IV - Hoseok

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Hoseok era nervoso. Come ogni giorno, al lavoro era stato messo in ridicolo perché beh, era l'unico ad avere le palle -e non in senso figurato, purtroppo per lui- ed era ovvio che alla fine, per qualsiasi cosa, il capro espiatorio di tutte era lui. In più, la lavanderia gli aveva mandato un messaggio per notificargli che i due completi che ci aveva lasciato qualche tempo prima erano finalmente pronti e, dopo averli riportati a casa -era passato lì proprio dopo l'orario di lavoro- li aveva tolti dalle buste e appesi all'anta dell'armadio. Stava per rimetterli a posto quando notò che i pantaloni di uno di essi avevano una piega che non avrebbero dovuto avere. Erano stati evidentemente piegati e stirati male. Lui non voleva davvero farne una tragedia greca, sapeva che non era una cosa necessaria, ma non poteva non indispettirsi al pensiero che cavolo, aveva pagato un servizio, non c'era niente di male nel pretendere che quel servizio venisse svolto in maniera adeguata ed efficiente. La ciliegina sulla torta, però, era la presenza di Namjoon in camera sua, sul suo letto, seduto a gambe incrociate, che non faceva altro che guardare o lui o la parete. Era entrato senza chiedere il permesso, si era messo lì e per circa venti minuti non si era mosso. Aveva fatto finta di niente, lo aveva lasciato fare e non si era lamentato, sapeva che se era venuto da lui aveva qualcosa da dirgli, quindi aveva optato per lasciargli il tempo necessario e continuare a risolvere il problema che erano quei dannati pantaloni piegati male. Quando alla fine però gli sentì dire "Hoseok, che differenza fa? Quando li metterai si piegheranno comunque, nessuno se ne accorgerà" non ci vide più.

Si girò di scatto e lo affrontò "Lo saprò io, ok? Il problema è che io saprò di aver messo un paio di pantaloni piegati male e mi porterò dietro un prurito alle gambe e alla testa che nessuno potrà grattare. E questo prurito è arrivato già adesso, non posso semplicemente metterli dentro l'armadio e aspettare. Lo capisci?"

Namjoon, per nulla impressionato, rispose tranquillamente "Il tuo discorso? No. Che sei pazzo? Sì"

Hoseok prese un respiro profondo. Inspirare ed espirare. Contò mentalmente fino a dieci e poi, con calma, chiese al suo amico "Non farai tardi al lavoro?"

"No, attacco tardi stasera"

Altro respiro profondo "Bene, buon per me"

"Puoi smetterla di andare fuori di testa per un secondo? Devo parlarti di una cosa"

Hoseok lo guardò male ma ancora, l'altro non ne fu minimamente impressionato. Cercò di non pensare a quei maledetti pantaloni, anche se la cosa era difficile perché gli sarebbero serviti il giorno dopo -aveva una riunione importante e quello era il suo completo migliore- e si sedette anche lui sul letto "Dimmi"

Namjoon si prese un altro po' di tempo e Hoseok perse un altro po' di pazienza. Infatti, quando finalmente parlò, chiedendo "Cosa ne pensi di Jin hyung?" non poté fare a meno di rispondere in malo modo. Per i suoi standard, almeno.

"Sii più specifico"

Namjoon inarcò un sopracciglio "Come potrei essere più specifico di così?"

Inspirare ed espirare "Vuoi sapere cosa penso di Jin hyung in generale, del fatto che sembra proprio il tipo di ragazzo che piace a te o ancora del fatto che tu sembri essertene reso conto, finalmente? Oppure senti questa, credo sia la più appetibile: vuoi parlare del fatto che te ne sei reso conto subito e che hai fatto finta di niente fino ad ora?"

Le narici di Namjoon si fecero esageratamente larghe "Ti odio" disse, per poi guardarlo con una faccia orribilmente arcigna e riprendere "La seconda, credo"

Schioccò la lingua "La meno interessante tra quelle interessanti. Sei noioso" Si mise comodo, accavallando le gambe e portando le mani al ginocchio, allacciando lì le dita "Beh, se sei qui c'è un motivo preciso, no? Dimmelo e basta"

The Loft ll [NamJin] [YoonSeok] [TaeJiKook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora