Mi risvegliai nel mio solito letto d'ospedale, con le solite persone intorno. E come al solito, nulla di nuovo.
Mi massaggiai la testa dolorante, sembrava avessi sbattuto da qualche parte.
Guardai per un secondo la ragazza affianco a me, si stava facendo i cavoli suoi... e io ancora non ricordavo il suo nome.Tutta d'un tratto però la porta della nostra camera si spalancò, attirando subito l'attenzione mia e della mia compagna di stanza.
Colei che ne uscì fuori non fu altro che Judy, la mia vicina di casa assassina!«Juliana, che ci fa-» cercò di dire lei, senza accorgersi minimamente della mia presenza.
Non ti sei resa conto che ci sono io vero? E che nessuno in Italia sa che lei è Juliana Neppol?
«Lucy, Chiara?» disse Judy. A quanto pareva non se n'era accorta pure lei.
«Non sono venute» rispose tranquilla la mia compagna di stanza di cui ancora non ricordavo il nome.Fissai Judy per un po', sperando si rendesse conto di chi sono, e di cosa stesse dicendo.
«Ciao» disse lei.MA INSOMMA, SIETE TUTTI SCEMI QUI O COSA?!
«SOPHIA!» urlò all'improvviso Judy.
E fu in quel momento che mi ricordai che la ragazza vicino a me era Sophia, la fidanzata troia del biondino.
«Sì?» rispose la troia.
«Sophia dobbiamo parlare» disse il biondino, arrivato sul momento.
«Va bene» disse lei, con un'aria da finta tonta captabile anche dalla Cina.«Andiamo fuori» disse Judy, fulminando con lo sguardo il biondino.
«Eh... non posso, ha detto il dottore di non muovermi»
Bugiarda. Pessima bugiarda.
Finalmente decisi di aprir bocca, per smentire le falserie che stava dicendo quell'oca: «Bugiarda, puoi camminare».
Sophia mi guardò con gli occhi ripieni di odio, e dalla sua faccia si poté intuire che avrebbe preferito che non avessi detto la verità.
«Ah, davvero?» disse Judy con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. «Forza!» disse uscendo dalla stanza, ma continuando a sorridere come un ebete.
Sophia si alzò evidentemente scocciata, e prima di uscire dalla camera mi rivolse uno sguardo pieno di idio e disprezzo.
• • •
Dopo aver passato un'eternità a fissare il muro bianco davanti a me, la porta tutta d'un tratto si aprì, di nuovo, ma questa volta non ne uscì Judy, bensì il biondino.
«Qui stava una di nome Sophia vero?» chiese all'improvviso lui.
«Mh? Sta chiedendo a me?» dissi, facendo un'altra volta la parte della ragazzina innocente.«Sì» rispose lui.
«Oh... ehm... sì, mi pare ci fosse una Sophia» dissi con la voce più dolce che mi riuscisse.«Significa che gli altri si sono dimenticati di lei» sussurrò il tipo affianco al biondino, pensando che io non li sentissi.
«Aspetta... ma tu non eri Giovanni della classe 5A?» chiesi, come se fosse qualcosa che mi ero appena ricordata.
«Eh? Giovanni?» chiese, ovviamente confuso.
Idiota.
«Ah sì» disse infine, con un sorriso forzato.
Era palese che non se lo ricordasse, ma io sì, io ricordavo, e quello era un facile modo per incastrarlo.«Eheh... Comunque perché questa domanda? Mi pare tu sia venuto varie volte a trovarla, non credo possa aver cambiato camera» dissi.
«Niente, non ci pensare» rispose lui.
Nascondeva qualcosa, ne ero certa.
«E poi eravate poco fa con Jud-» mi bloccai di scatto.
Stavo per dire Judy. Come cavolo potevo essere così stupida e imprudente?!«Chi sei?» mi chiese lui.
OH CAZZO OH CAZZO COME FACCIO ORA?!
Tossii un po' per poi provare a salvarmi: «Con... con... oh accidenti non ricordo il suo nome».
Ero davvero nei casini.
«Ah, comunque il mio nome è Elsa-Maria Sanna, piacere di riincontrarti» dissi. Non sapevo se quello sarebbe bastato a salvarmi, ma tanto valeva provarci.
«Mai sentito, non ti ha mai detto il suo nome, non vi conoscete, sei una stalker?».
«Mh? Mi sono confusa» dissi con il viso più innocente del mondo.
«Tu sei strana» disse lui.
«Sei tu quello che piomba nelle camere d'ospedale facendo domande e accusando gente a caso» dissi arrabbiata.
«Si può essere, ma ti comporti in un modo troppo strano, stavi dicendo Judy vero?» disse lui.
«Se mi comporto in modo strano o meno sono affaracci miei, comunque stavo per dire Judette, che è l'amica immaginaria di mia sorella. Mi ossessiona con i suoi racconti» dissi con il tono più diplomatico mai fatto in mia vita.
«Scusa, errore mio» rispose lui.
Mi ero salvata il culo migliaia di volte in una conversazione, ma sicuramente non ero soddisfatta, anzi, avrei preferito strozzare quel biondino.
«Accetto le scuse... se non avete altre domande da fare, potreste andarvene gentilmente? Vorrei riposare» dissi, cercando di sembrare più calma possibile.
«Va bene ciao» disse lui, uscendo dalla stanza con il suo amico.
Dopo una conversazione più che sconveniente, presi il telecomando e accesi la TV. Purtroppo per me, c'era il TG...
Mi rassegnai ad aspettare, perché sinceramente c'era un bello show dopo il notiziario, e potevano anche dire qualcosa di interessante.
Infatti qualcosa di interessante lo dissero, eccome se lo dissero...«La temuta killer francese Bloody Mary, che negli ultimi anni aveva terrorizzato il territorio italiano, è stata recentemente catturata. L'identità della misteriosa assassina è l'adolescente Julie François, di soli 18 anni da poco compiuti»
Co-cosa? Julie...? No, non è possibile... perché?
Presa da un attacco di panico, svenni un'altra volta, ma questa volta su un morbido lettino d'ospedale.
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Queen Of Nightmares
УжасыElsa-Maria Sanna può sembrare una ragazza come tante, dolce, timida e gentile. Ma dietro a questa maschera si nasconde tutt'altra persona: Ellie Kitamura, soprannominata Mayu The Queen Of Nightmares. ATTENZIONE Libro in collaborazione con @Sono_Una_...