Capitolo 12

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Matt venne svegliato dall'orribile suono, proveniente dalla sua sveglia, che si insinuò nel suo orecchio sinistro, e lo strappò dal suo bel mondo dei sogni.
Mugolò infastidito ed allungò una mano per poter spegnere quell'aggeggio infernale; operazione resa difficile dalle braccia di Travis che lo avvolgevano come se fosse un involtino. Il corvino continuò a dormire beatamente, per nulla infastidito dalla sveglia.
Matt sbuffò e, con delicatezza, si rigirò, facendo in modo di poterlo guardare in viso.
E... si, era come si era immaginato: quando dormiva assomigliava terribilmente ad un bambino!
Immediatamente, il ragazzo avvertì un tuffo al cuore e prese ad accarezzarlo dolcemente sulla guancia, pungendosi leggermente la mano a causa della barba di qualche giorno che aveva.
Travis emise uno sbuffetto carinissimo e, così, gli occhi di Matt caddero su quelle labbra peccaminose. Quanto avrebbe voluto unirle alle sue, assaggiarne ancora una volta la consistenza, assaporare il suo delizioso sapore..
E, prima che se ne potesse rendere conto, il biondo posò la sua bocca su quella dell'altro, coinvolgendolo in un casto bacio. Quando si staccò, Travis mugolò ed aprì solo un occhio. Subito, andò ad incontrare un paio di gemme smeraldo, sorrise ed attirò di nuovo il viso di Matt contro il suo, baciandolo con passione. Fece guizzare la lingua tra le sue labbra, l'altro le socchiuse e subito le due lingue si trovarono. Man mano, quel bacio stava perdendo la sua innocenza iniziale e stava iniziando a farsi davvero di fuoco, in più ad entrambi si risvegliò qualcosa lì sotto.
Così, dopo qualche minuto, Travis si staccò da Matt, lo arpionò per i fianchi e se lo portò a cavalcioni su di lui. Il giovane sorrise, si abbassò su di lui e riprese a baciarlo con trasporto, accompagnando il tutto con un movimento lento e sensuale di fianchi. Emise un sospiro, appena percettibile, quando le due crescenti erezioni entrarono in contatto e guardò Travis negli occhi. I due si scambiarono uno sguardo di intesa, poi Matt sfilò i pantaloni della tuta, seguiti dai boxer, e successivamente si occupò di quelli dell'altro, abbassandoli fino a metà coscia.
Dopodichè, si abbassò di nuovo e ricominciò a baciare il corvino, mentre quest'ultimo, tenendolo per i fianchi, lo fece calare sul suo membro.
Matt gemette nella sua bocca, quando il suo sesso spinse nella sua stretta fessura, inducendo l'altro a fermarsi. Quando lo sentì rilassarsi, lo accompagnò e con un movimento fluido lo fece scivolare tutto dentro.
Il biondo si morse il labbro inferiore per non gridare, stette fermo qualche secondo e quando si sentì pronto iniziò a muoversi. Prima lo fece lentamente, con un ritmo quasi esasperante, ma successivamente i movimenti si fecero sempre più veloci ed incalzanti.
Più Travis sospirava di piacere, più Matt aumentava il ritmo delle spinte, sopra di lui, graffiandolo sul collo e petto.
«Oh.. mio.. sii!» ansimò il più piccolo, in preda all'eccitazione più totale.
Poi, si fermò e fece un movimento circolare del bacino, facendo ringhiare Travis.
Sorrise e riprese a muoversi con sempre maggior vigore.
Dopo qualche altro minuto, si sentì toccare nel suo punto sensibile ed arcuò la schiena, mentre lanciava un gridolino. Poggiò una mano sulla parete che aveva di fronte e, dopo qualche altra spinta, boccheggiò letteralmente e venne, sporcando lo stomaco di Travis.
Ancora perso nel suo piacere, continuò la sua cavalcata, fino a quando non sentì lo sperma caldo del compagno riempirlo fino alle viscere.
Il biondo sorrise ed avvicinò il viso a quello di Travis, baciandolo con lentezza ed assaporandolo con calma.
Dopodiché, sorrise, uscì da lui e rotolò sul suo lato del letto, esausto ma appagato.
Dopo qualche minuto, trascorso in totale silenzio, in sottofondo si potevano udire solo il suono dei loro respiri che cercavano di riprendere fiato, il corvino esclamò:
«Che buongiorno piacevolmente diverso.»
Matt girò la testa di lato, per poterlo guardare, e sorrise.
«Peccato non possa dartelo così tutti i giorni.»
«Perchè?» chiese Travis, ma non appena terminò la domanda, scattò in piedi e prese il cellulare.
«Cazzo, sono le nove e mezza! Devo correre!»
Il giovane ridacchiò, lo raggiunse e gli sfilò il cellulare dalle mani.
«No, oggi tu hai altro da fare.» gli disse con un sorrise malizioso.
Travis sorrise a sua volta.
«Che cosa, esattamente? Non mi sembra di aver programmato niente.»
«Davvero? Nemmeno io.»
Il corvino arcuò un sopracciglio, mettendo su una faccia adorabile.
«Allora, cosa facciamo?»
Matt gli si avvicinò e, con le labbra vicino alle sue, gli soffiò:
«Intanto... spegniamo i cellulari. Oggi non ci siamo per nessuno.»
E così fece, prima spense il cellulare e poi il suo.
«E poi?» chiese con tono di voce bassa.
«Seguimi e lo scoprirai.» e poi si girò e scomparì dietro la porta, che si chiudeva.
Travis, naturalmente, lo seguì.

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