era la fregatura in quel ragazzo?!
Il giovane deglutì a fatica e s'impose di riportare lo sguardo sui libri.
«Si è fatto tardi, devo tornare in dormitorio.» disse Matt alzandosi in piedi e aggiunse:
«Grazie ancora dell'aiuto. Ci vediamo a lezione.»
Fece per girarsi ma Travis lo afferrò per un gomito, lo fece girare su sè stesso e, guardandolo dritto negli occhi, avvicinò il volto a quello di Matt.
«Andiamo a bere qualcosa insieme?» gli propose
«No, grazie. Devo tornare nel dormitorio.»
«Dai, non farti pregare...sdebitati per averti offerto il mio aiuto.» gli disse sorridendogli
Matt sgranò gli occhi capendo dove Travis volesse andare a parare e strattonò il braccio dalla sua presa.
«Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi delle tue parole.» gli sbraitò: «Piuttosto ti pago.» detto ciò si girò e, non aspettando la risposta dell'altro, si diresse verso l'uscita.
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The Shared Room
RandomTravis Evans e Matthew Harvey non potrebbero essere più diversi: il primo è il ragazzo più ambito della scuola, capitano della squadra di football del college e il classico playboy. Il secondo è un ragazzo semplice, amante dei libri e non è niente...