Lucifero

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La guardo mentre stremata riposa sul mio petto.
-Deliziosa...- sussurro mentre le gengive mi pulsano, voglio il suo sangue.
-Sire...- mi volto ringhiando.
-Dimmi Belzebuth.- abbassa il capo e si sposta lievemente mentre Astaroth compare con un uomo ammanettato.
-L'abbiamo trovato a spiarvi, sire.- il mio sguardo si incendia.
Appoggio la mia bambolina sul trono nel modo più delicato possibile e mi volto.
-CHE COSA HA FATTO QUESTA... FECCIA?!- urlo facendo tremare tutto.
Afferro l'uomo per il collo e lo alzo.
-Vi ho... Ho visto mentre la... La scopavate sire.- balbetta senza fiato.
-Come?!- la mia voce è tagliente.
-Volevo solo... Rilassarmi.- ridacchia.
-Tu...- una mano, piccola e pallida, si posa sul mio braccio.
-Ti prego basta...- sussurra. -Gettalo nelle tue segrete ma ti prego, ti prego non... Ucciderlo.- sussurra incolore.
Mi volto, è pallida, molto pallida ed ha lo sguardo rivolto all'arena.
Il sangue dei demoni che si sono uccisi a vicenda è sparso ovunque e i loro corpi sono ridotti a brandelli.
Torno con lo sguardo su di lei: deglutisce a fatica, il petto si alza e si abbassa velocemente, il suo cuore batte come le ali di un colibrì, le lacrime sono bloccate dalle ciglia e sta ondeggiando lievemente.
Mollo il demone nelle mani di Astaroth e Belzebuth.
-Buttatelo in una cella.- sibilo mentre mi avvicino a lei.
-Non credo di star bene.- sussurra. Ghigno.
-Ti porto in camera.- la afferro alzandola senza alcun problema ed inizio a correre.

Sono dieci minuti che Mia è chiusa in bagno a vomitare.
-Posso entrare?- chiedo entrando.
-Veramente non volevo che entrassi.- alzo le spalle.
-Come ti senti ora?- chiedo osservandola meglio. Sta bene.
-Non sono ancora a posto del tutto ma mi pia...- gli occhi le si chiudono ed io scatto afferrandola due millimetri dal suolo.
La alzo portandola nel letto e lasciandola comoda a riposarsi.
-Cosa ti farei...- sibilo.

<<E fine...>>
Un mugolio mi distrae alla fine del libro che ho letto, le coperte si muovono e la chioma rossa di Mia mi compare davanti.
-Ben svegliata bambolina.- i suoi occhioni si spalancano prima di capire che sono io ad aver parlato.
-Dove...?- si guarda intorno e finalmente capisce.
-Devo andare a "lavorare"- le strizzo l'occhio. -Rilassati ancora un po'.- le bacio la fronte.
Annuisce e si stende.
Esco dalla porta e la chiudo a chiave.
Con lei sono diverso. Davvero troppo diverso.
Troppo dolce...
Troppo buono...

-Astaroth il prigioniero di oggi dov'è?- me lo porta.
-Eccolo sire.- sogghigno.
-Ultime parole bastardo?!- ghigno appoggiando la testa al palmo della mia mano.
-Vi prego sire io...- la sua testa esplode sotto il mio sguardo.
Rido, rido forte.
E poi lo sento, un urlo disumano.
Mi volto lentamente e lei è lì. Pallida, occhi sbarrati, le mani sul viso.
-Mia...- mi alzo e cerco di avvicinarmi.
-NON AVVICINARTI! SEI UN MOSTRO!- strilla prima di guardarmi negli occhi.
Io sono bloccato, tutto quel disprezzo è incredibile.
Gli occhi blu profondi sono spenti.
-Mia.- le prendo il braccio scoperto dall'abito nero nero che veste, bellissima.
-Non voglio...- si scansa.
Ed eccolo il mio terrore: la ragazza che voglio scappa da me lontano da me, con l'abito che le ho comprato per chiederle di rimanere per sempre.
-Mia...- e poi la rabbia.
-SCAPPA BAMBOLINA CHE ADESSO VENGO A PRENDERTI- rido malefico.
Se non starà qui di sua volontà ce la incatenerò io stesso.

Eccola a terra piena di graffi, le lacrime sul viso.
-Ciao Bambolina.-

Peccato&PerdizioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora