Travis ripose l'ultima cotoletta nel grande piatto di porcellana e lo depositò sul piano della penisola.
Proprio in quel momento giunse dalla camera da letto Matt, il quale aveva appena finito di fare la doccia e si era messo un paio di pantaloni della tuta con sopra una maglietta un pò troppo grande per lui.
Non appena nelle sue narici circolò il delizioso odorino, dalla sua pancia giunse un brontolio di lamentela: con tutto quello che era successo si era totalmente dimenticato di avere una fame da lupi!
Così, prese posto su uno degli sgabelli posizionati e guardò Travis fare la stessa cosa.
Stava per prendere una cotoletta dal piatto, che si trovava al centro, ma la buona educazione ebbe la meglio così guardò il ragazzo e chiese:
«Posso?»
In un primo momento Travis non sembrò apprendere la domanda poi, seguendo lo sguardo di Matt, capì ed annuì.
Il biondo fece un timido sorriso e si apprestò a sistemare una cotoletta sul suo piatto.
Non appena ne mise in bocca un piccolo pezzo un mugolo di piacere salì inaspettatamente dalla sua gola.
«Mmh, è deliziosa.» mormorò perso nel suo piacere interiore.
«È solo una cotoletta. Chi è che non la sa fare?» gli rispose Travis con un leggero sorriso sulle labbra.
«Io...» borbottò l'altro.
«Ahia. Dobbiamo rimediare, allora.»
«Sai cucinare bene, tu? Cavolo, non lo sapevo!» esclamò Matt con tono sorpreso.
«Ci sono tante cose che non sai di me.»
«Già.» Matt finì di mandare giù il boccone e continuò: «Come non sapevo, fino a qualche minuto fa, che vivessi qui.» concluse un pò acido.
Travis lo guardò con biasimo.
«Matt, vuoi parlarne proprio ora?»
«Non so se ti sei reso conto ma ora siamo davanti ad un piatto caldo.» gli fece notare il biondo.
L'altro sospirò ed appoggiò i gomiti sul tavolo.
«E va bene. Su, chiedi pure quello che vuoi. Ma puoi fare solo tre domande, abbi pietà per la mia povera testa.»
Matt ripose la forchetta nel piatto, incrociò le braccia al petto e guardò Travis con occhi sospettosi.
Iniziò a selezionare mentalmente quali delle mille domande, che gli stavano frullando in testa, necessitassero di una risposta immediata.
«Perché nè tu e, soprattutto, Dake non mi avete detto che vivevi qui?»
«Semplicemente perché Dake non lo sapeva ed io sono stato informato oggi del tuo trasferimento momentaneo.»
Non appena Travis pronunciò le parole "trasferimento momentaneo", Matt avvertì una sorta di pugno allo stomaco, ma decise di ignorarlo e continuare la conversazione.
«E Logan? Che mi dici di lui?»
«Hai mai parlato direttamente con lui del vostro trasferimento?»
Matt ci pensò sù un paio di secondi e alla fine sussurrò:
«No.»
«Ecco.» esclamò Travis, mentre si alzava in piedi e depositava il suo piatto vuoto nella lavastoviglie.
Non appena terminata l'operazione raddrizzò la schiena e si appoggiò al lavabo, aspettando che Matt parlasse di nuovo.
Quest'ultimo riprese la sua selezione mentale e dopo qualche secondo domandò:
«Domanda numero due: perché ti sei iscritto al mio club?»
Travis sembrò lievemente spiazzato da quella domanda: di certo non se l'aspettava proprio.
In un primo momento si limitò a fissare il biondo, successivamente aprì bocca ed esclamò:
«Perché mi andava.»
«Bugiardo!» lo accusò l'altro.
«E va bene: almeno così non puoi più darmi buca dando la colpa al club.»
Matt alzò gli occhi al cielo.
«Non ci posso credere che hai chiesto di entrare nel club solo perché così hai la garanzia che io non ti dia buca!»
"E anche per fare sesso in biblioteca".
Pensò Travis, mentre si umettava le labbra e squadrava l'altro da capo a piedi. Cavolo se era sexy da morire quel ragazzo! Aveva la corporatura leggermente esile, con delle spalle non troppo larghe, la vita stretta, delle gambe un pò lunghe e affusolate ed infine, come ciliegina sulla torta, aveva anche un culo rotondo e non troppo grande, praticamente perfetto. Quanto gli sarebbe piaciuto provarne anche la consistenza!
Però, oltre che da quel corpo peccaminoso, Travis era subito rimasto affascinato dai suoi attraenti capelli biondo cenere, dai suoi bellissimi occhi verde smeraldo e dal suo viso, quasi angelico.
Travis, quindi, non potè impedire al suo cervello di immaginarsi Matt sotto di lui, sudato, ansante, che gridava il suo nome più e più volte, mentre con le gambe gli cingeva dolcemente i fianchi e con le mani lo graffiava lungo la schiena.
Inevitabilmente, sentì qualcosa lì sotto svegliarsi e così dovette stringere leggermente le gambe; per fortuna che portava un comodo pantalone della tuta e il rigonfiamento non si sarebbe notato molto!
«È una motivazione assurda.» borbottò Matt, vedendo che l'altro non rispondeva.
«Oh, è una motivazione più che valida, dolcezza.»
Matt si alzò in piedi e posò anche lui il piatto nel lavastoviglie.
«Hai almeno letto qualche libro nella tua vita?» gli chiese senza guardarlo.
«Ma come? Pensavo ti avessi convinto citando quella frase.»
«In effetti mi hai leggermente spiazzato, non me la sarei proprio aspettato che tu conoscessi quella citazione.»
Travis sorrise sornione.
«In realtà ne conosco tante altre. Volevo citarti quella che preferisco in assoluto, ma mi sembrava un pò fuori luogo.»
Matt, curioso come sempre, non resistette nel chiedere:
«Che citazione?»
Il sorriso sulle labbra di Travis si accentuò, si avvicinò all'altro e lo intrappolò tra il suo corpo e il piano da cucina.
Abbassò lentamente la testa ed accostò la bocca all'orecchio di Matt, il quale non aveva mosso un solo muscolo.
«Sfogliare un libro è una delle cose più erotiche che esista: strati d'animo tra le dita e pagine che si aprono come cosce.» gli sussurrò con voce calda ed estremamente sensuale.
Matt avvertì una scossa partire dalla nuca, attraversagli la spina dorsale e fermarsi ai lombi.
Deglutì a vuoto e socchiuse leggermente le labbra.
Travis era pericolosamente vicino al suo viso, di nuovo, ed il suo cervello stava entrando pian piano in tilt.
«Terza domanda: che cosa vuoi da me, Travis?» gli chiese il ragazzo con tono, che persino alle sue orecchie, risuonò poco convincente.
Il corvino si scostò dal suo orecchio e lo guardò dritto negli occhi.
«Io non voglio niente da te. Io voglio te.»
A Matt, in quel preciso istante, si fermò il respiro, il battito del cuore accelerò e sentì le gambe diventare inaspettatamente molli. Fortunatamente Travis lo teneva contro il piano, altrimenti era certo sarebbe caduto a peso morto sul pavimento.
Nessuno era mai stato così diretto con lui, nessuno, con un sola frase, era stato romantico ma al contempo anche eccitante, nessuno gli aveva mai fatto provare queste emozioni...nessuno tranne Travis.
«Ti prego, Matthew.» sussurrò, avvicinando le labbra alle sue. «Non rifiutarmi.»
A quel punto ogni barriera, che Matt si era faticosamente costruito, andò in frantumi. In un remoto angolo del suo cuore una piccolo fiammella di paura accese, ma decise di ignorarla e donarsi completamente a lui. Aveva deciso di fidarsi di Travis e glielo avrebbe dimostrato in qualsiasi modo.
E poi lui non doveva assolutamente più temere niente e nessuno: non era più il ragazzino di quattro anni fa e non avrebbe mai permesso mai più a qualcuno di nuocergli. Da quel momento l'unico artefice delle esperienze brutte e delle esperienze belle nella sua vita sarebbe stato solo ed esclusivamente lui.
Così, portò una mano dietro la nuca di Travis e gli lasciò un tenero e casto bacio sulle soffici labbra.
L'altro, preso totalmente alla sprovvista, per qualche secondo rimase con le labbra semichiuse, ma poi si avventò famelico su quelle invitanti dell'altro.
E da qui partirono un susseguirsi di baci selvaggi, fatti di lingue che si incontrano, si accarezzano e si assaporano senza averne mai abbastanza.
Quando Matt si scostò un pò, per poter riprendere fiato, Travis lo sollevò e lo poggiò sul piano da cucina.
Così facendo, i due principi di erezione si scontrarono e i due si guardarono negli occhi, arricchiti di desiderio.
«Concediti a me.» gli sussurrò Travis a fior di labbra e con il respiro leggermente affannato per i baci appena scambiati.
Matt strinse le gambe intorno ai suoi fianchi e, mente gli accarezzava dolcemente la guancia, gli disse:
«Prendimi, Travis.»
L'altro si avventò di nuovo sul biondo, questa volta sul suo collo. Lo succhiò e lo morse, lasciandogli dei segni che avrebbero impiegato un pò di tempo per sparire.
Dalla bocca di Matt salì un mugolo di piacere quando la mano di Travis si insinuò sotto la sua maglietta ed inarcò la schiena.
L'altro, sentendosi ormai al limite, ringhiò nella sua bocca, gli arpionò il sedere con le mani, lo sollevò dal piano e si diresse, con lui in braccio, verso la camera da letto.
Non appena entrarono, Travis si chiuse la porta alle spalle, facendo ripiombare la stanza nella penombra, e non si preoccupò di accendere la luce.
Matt aveva già avuto modo di osservare la stanza poco prima e gli era bastato per capire che sicuramente era la sua stanza, e non quella di Logan. Aveva tanti, troppi trofei appoggiati su un mobile, varie foto con la squadra e con la famiglia attaccate al muro.
Sorrise quando lo sguardo dell'altro incontrò il suo.
«Quindi, io dovrei dormire qui con te?»
«Io non userei proprio il termine "dormire".» gli fece l'occhiolino e lo trascinò fino ai bordi del letto: «Sdraiati.»
Matt eseguì l'ordine dato con estrema dolcezza, mentre guardava Travis togliersi la maglietta ed avvicinarsi molto lentamente a lui.
Quando furono di nuovo vicini il corvino gli lasciò un caldo bacio sulla fronte e gli tolse la maglietta.
Lo baciò lungo tutto il petto, scendendo pian piano verso il basso ventre e quando arrivò all'elastico della tuta, con l'aiuto delle mani, glieli fece scivolare dolcemente fino a toglierli del tutto ed abbandonarli da qualche parte sul pavimento, insieme agli altri indumenti.
Matt rilasciò un sospiro quando la bocca di Travis si posò sul suo sesso, ancora intrappolato nei boxer, ed alzò la testa per poterlo guardare.
Il corvino gli fece un sorrisino e gli abbassò i boxer fino a metà coscia, facendo mugolare l'altro.
Gli afferrò il sesso e prese a fare su e giù con la mano, masturbandolo lentamente. Matt riportò la testa sul cuscino, perso ormai in un piacere travolgente, ma la rialzò subito quando sentì la lingua di Travis entrare in contatto con il suo membro.
«Oh mio dio!» esclamò con occhi sbarrati.
Travis lo guardò: «Shh.» gli soffiò contro la pelle bagnata, prima di inglobarlo completamente nella sua bocca.
Matt inarcò la schiena, favorendo l'operazione all'altro, e chiuse gli occhi, godendosi quel contatto inebriante.
Dopo qualche minuto, quella dolce tortura s'interruppe e Matt guardò Travis con occhi lucidi e accesi di desiderio.
Quest'ultimo gli sorrise, si sporse verso il comodino e ne trasse preservativi e lubrificante.
«Scopami, Travis.» gli sussurrò Matt guardandolo negli occhi.
«È quello che ho intenzione di fare, dolcezza.»
Matt non disse nulla, rimase in silenzio a guardarlo. E così Travis capì che cosa volesse intendere Matt.
«Senza preparazione?»
Matt annuì e gli allacciò le gambe ai fianchi.
«Ma Matt...ti farò male.»
«Non me ne frega niente. Mettimelo dentro. Ora.» lo supplicò l'altro.
Travis sospirò, si alzò in piedi, si tolse velocemente boxer e tuta e tornò nella posizione di prima.
Matt, nel frattempo, prese un preservativo, lo aprì con i denti e lo srotolò sulla calda e pulsante erezione dell'altro.
Dopodiché, Travis prese il tubetto del lubrificante e se ne spalmò un'abbondante quantità sul membro, sperando che almeno con quello avrebbe evitato di fare tanto male a Matt.
Senza interrompere il contatto visivo, avvicinò il sesso alla fessura dell'altro e molto lentamente lo penetrò.
Matt si irrigidì e mugolò, così l'altro si fermò per dargli il tempo di abituarsi all'intrusione.
Quando percepì il biondo rilassarsi riprese a spingere e si fermò solo quando fu tutto dentro.
Matt trattene il respiro per qualche secondo, ma poi fece un cenno di assenso e così l'altro cominciò a muoversi.
Prima lo fece lentamente, poi acquisì un ritmo costante e veloce, portando l'eccitazione di entrambi alle stelle e facendo salire velocemente la temperatura della stanza.
Ben presto la stanza fu satura dei loro sospiri, gemiti di piacere e parole dette ma che in quel momento non avevano nessun senso.
Matt, che prima aveva avvertito un leggero dolore, ora era perso nel piacere più totale e si era ritrovato ad assecondare le spinte poderose di Travis.
Quest'ultimo, senza smettere di pompare, avvicinò la bocca a quella dell'amante e ne catturò ogni gemito con un bacio di fuoco.
Matt portò entrambe le mani alla schiena del corvino, ricoperta da una leggera patina di sudore e conficcò le unghie nella sua carne.
Boccheggiò quando Travis, con l'ennesima spinta, toccò il suo punto di massimo piacere facendogli vedere letteralmente le stelle.
«Più forte, Travis.» gridò stringendo ancora di più le gambe intorno ai fianchi.
Il giocatore non se lo fece ripetere due volte, così si ritrasse un pò, appoggiò una mano sul muro e rientrò in lui con una spinta poderosa.
Matt spalancò la bocca e gridò senza ritegno, ormai il piacere aveva rotto il filtro tra cervello e bocca.
Travis continuò con i suoi affondi animaleschi, sentendosi anche lui vicino al piacere finale, e ringhiò:
«È così che volevi che ti scopassi?»
Matt annuì, incapace di pronunciare una solo parola.
«Rispondimi!» ringhiò.
«Si, Cristo...oh cazzo!» gridò un momento prima di raggiungere l'apice del piacere e schizzare un caldo e abbondante fiotto di sperma tra i due corpi.
Travis lo guardò, godendosi quell'espressione nuova, che non aveva mai visto sul volto del ragazzo e sorrise pensando che fosse stato proprio lui l'artefice.
Dopo un altro paio di spinte raggiunse anche lui un orgasmo travolgente e rilasciò il suo sperma nel preservativo. Si sdraiò su Matt, finalmente appagato, appoggiandosi però sugli avambracci per non gravare troppo il peso sul ragazzo sotto di lui.
Quest'ultimo sorrise e gli scostò una ciocca di capelli ricci che gli era ricaduta sulla fronte.
«È stato stupendo.» mormorò con tono basso e sensuale.
«Concordo. Dentro di te si sta una meraviglia.»
Matt lo guardò allibito e poi scoppiò in una risata fragorosa, contagiando anche quest'ultimo.
«Non si può proprio negare che tu sai bene come arrivare al cuore di un uomo.» esclamò il biondo con ancora un lieve sorriso sulle labbra.
«Prima o poi ti insegnerò qualche trucco.» gli fece l'occhiolino, gli lasciò un leggero bacio sulle labbra e coprì entrambi con il piumone.
Matt si fece più vicino a Travis e nascose il viso tra l'incavo del suo collo.
«Non ti facevo così coccolone.» lo canzonò il corvino, stringendolo però tuttavia più a sè.
«Stà zitto.» borbottò Matt un attimo prima di chiudere gli occhi e cadere in un sogno profondo e tranquillo.
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The Shared Room
RandomTravis Evans e Matthew Harvey non potrebbero essere più diversi: il primo è il ragazzo più ambito della scuola, capitano della squadra di football del college e il classico playboy. Il secondo è un ragazzo semplice, amante dei libri e non è niente...