Capitolo 2

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«Cazzo, che freddo»borbottò Matt stringendosi ancora di più nel suo Parka e continuando a camminare al fianco di Dake.
Stavano ritornando dalla fine delle lezioni ed erani diretti alla loro camera, che condividevano, nel dormitorio.
Era passata una settimana da quel pomeriggio trascorso con Travis e i due non si erano più rivolti la parola, solo qualche sguardo fugace in mensa o a lezione. Matt aveva deciso di ingnorarlo completamente, cosa resa più difficile dal fatto che Dake stava uscendo con il suo migliore amico, Logan.
Un paio di volte lo avevano invitato a bere qualcosa ma lui aveva clamorosamente rifiutato per paura che una volta giunto là avrebbe trovato anche Travis.
Non si poteva certo negare che gli sarebbe piaciuto trascorrere altro tempo con lui ma in fondo se lo era meritato per come si era comportato la volta precedente.
«Oggi devi incontrarti con il club?» gli chiese l'amico distraendolo dai suoi pensieri, riferendosi ovviamente al club di letteratura del quale ne andava molto fiero e ne era pure il presidente.
«Si, ma prima mi faccio una doccia.»
«Mh..» fa l'altro.
«Che c'è?» gli chiese Matt accigliandosi.
«Stasera io, Logan e gli atri usciamo...tu vieni?»
«Dake, ti ho già spiegato la situazione. Non ho nessun intenzione di rivedere Travis. Capito?»
L'altro sbuffò esasperato e con un tono duro gli disse:
«E allora?! Quindi, adesso non vuoi più uscire a divertirti solo perché hai paura che ci possa essere anche lui? Cosa vuoi diventare? Un asociale?»
«Oh, Dake. Non incominciare! Preferisco diventare un asociale piuttosto di passare un solo minuto con Travis!»
Intanto erano arrivati davanti alla loro stanza e Dake cercava freneticamente la chiave nel suo fedele zaino.
Una volta dentro Matt sperò che il discorso fosse finito lì. Invece l'amico continuò:
«Non puoi dire sul serio, Matt.»
Quest'ultimo sbuffò esasperato passandosi una mano tra i capelli, cosa che faceva spesso quando era nervoso.
In fondo però Dake aveva ragione: non poteva privarsi di uscire solo per paura di incontrarlo. Aveva tutto il diritto di divertirsi.
«Vengo.»disse all'improvviso sorprendo anche se stesso.
«Oh finalmente! È questo il Matt che conosco.» gli disse entusiasto l'amico avvicinandosi per depositargli un casto bacio sulla fronte.
«Ma ho comunque l'incontro con il club. Quindi vi raggiungerò appena finisco.» aggiunse.
«Va bene. Ora vai a farti la doccia, visto che puzzi.» lo prese in giro l'altro per poi assestargli una sculacciata.
Matt ridacchiò, prese l'occorrente necessario e si diresse alle doccie comuni.
Appena arrivò davanti la porta del bagno un foglio attaccato sopra attirò la sua attenzione. Diceva:
"AVVISO.
La caldaia ha subito un grave guasto. Sarà necessaria la totale sostituzione. I lavori incomincieranno a breve ma ci vorranno 3/4 settimane. Ci scusiamo umilmente per il disagio creatovi. La dirigenza."
«Merda!» imprecò Matt.
Fantastico! Un mese senza poter fare una doccia calda...in pieno Ottobre, per giunta.
Questa giornata andava sempre più regredendo.

«Etciù!» starnutì Matt non appena aprì la porta della camera.
Alla fine aveva comunque deciso di farsi la doccia, seppur con acqua gelida. In fondo non poteva andare al club senza essersi nemmeno dato una lavata.
«Ci siamo raffredati, principessa?» lo canzonò Dake, il quale se ne stava beatamente stradagliato a pancia in giù con il cellulare tra le mani.
«Quasi.» fece, seguito da un altro starnuto. «La caldaia è rotta. E ci vorrà un mese per ripararla del tutto.» lo informò.
Dake sgranò gli occhi.
«Un mese?!»
«Si, l'avviso diceva che dovevano sostituirla completamente.»
«Merda!» eslamò l'amico.
«Già. Cosa facciamo adesso? Non possiamo campare un mese di doccie fredde.» gli chiese Matt reprimendo un sorriso pensando al fatto che Dake avesse usato la stessa parola sua dopo aver saputo di questa disgrazia.
«Vabbè, vedo se qualcuno è disposto ad ospitarci.»
«Mh, okay.» rispose Matt distrattamente mentre si stimava la borsa per il club.
«Allora, io vado. Mandami un messaggio con l'indirizzo del locale.»
«Sarà fatto.» ridacchiò Dake.
L'altro gli si avvicinò, lo baciò sui capelli ed uscì.
Erano normali quelle dimostrazioni di affetta tra i due, in fondo erano amici fin dall'asilo: erano praticamente cresciuti insieme, fatto la maggior parte delle cose insieme. E nonostante avessero lo stesso orientamento sessuale non erano mai andati oltre un bacio durante una serata passata a bere. Per un periodo Dake pensava di provare qualcosa per lui ma con il tempo si rese conto che non sarebbero stati granchè come coppia quindi troncò la cottarella sul nascere. Matt sorrise al ricordo di quel momento imbarazzante ma allo stesso tempo divertente, si mise le mani in tasca e si avviò verso la biblioteca, luogo dove svolgevano le loro riunioni.

L'aria gelida investì il volto di Matt non appena mise piede fuori dall'edificio. Ormai era abituato alle temperature basse di Seattle ma continuava a detestare il freddo.
Mise una mano in tasca mentre con l'altra leggeva l'indirizzo del locale che Dake gli aveva mandato durante la riunione. Invece di mandargli l'indirizzo, però, l'amico gli scrisse il nome del pub: Déjà Vu. Un pub che i due ogni tanto frequentavano quindi non ci mise tanto ad arrivare a piedi, conoscendo la strada.
Una volta fuori dal locale Matt fece un lungo respiro ed entrò mettendosi subito alla ricerca degli amici. Non ci mise tanto, poichè avevano occupato il solito tavolo vicino al bancone.
«Ehy, ciao Matt!» lo salutò Amy alzandosi per baciarlo.
Il ragazzo gli sorrise e gli scoccò un bacio sulla guancia.
Dopo aver rivolto a Dake, Kyle, Nathan, Dan e Logan un "ciao" generale Matt notò con sollievo che Travis non c'era.
Dake, accorgendosene, si sporse verso di lui e, facendo in modo che nessun'altro potesse sentirlo gli sussurò all'orecchio:
«Non rallegrarti, principessa. Il tuo cavaliere è andato a prendere da bere.» Matt lo fulminò con lo sguardo ma non fece in tempo a ribattere che venne interrotto dall'avvicinarsi proprio del diretto interessato che portava probabilmente le ordinazioni degli altri. Era bello da far schifo, aveva indossato una camicia aderente e aveva arrotolato i polsini, evidentemente per il troppo caldo all'interno del locale, e si poteva benissimo intravedere la fine di un tatuaggio.
Quando si accorse della presenza di Matt sfoggiò un sorriso sfavillante...era illegale quel ragazzo, cazzo.
«Non sapevo saresti venuto pure tu. Non ti ho preso niente da bere.» si scusò Travis.
«Tranquillo, ce l'ho la bocca. Posso ordinare da solo.» gli rispose con una punta di acidità nella voce.
«Come vuoi. Ma fatti accompagnare almeno.»
Matt aprì bocca per rifiutare ma Dake lo tirò in piedi e lo buttò praticamente nelle braccia dell'altro. Matt alzò gli occhi al cielo e alla fine cedette.
«E va bene.» borbottò.
Travis gli sorrise nuovamente, lo prese per mano e lo trascinò in mezzo alla calca di persone che era andata a ballare.
Matt si girò un momento in tempo per vedere la faccia soddisfatta di Dake prima di venir spinto totalmente dentro l'ammasso di gente. Subito dopo sentì una mano coprirgli gli occhi e all'orecchio sinistro risuonò la voce calda e sensuale di Travis che gli disse:
«Guarda solo me.»

#spazioautice
Ciao, cari lettori.
Volevo solo dirvi che non essendo una professionista questa storia non è scritta alla perfezione e mi scuso se troverete eventuali errori.
Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo cliccando la stellina o magari commentando.
Al prossimo capitolo. :)

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