È passato un po' da quando ho gettato in prigione Mia.
Scendo le scale con le mani nelle tasche per raggiungere la sua prigione.
La guardo, è rannicchiata contro il muro.-Mianne.- si volta a guardarmi, sogghigno.
-Lucifero...- mi avvicino schifato, è dimagrita tantissimo,gli occhi sono spenti, i capelli sporchi e puzza di qualcosa che non riconosco ma che copre il suo profumo.
-Sei orribile.- annuisce con un sorrisino.
-Sono giusta.- ammette deglutendo con il sorrisino ancora stampato in volto
-Bene, spero che il soggiorno ti stia piacendo.- scoppio in una risata grossolana e piena d'odio, deve soffrire.
-Si mi piace. Ora perché non torni nella tua di prigione?- chiede -Tanto tra poco dovrebbe arrivare il mio aguzzino.-
-Va bene. Addio.- si volta ed esce, sono incazzatissimo.
Sto per salire le scale quando sento parlare una guardia.-Ehi puttana!- mi nascondo nel buio osservando la situazione.
-Arrivo.- sussurra e viene trascinata lontano dove la guardia può fare ciò che vuole senza preoccuparsi di chi lo sta osservando.
-Oggi abbiamo anche la seduta dal dottore sai?- sogghigna il bastardo.
-Dottore?- la piccola Mia impallidisce di colpo.
-Si, noi lo chiamiamo TORTURATORE.- la merda scoppia a ridere.
Torno in camera e ripenso a ciò che si sono detti.
"Dottore... Torturatore..."
-Cazzo!- corro giù per le scale e la trovo svenuta a terra.
Provo a chiamarla più volte.Si sveglia di soprassalto ed io sorrido.
Si sdraia appoggiandosi al cuscino, che diavolo le succede?!
-MIANNE!- urlo più forte ma lei sembra non sentirmi.
La raggiungo afferrandola e sembra non vedermi.
-No... no... NO!- strillo riconoscendo i sintomi."...Il paziente assume sembianze da statua, con immobilità, inespressività, inaccessibilità. Tale inattività è però solo apparente, in quanto è invece sostenuta da un intenso impegno di opposizione negativista, che può andare dallo sforzo di tensione muscolare al mutismo e al rifiuto di alimentarsi..."
La stringo forte a me.
-Cosa ho fatto... Cosa ti ho fatto...- sussurro cullandola.
Lei non mi guarda, non mi risponde, dio... cosa ho fatto!
-Tu!- ringhio alla guardia. -Nel mio ufficio. Veloce!-
-Si signore!- scappa.
Corro in camera e la poso sul letto.
-Torno tra poco, te lo giuro.- le bacio la fronte, non un movimento, niente.
-Astaroth! Controllala.- annuisce.-Allora...- guardo la guardia.
-Sahel, signore, sono Sahel.- sogghigno.
-Spiegami... com'è che io ho messo in carcere una donna, la MIA donna, ed ora mi ritrovo una statua?!- chiedo gelido.
-Ci sono giunti ordini, dove dovevamo seviziarla, signore, stamattina ci è stato detto di farle una tortura.- sono furente.
-Chi vi ha dato gli ordini. E ditemi cosa le avete fatto.-
Lui inizia a spiegare ed io mi incazzo ogni secondo di più.
-Gli ordini sono stati dati dalla vostra fidanzata signore.-
-DAMMI IL NOME.- lui si fa piccolo piccolo.
-Miss Leithi...- sussurra.
-Vattene, da ora in poi non accetterete ordini se non da me.- annuisce.
-LEITHI!- lei compare davanti a me.
-Mio re...- gatta morta di merda.
-Vieni qui...- si avvicina ed io le conficco un pugnale nello stomaco. -Se fai un'altra cosa come quello che ho scoperto hai fatto ti uccido. Senza pensarci.-
Devo tornare da lei.
"Ti farò tornare piccola..."
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Peccato&Perdizione
RandomMianne, ragazza cresciuta troppo in fretta, vive col padre e il suo cagnolone Frappé; ma non sa che nascosto nell'ombra c'è un essere oscuro che la desidera, Lucifero. Lucifero, ossessionato da Mianne, decide di trasferirsi sulla terra sotto il nom...