«Travis! Quante volte ti ho detto che non si mangia con la bocca piena?» lo rimproverò Lilian, dopo avergli dato un piccolo pizzicotto sulla guancia.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e Matt non riuscì a trattenere una risatina, guadagnandosi così uno sguardo truce da parte sua.
«Sono contento che uno dei due si diverti, perchè io sto iniziando a perdere la pazienza.» gli parafrasò la frase, Travis.
«Una volta per uno non fa male a nessuno.» gli rispose invece lui mentre si puliva la bocca con un tovagliolo.
Dopo le strane presentazioni, Matt aveva fatto la conoscenza non solo di nonna Lilian ma anche di suo marito: nonno Earl. Erano entrambe delle persone deliziose ed opposte: lei un'anziana tutta vivace e lui con un carattere molto tranquillo ed entrambi si completavano alla perfezione. Matt li prese subito in simpatia e, a quanto pare, la cosa era reciproca. Certo, all'inizio aveva fatto la figura del pesce lesso perchè tutto si sarebbe aspettato... fuorché che Travis lo portasse a casa dei suoi nonni senza avvertirlo. Ma fortunatamente, una volta superato l'imbarazzo iniziale riuscì a rilassarsi e a instaurare delle piacevoli conversazioni con entrambi i coniugi.
«Oh Matt, ma sai che quando era piccolino, Travis adorava riempirsi le guance di cibo ed imitare un criceto!» attirò la sua attenzione la voce di Lilian.
«Nonna! Ti prego, non rovinare la mia immagine di ragazzo perfetto!» la rimproverò il giovane mettendo il broncio.
«Ma per favore! Questa tua falsa immagine crolla non appena apri bocca.»
Matt, osservando la buffa scena, non potè nascondere un sorriso divertito che nacque sulle sue labbra. Travis lo guardò ed ebbe un sussulto al cuore nel momento in cui i suoi occhi incrociarono quelli del biondo. Ma quando quest'ultimo gli rivolse un dolce sorriso, egli avvertì una sensazione di forte calore espandersi in tutto il corpo, che si andò a concentrare nello stomaco esplodendo come una sorta di ordigno, non provocando alcun tipo di dolore fisico ma, anzi, facendogli provare una sensazione piacevole e liberatoria.
"E questo cos'era?" si chiese, mentre finiva il suo piatto, senza prendere parte alla conversazione che era nata tra Matt e i suoi nonni.«Travis!» lo chiamò suo nonno dal soggiorno.
L'interpellato si affacciò dalla porta della cucina, mentre continuava ad aiutare la nonna a sparecchiare, e chiese: «Si?»
«Perchè non mi hai detto che a Matt piacciono i libri?»
Il ragazzo fece un sorriso colpevole: «Piccola dimenticanza. Però lascia che precisi una cosa: a Matt non piacciono i libri, li ama con tutto se stesso. E' perfino il presidente del club di letteratura del nostro college. E' ammirato e considerato come una divinità dagli amanti dei libri.»
Matt arrossì lievemente ed abbassò lo sguardo: «Adesso non esagerare.» mormorò in evidente imbarazzo: «Se qui c'è qualcuno che all'interno del college è considerato come una divinità quello sei tu.»
«Oh caro, allora perchè non gli mostri il tuo studio? Sono certa che Matt lo adorerà!» intervenne a quel punto Lilian. La quale poi si rivolse al giovane e continuò, canzonando il marito: «Ma fai attenzione a non respirare troppo lì dentro. I libri potrebbero rovinarsi a causa della troppa anidride carbonica.»
«Già, il nonno è super possessivo con i suoi libri. Pensa che io ci sarò entrato si e no tre volte nel corso della mia vita.» confermò Travis.
Matt volse uno sguardo divertito verso Earl, il quale aveva un sorriso orgoglioso ed annuiva lentamente.
«Ma non ti preoccupare, nonno, Matt considera i libri oggetti sacri e le librerie quasi come Chiese. Preferirebbe una pallottola nel petto, piuttosto che rovinare anche solo un angolo di una pagina!» continuò ancora il corvino.
A quel punto il nonno si alzo dalla poltrona, sulla quale era seduto, ed esordì: «E sia! Seguimi, giovanotto.» e mentre iniziò ad incamminarsi verso il lungo corridoio concluse: «Ti mostrerò il mio piccolo pezzo di Paradiso.»
Matt non se lo fece ripetere due volte e fece come gli venne detto.
Quando i due scomparirono dietro la grande porta, posta alla fine del corridoio, Travis raggiunse la nonna vicino al lavabo della cucina e, dopo aver preso un panno asciutto, iniziò ad asciugare tutte le stoviglie bagnate che si trovavano sul ripiano d'acciaio.
Dopo qualche minuto di silenzio Lilian disse: «Matt è davvero simpatico, già lo adoro! Ed in più è proprio un bel bocconcino... come hai fatto a conquistarlo?»
Il nipote sorrise divertito dalla solita schiettezza della nonna. In più non era certo una novità la sua omosessualità: aveva fatto coming out quando aveva 16 anni e tutta la sua famiglia l'aveva presa benissimo, poichè erano dell'opinione che quando c'è di mezzo l'amore non ci si fa caso a piccole cose come il sesso, il colore della pelle, il Paese d'origine, eccetera.
«In realtà è lui che ha conquistato me.» rispose, senza distogliere gli occhi dall'azione che stava svolgendo.
«Impossibile, non ce lo vedo proprio Matt che fa il primo passo!»
«Nonna, non si tratta di chi ha fatto il primo passo tra noi. Semplicemente lui mi ha sempre attratto come se fossi una specie di calamita, ma per poco più di un anno mi sono limitato ad osservarlo da lontano.» A quel punto lui la guardò dritto negli occhi: «E più passavano i giorni più mi rendevo conto di quanto fossimo diversi io e lui. Se io uscivo tutte le sere a fare baldoria, lui usciva si e no una volta al mese. Oppure se io cambiavo ragazzo ogni settimana, al contrario lui non andava mai con nessuno.»
«E poi che successe?» chiese lei, avvicinandosi.
«Mi accorsi che volevo sapere cosa nascondevano quegli occhi bellissimi ma tormentati, volevo chiedergli perchè era raro vedere quel suo sorriso meraviglioso... in pratica volevo conoscere tutto di lui. Così decisi di avvicinarmici, ma poi commisi una piccola gaffe con lui e iniziò un periodo di battibecchi, in cui ci stuzzicavamo a vicenda. Poi, per pura casualità, ci siamo ritrovati a vivere nella stessa casa e il tutto è venuto molto naturalmente.»
A quel punto, Lilian alzò il braccio destro e si distese un pò verso l'alto ed accarezzò dolcemente la guancia del nipote: «Avevo capito che fosse un ragazzo speciale per te: in quasi 20 anni che ti conosco non ci hai mai fatto conoscere nessun ragazzo.» Dopodichè si staccò e con un luminoso sorriso affermò: «Che bello vederti così innamorato!»
Travis socchiuse leggermente le labbra nell'udire quelle parole.
«Beh... ecco... io non so ancora se...» rispose incerto.
«Se sei innamorato di lui?»
Il ragazzo annui: «Non lo sono mai stato e quindi non so minimamente cosa si provi. Tu come hai capito di esserti innamorata di nonno?»
«Oh tesoro, sono sensazioni che non si possono spiegare con le parole. L'unica cosa certa è che realizzi che quella persona è la fonte di calore che illumina e riscalda la tua vita e ti rendi conto di non riuscire a vedere un domani senza di lui.»
Egli la guardò ancora qualche secondo negli occhi, poi istintivamente volse lo sguardo verso la porta all'interno della quale si trovavano il nonno e l'oggetto del loro discorso ed avvertì le stesse identiche sensazione che aveva provato qualche ora prima a pranzo.
"Credo di essere stato fregato" pensò mentre un sorriso compariva sulle sue labbra.
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The Shared Room
RandomTravis Evans e Matthew Harvey non potrebbero essere più diversi: il primo è il ragazzo più ambito della scuola, capitano della squadra di football del college e il classico playboy. Il secondo è un ragazzo semplice, amante dei libri e non è niente...