1. Third Stone From The Sun

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metà settembre 1973

un forte brusio riempiva l'androne della scuola.
se la scena potesse esser stata osservata dall'alto, sarebbe apparsa come un piccolo formicaio.
i suoi abitanti fremevano laboriosi, impazienti e ansiosi.
da tutte le parti vi erano ragazzi e ragazze in attesa del suono della prima campanella che avrebbe dato inizio a quel nuovo anno scolastico.

una moltitudine di colori eterogenea risaltava da una veloce e generale scansione di tutta quella massa informe di adolescenti, "che tipi strani" era il primo pensiero che saltava in mente ad una persona estranea a quell'edificio scolastico.

Bastava variare di poco lo sguardo per incontrare tizi dai capelli colorati e con una vasta gamma di piercing in mostra che conversavano allegramente fra loro e studenti dei primi anni, preoccupati, che correvano da una parte all'altra dell'edificio brandendo colori a tempera e tele bianche, cercando di rimediare all'ultimo minuto agli errori fatti nei loro compiti per le vacanze.
Tyler, con la sua cartelletta in finta pelle di disegni e schizzi in mano, stava cercando di individuare fra la folla le teste colorate che più gli importavano, quelle dei suoi migliori amici.

un ragazzo che non aveva mai visto prima, molto più basso di lui e con uno zaino enorme, gli urtò la spalla, facendolo quasi cadere a terra, tanto che era immerso nei suoi pensieri.
dopo l'urto, si giro irritato, seguendo con lo sguardo quello strano tizio.
bestemmiò qualcosa di incomprensibile, ma tanto il vocio in quell'androne era troppo rumoroso per far filtrare quel paio di parole.

non ci volle molto, prima di scorgere una mano alzata, che richiamava allegramente la sua attenzione, dall'altra parte della grande entrata della scuola.

Velocemente, si avvicinò al gruppo e, quasi immediatamente, una ragazza dai lunghi capelli color blu scuro lo stritolò a sé.
"Ashley! mi sei mancata troppo--" cercò di dire, schiacciato com'era contro il suo petto "..in questi mesi" esclamò gioiosamente.

lei si complimentò e ridacchiò per la sua camicia a fiori chiusa fino all'ultimo bottone, ma Tyler non seppe dire se il suo tono fosse sarcastico o no.
erano migliori amici sin dalla nascita, già predestinati a crescere insieme, dato che i loro genitori erano conoscenti di lunga data.
due anni prima, però, la famiglia di Ashley decise di cambiare quartiere, sposandosi più vicino al luogo di lavoro di suo padre.

un braccio avvolse le sue spalle e fece trasalire il ragazzo, distraendolo dalla sua conversazione affiatata con Ashley. Riconobbe subito la testa color rosa acceso di Pete e la giacca di pelle scamosciata di Brendon.

I tre si salutarono con un degno abbraccio e iniziarono quasi subito a discutere sui lavori a loro assegnati durante la pausa d'estate. Ashley aveva raffigurato una scena di vita quotidiana per la sua classe di pittura, era un quadro bellissimo e dimostrava davvero tutta la bravura della ragazza, Tyler era fortunato ad averla come amica.
Pete aveva dovuto creare dei ciondoli e una piccola scultura per la sua classe di orificieria e metalli, seguivano in tutto e per tutto il suo stile steampunk, mentre mostrava loro i gingilli, i tre erano rimasti affascinati, commentando meravigliati quelle piccole creazioni.

Tyler aveva portato a termine il suo progetto di fotografia ed era riuscito anche, con stupore di tutti annesso, a completare i suoi due dipinti dedicato allo studio della metafisica. Stava mostrando qualche fotografia al gruppo quando finalmente la campanella suonò e gli studenti, e il loro brusio, iniziarono a disperdersi nelle proprie classi.
Ashley e Tyler salutarono gli altri due, dandosi appuntamento alla terza ora in caffetteria, come sempre.
salirono gli scaloni che portavano alla loro aula con ancora i loro progetti in mano, ansiosi e orgogliosi allo stesso tempo.


Tyler prese posto al suo banco nell'ultima fila, uno di quelli pieni di incisioni e scritte sarcastiche e ribelli che si trovano in ogni scuola.

___

Josh stava attraversando a gran passi i corridoi semi-deserti.
perfetto, era riuscito a perdersi il primo dannato giorno in quella nuova e dannata scuola.

era una scena troppo comica da immaginarsi.
c'erano un paio di ragazzi poggiati ad ogni davanzali delle grandi e numerose finestre.

ma questi scansafatiche non andavano in





classe?!

odiava sentire i loro sguardi su di lui.

come se fosse facile passare inosservato, benché fosse un liceo artistico e quelle scene fossero all'ordine del giorno, i suoi capelli erano davvero rossi e le spillette attaccate al suo chiodo in pelle continuavano a tintinnare.

come se non bastasse, quei dannati anfibi producevano un rumorino imbarazzante ad ogni passo.

squash squash

nel pugno stringeva a gran forza un foglio con su scritto il suo orario di quella settimana.

squash squash

posò lo sguardo per l'ennesima volta su quel pezzo di carta accartocciata.

la sua aula era la numero 505.

squash squash

quanto cazzo era grande quella scuola?!

squash squash

finalmente riuscì a scorgere da lontano il numero della sua classe e aumentò il passo.

squash squash squash squash squash..

si precipitò alla porta, aspettando un paio di secondi per poi bussare tre volte contro il legno colorato di giallo ocra.

dall'interno, una voce gentile gli intimò di entrare e subito una donna di giovane età, dai pantaloni a zampa di elefante e i voluminosi capelli riccioluti, che dedusse fosse la professoressa, lo accolse. Lei si introdusse come signorina Barnes e, precedentemente informata dell'arrivo di un nuovo studente, lo presentò a gran voce a tutta la classe.

gli studenti, perlopiù, avevano delle facce assonnate e indifferenti, non prestarono molto attenzione a Josh.

"va bene, perché non vai a sederti nel posto vuoto accanto a Joseph?" esclamò lei allegramente, indicando l'iltima fila di banchi e -fortunatamente- interrompendo l'imbarazzante silenzio che si era andato a creare.

// Spazio dell' autrice se-così-si-può-chiamare
questa è la mia prima storia dopo decENNI di totale blocco, perciò se notate qualche e(o)rrore grammaticale vi prego di segnalarmelo <5-2

surrealism and metaphysics || jøshler #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora