2. Old Yellow Bricks

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"Va bene, perché non vai a sederti nel posto vuoto accanto a Joseph?"

Tyler scattò come un cane ad un fischio del padrone quando udì quelle parole.
subito alzò lo sguardo verso la sua professoressa di storia dell'arte e cercò di trovare una spegazione al perché fosse stato menzionato dalla bocca di quest'ultima, forse per la prima volta in quei quattro anni.

dopo pochi secondi un ragazzo, che non aveva mai visto, si sedette con un tonfo sulla sedia vuota accanto a lui.

Tyler lo osservò per qualche istante, prima di focalizzare la sua attenzione sulla lavagna: la professoressa stava riepilogando insieme alla classe gli argomenti lasciati in sospeso dall'anno precedente, ma a lui importava ben poco.

ciò nonostante, non voleva sembrare un cazzone scanzafatiche già il primo giorno di scuola, perciò aprì il suo quaderno e iniziò ad annotarsi nomi, luoghi e date che aleggiavano all'interno dell'aula.

La professoressa aveva appena chiesto a Matty, in seconda fila, una domanda sull'espressionismo francese.
Il ragazzo dall'enorme cesto di capelli ricci stava descrivendo il movimento dei Fauves e qualche quadro di Matisse.
La penna si muoveva quasi da sola, al ritmo incalzante dei suoi pensieri:

senza volerlo, come se fosse una cosa normale, raggruppare le persone in dei gruppi ben precisi, classificò quasi ironicamente il suo compagno di banco come pseudo-punk.

difatti, aveva la testa rasata ai lati e una cresta arruffata color rosso fuoco che non passava di certo inosservata.

aveva una t-shirt nera dei Creedence Clearwater Revival (che Tyler amava, per giunta) e un chiodo di pelle lucida con delle spillette di varie band attaccate sul davanti, dei jeans neri consumati sulle ginocchia e degli anfibi neri.

E questa era solo una sommaria e per niente approfondita descrizione del ragazzo.

o almeno era quello che si ripeteva sqrcastico nella sua testa.

Tyler arrivò alla conclusione: adorava il suo stile.

lui e Brendon erano gli unici, nel suo gruppo di amici, ad avere ancora il loro colore naturale.
fosse stato per lui, si sarebbe tinto i capelli anche all'istante, se solo i suoi genitori l'avessero lasciato fare...

i suoi pensieri vennero interrotti quando una mano picchiettò sulla sua spalla.

"comunque ciao, io sono Josh."
il rosso sorrise, porgendo una mano a Tyler.

Si ritrovò a ricambiare il sorriso anche lui e, cazzo, i suoi denti erano perfetti.
gli ricordavano le perle bianche di una collana di qualche diva del cinema.
stinse la sua mano titubante e rispose con un timido
"hey, il mio nome è Tyler."

il ragazzo diede un veloce sguardo alla professoressa e poi si chinò a scrivere qualcosa sul suo quaderno. dopo pochi secondi un pezzo di foglio strappato e accartocciato distrattamente strisciò sul banco, finendo davanti a lui.
lo aprì cercando di far meno rumore possibile, benché la professoressa e Ashley stessero avendo un dialogo acceso su Vlaminck e Derain.

"piacere, Tyler."

Tyler sorrise automaticamente, la calligrafia era ben leggibile e distaccata, esattamente il contrario della sua.

cercò di spiegare il foglio il più possibile e lo posizionò nello spazio fra il suo quaderno e il libro di storia dell'arte di Josh.

"davvero avete fatto tutte queste cose? E chi diavolo sono 'sti Fous?!"
s

crisse veloce il rosso.

Tyler si ritrovò a ridacchiare, coprendosi la bocca con la mano.
riprese la sua penna in mano e scrisse velocemente.

"si chiamano F a u v e s , idiota.
Come fai a non conoscerli?"

"nella mia vecchia scuola i professori non avevano tutta questa gran voglia di spiegare. hai degli appunti che potresti prestarmi?"

nel preciso istante in cui finì di leggere alzò gli occhi e incrociò quelli del rosso, lui gli stava sorridendo in attesa di una sua risposta. Tyler, giurò poi, non aveva mai visto un sorriso così bello;

 Tyler, giurò poi, non aveva mai visto un sorriso così bello;

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*

sbattè le palpebre più volte e riabbassò lo sguardo sul foglio, la sua mano adesso tremava lievemente.

"certo, dovrebbero essere nel quaderno dell'anno scorso... da qualche parte nella mia stanza."

"mh, se vuoi posso darti una mano a cercarli! scrivimi il tuo indirizzo"


* okay, so che la gif non corrisponde all'immagine data dalla descrizione ma non ho potuto resistere a quel sorriso... usate un po' di immaginazione, dai

questo capitolo è veramente corto, vi prego di scusarmi 🌼

surrealism and metaphysics || jøshler #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora