2 - Altri nuovi alunni... e pensieri

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La rivelazione di Julie non mi sconvolse, anzi, forse me l'aspettavo.
Poco dopo le due assassine Lucilla The Killer e Judy Bloody ripresero ad uccidere... In Italia.
Le morti in Inghilterra diminuirono, mentre aumentarono in Italia.
Come se non bastassero le mie vittime. Forse mi sarei dovuta trasferire in Spagna... Ma quel che è fatto è fatto, io ero lì ormai e non potevo farci nulla.

Judy fu vittima di bullismo, mentre gli altri tre erano venerati come dei scesi in terra, solo perché erano biondi.
BAH, razzismo contro le more? Non penso, a scuola ho sentito ragazzi chiamarmi carina, quindi le more stravincono!

La prof esitò e non iniziò la lezione. Ebbi uno strano déjà vu.

«Ragazzi silenzio! Oggi avremo due nuovi compagni! Forza, presentatevi» disse.
I nuovi alunni entrarono. Erano un ragazzo ed una ragazza identici come due goccie d'acqua, entrambi con occhi e capelli azzurri.

«Piacere di conoscervi! Io sono Alexia, e questo a fianco a me è mio fratello gemello! Veniamo dall'Inghilterra» disse la ragazza sorridendo.

«Io invece sono Zack» disse il ragazzo sorridendo, cosa che fece arrossire tutte le ragazze tranne le nuove arrivate e me, che mi stavo coprendo con il libro per non destare sospetti, data la mia recita di ragazza dolce, timida e gentile.

Si sedettero e iniziò la lezione.

• • • • •

Durante l'intervallo vidi Judy con le sue amiche, quando si avvicinarono loro i nuovi arrivati.

Mi avvicinai un po' di più per sentirli.

«Ciao... Volevo chiederti se puoi farci da guida per visitare la scuola» chiese Alexia a Judy.

Si puntarono su di lei tutti gli occhi di invidia e rabbia di tutta la classe, tranne le sue amiche che la guardarono curiose e me, che la guardai con uno sguardo da stalker.

«Gra-» cercò di dire Judy, prima di essere interrotta.
«Bene! Andiamo!» urlò Alexia trascinandola fuori dalla classe.
«Eh? No aspetta!» urlò Judy, ma ormai fu troppo tardi.

Devo seguirli! Ma come?

Per non destare sospetta dissi di dover andare in bagno.

Cavoli! Li ho persi!

Corsi per la scuola a cercarli, trovandoli poi davanti all'aula d'arte.

«Perchè mi fissate?!» chiese Judy nervosa.
«Devi stare attenta alla tua copertura, Judy» disse Zack all'improvviso.

Ma che cazz-

Judy si paralizzò, e io mi nascosi dietro il muro.

«Co-» cercò di dire Judy.

Non sapevo se fosse più sconvolta lei o io, ma pensai lo fissi di più io che ero la stalker.

«Lavoriamo per la polizia e teoricamente ti dovremmo arrestare» spiegò Alexia.

Lo sapevo! Chiunque arrivi senza preavviso quando nemmeno le gossip girl della scuola ne sanno qualcosa, allora, ci deve essere qualcosa sotto. Mistero risolto!

Io mi sentii del tipo "E cazzo! Lo sapevo!", mentre Judy sbiancò, totalmente paralizzata.

«Però per ora non ti prenderemo... Ti daremo solo del filo da torcere» disse Zack.

«Perchè non mi arrestate adesso?» chiese Judy, togliendomi le parole di bocca, o meglio, di mente.
«Ci vogliamo divertire un po'» disse Alexia sorridendole.

Eh ma allora siete proprio stronzi!

«Forza andiamo, sta per suonare» disse prendendo il braccio di Judy e trascinandola via.

Corsi in classe, appena in tempo per la lezione.

"Giovanni" non era a lezione.

«Delle ragazze dell'ultimo anno l'hanno chiamato» disse Lucilla di nascosto a Judy.

Ora che ci penso... Chiamarla Lucilla è brutto... La chiamerò Lucy!

Judy fece una faccia indifferente, poi smisi di ascoltarle.

Tornai a progettare la mia mossa successiva.

Uccidere quell'impicciona di Rebecca.

• • • • •

Senza sapere come o perché, mi trovai in una situazione abbastanza confusa, con "Giovanni" e Judy che correvano mano nella mano, nel tentativo di fuggire da una marea di ragazze.
Svoltarono in un vicolo e, mentre le altre andarono dritte, io aspettai e poi mi nascosi dietro ad un cassonetto per stalkerarli.

«Lo sapevi che non c'era bisogno che mi buttassi qui dentro?!» disse "Giovanni" uscendo dal nascondiglio.
«Si, ma è divertente vederti così» disse Judy ridendo.

Nel mentre che loro parlavano, mi misi a fantasticare su che bella coppia sarebbero stati, fino a quando lui le buttò una buccia di banana in faccia!
Judy si tolse la buccia e lo guardò disgustata.
«Così impari» disse "Giovanni".
«Lascio perdre per stavolta» rispose lei andandosene.
«Te la sei presa?» le chiese "Giovanni".
«No, non sono una che se la prende così facilmente» rispose lei.

Poi "Giovanni" la abbracciò.

A proposito, dire Giovanni non è bello, lo chiamerò Gio, anzi, Jo!

«~menomale~» dice lui.
Judy gli dette un calcio.

«Non c'è mai un momento in cui sei serio?!» urlò lei, andandosene incazzata.
«No, mai» disse Jo sorridendo.

Le mie fantasie continuarono fino a quando i due decisero di andarsene, e io di seguirli.

• • • • •

«SEI SCEMA O COSA?!» mi urlò Julie in faccia, rompendomi i timpani.
«Ahia! Che c'è?!» le chiesi.
«NON HAI PENSATO CHE QUEI POLIZIOTTI POTREBBERO SCOPRIRE E ARRESTARE ANCHE NOI?!» mi urlò.
«OH CACCHIO! Non ci avevo pensato!» urlai nel panico più totale.
«Che succede... » disse mia sorella mentre si strofinava gli occhi scendendo le scale.
«Stavo dormendo, spero ci sia un buon motivo per avermi svegliato » continuò.
«ABBIAMO UN GROSSO PROBLEMA!» urlò Julie, per poi raccontarle tutto.
«COSA?!» urlò Miku.

«Sentite, finiamola! Adesso voglio riposare, dopo ho del lavoro da fare» dissi salendo le scale.

«Eh no!» urlarono loro due, mentre Julie mi afferrò per la spalla.
«Non possiamo permetterci di rischiare tanto!» mi disse.

In effetti avevano ragione, sarebbe stato un problema se quelli l'ha mi avessero scoperto, ma io dovevo uccidere Rebecca!

«Lasciami!!!» urlai divincolandomi.
«Ora vai a dormire, stanotte non ucciderai nessuno!» disse, lasciando la presa e facendomi cadere di faccia sulle scale come un sacco di patate.

Corsi su per le scale.

NESSUNO MI AVREBBE FERMATO.

• • • • •

Controllai che Miku e Julie stessero dormendo.
Sembravano due angioletti...

Mi misi le lenti a contatto e mi cambiai.

«Perfetto!» dissi, per poi tapparmi subito la bocca.

Sperai di non averle svegliate. Andai a controllare, e per fortuna era tutto apposto.

Presi la mia ascia e diedi un bacio al peluche di famiglia.
«Fa la brava, e non ucciderle» sussurrai sorridendo.

Uscii di casa dalla finestra del corridoio. Saltai sull'albero e poi scesi in giardino.

REBECCA, STO ARRIVANDO.

Queen Of NightmaresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora