Lucifero

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-Ehi capo come va?- ride il mio braccio destro, Astaroth.
-Ho visto un'umana... La voglio... È bellissima...- sussurro. 
-Dai descrivila!- ghigno e vedo i suoi occhi brillare.
-Allora... Occhi blu, blu profondo... Capelli rossi come il fuoco e il sangue... Pelle bronzea, quasi dorata... Corpo snello ma non magrissimo... C'è è magra ma non anoressica... Un culo da favola... Due tette piene una terza...- mi mordo il labbro -Ha un paio di piercing... Uno alla lingua e uno all'ombelico. Poi credo abbia un tatuaggio sul costato... Ma non ne sono sicuro.- lo guardo. -La voglio. Guai a chi la tocca.- lui annuisce.
-Si signore.- china la testa
-Penso che farò un po' l'umano...- sorrido.
-Ottimo! Almeno farò il tuo amicone...- ghigna ancora ed io apro le mie ali.
-Andiamo.-

Arriviamo in una casa che ho comprato quasi duemila anni fa e modificata nel tempo.
-Capo dov'è la ragazza?- chiede Mark, che altri non è che Astaroth.
-Mark sta zitto.- gli ringhio.
-Frappé! Oh no!- un cane salta addosso a Mark mentre io rido piegandomi in due. -Chiedo scusa. Non volevo...- la guardo e sorrido, la mia umana. Le osservo l'anellino al labbro e la pallina che tira coi denti. Si abbassa a prendere il guinzaglio e vedo un tatuaggio sulla schiena appena sopra il sedere.
-Scusa se te lo chiedo ma ho notato un tatuaggio... Cosa...?- lei alza di poco la maglia e vedo due ali.
-Indica libertà.- annuisco.
-Io sono Damon.- allungo la mano verso di lei.
-Io sono Mianne... Ehm Mia.- annuisco.
-Io sono Mark!- ma lei non lo calcola.
-Ehm si... Su Frappé andiamo!- il cane mi fissa ringhiando quasi. Stringo gli occhi e lui la smette.
-È stato un piacere Mianne...- dico malizioso.
-Anche per me Damon.- sorride e riprende a camminare.
-Capo... Era lei la tua umana?- annuisco -Che cazzo di figa...- sussurra languido.
-Avvicinati e ti brucio le ali.- ringhio.
-Già geloso capo?- ridacchia ed io osservo ancora la bambolina che corre in casa.
Entriamo nella nostra di casa ed io balzo fuori da una finestra per poi andare sul tetto della casa di fronte alla sua finestra. La vedo proteggersi da una bottiglia lanciata dalla cucina, scappa al piano di sopra in camera sua e lasciarsi andare sul letto, le lacrime scivolano dai suoi occhi sul cuscino. Dopo poco si addormenta.
-Sarai mia... Mia bella, bellissima Mianne...- sogghigno scivolando nella sua camera ed accarezzandole i capelli.
-Mm...- sorrido baciandole la guancia -Damon...- sussurra ed io sbianco prima di notare che dorme ancora e mi sta sognando.

È mattina presto e Mia si è svegliata ora. Lo so perché, nascosto dalla vista di chiunque, la sto osservando in camera sua.
La vedo alzarsi e andare in bagno.
Estrae qualcosa da un contenitore, degli antidepressivi e una lametta.
-Cazzo...- sibilo.
Si toglie la maglia e lì li vedo: tante piccole cicatrici bianche che stonano con tutto il suo corpo dorato.
-Solo oggi poi domani smetto...- sussurra e io sento le mani pizzicare: bugia, non smetterà.
Ad ogni taglio sento un pizzicore sempre più intenso.
-Cazzo Mianne, basta per diavolo! Tutto questo mi sta mandando in bestia!- ringhio e con un balzo sono davanti a casa sua.
Lei esce ed io sorrido.
-Ehi Mia!- urlo e lei si pietrifica.
-Oh ciao.- il ciuffo le copre un occhio.
-Che cos'hai sotto all'occhio?- faccio per avvicinarmi ma lei indietreggia.
Borbotta qualche scusa per poi scappare via.

-Allora?!- Astaroth, Mark, non so più come chiamarlo è peggio di una comare.
-Non ti dirò nulla!- sbuffo.
-Ma si! Avanti così, sono il tuo braccio destro ma chi...-
Damon!
Mi alzo di scatto, era la sua voce.
Perché cazzo mi ha chiamato?!
Porco... me!
-Devo andare!-
Volo via per poi vederla, piccola, indifesa, contro un muro.
Un uomo davanti a lei che la blocca e la sta svestendo.
Essendo un diavolo, IL diavolo, non dovrebbe darmi fastidio, però ammettiamo che quando l'umana che punti sta per subire una violenza, vuoi far tu violenza... sull'aggressore.
Tanta violenza, con una chiave inglese probabilmente.
-Sono qui.- sibilo e la guardo mentre crolla a terra.
-Ehi pidocchio. È mia.- sbuffa il sudicio cadavere.
-Errato pezzo di merda. È MIA.- sibilo prima di stringere gli occhi e far volare il suo corpo contro il muro.
-Ma che cazzo...?!- fa per venirmi incontro ma, purtroppo, un coltello lo ha già infilzato.
-Benvenuto all'inferno!- rido prendendo la mia bambolina in braccio e portandola via con me. All'inferno, dove nessuno le farà del male...
Credo...




~Note~

Ok, primo capitolo risistemato.
Ce la posso fare😰
Baci,
Eryn

Peccato&PerdizioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora